Numero 89: La vecchiaa ! Tombolaaaaa

Luciano Duro

Narratore e Sognatore

Luciano Duro
di LUCIANO DURO
Narratore e Sognatore

 
Il cenone di Capodanno è terminato, tra poco arriveranno gli invitati alla tombola.
Siamo nella vecchia casa in Piazza Boncompagni, il salone incomincia a riempirsi, fuori fa freddo e i vetri delle finestre sono appannati. Zia Iolanda ha unito due tavoli, sembrano un unico piano di gioco e sistemato tutte le sedie, alcune chiudibili prestate dal vicino.

Noi quattro, famiglia Duro, siamo già seduti insieme agli zii Alfredo e Antonio e le zie Serafina e Liberatina. Poi sono giunti ieri da Roma i nipoti dello zio Antonio e Genina la terribile sorella che l’anno scorso ha vinto sempre lei. ” Tè na cazze de fortuna” dice sottovoce papà a mamma.

Bussano continuamente, salutano, si sistemano, qualcuno ha portato una bottiglia di spumante, altri un torrone o un panettone. Alla fine siamo in tanti: Michelina, Tutina e Aurelio, gli apprendisti artigiani che lavorano dagli zii, le amiche della fabbrica e a sorpresa zio Mario, fratello di papà, arrivato con la bicicletta, tutto infreddolito. Siamo più di trenta.

La tombola è stata già accuratamente controllata, non manca nulla. Al centro mucchi di bucce di mandarino, qualche fagiolo, “scorze di noci e nocchie”, serviranno per coprire i numeri man mano che usciranno. Ogni cartella costa 10 Lire, il tabellone 100, io ne predo solo una, sono piccolo e frequento la prima elementare non faccio in tempo a controllare il susseguirsi dei numeri.

Finalmente, suddivisa la posta in palio, si può incominciare, si va per i terno, la cinquina e la tombola. Il silenzio solenne è interrotto da voci che accompagnano i numeri, come la tradizione vuole: 11 “ glie surge”, 55 “la banda, fischia, sona i canta”, 24 “la ùgilia”,  1 “l’Italia nostra”, 16 “glie cule delle signorine”, 28 “le sizze” , 90 “la paura”…

I più piccoli ridono, qualcuno sembra infastidito perchè le cose non vanno bene, altri sono divertiti ma tesi ad aspettare il numero risolutore, “sbusceca, è scite glie 25 ? “, grida il tipo che aspetta da molto, “Natale è passate” risponde il detentore del tabellone, invitando l’altro ad essere più attento.

Si continua così tra terni, cinquine e tombole fino a qualche minuto alla mezzanotte. Si preparano le bottiglie ed i bicchieri, non esattamente tutti uguali, il servizio completo è da dodici, ma nessuno ci fa caso. Lo spumante “Asti” è quello buono e via al grande brindisi finale, spari e cocci vecchi buttati alla finestra.

E’ una baldoria che dura solo poco tempo, il tavolo si ricompone e la tombolata continua, non saprei fino a quando perchè dopo un po’ già dormo sulle ginocchia di mia madre.

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