Ironico e tagliente, Marino stravince anche in sala stampa (di G.Lanzi)

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

di GIOVANNI LANZI
Giornalista senza carta

 

 

Rivolto ai cronisti locali: “L’approccio sbagliato?
E’ per accontentarvi, dicevate che calavamo nella ripresa”
Ironico e tagliente, Marino stravince anche in sala stampa
E ai giornalisti di Vicenza: “Il premio a vincere del mio ex club?
Mi debbono ringraziare, l’ho fatto risparmiare”

 

FROSINONE – Lo stadio si è svuotato e il presidente Maurizio Stirpe è al telefono, in campo. Passeggia davanti alla panchina dove fino a qualche minuto prima aveva urlato Bisoli. Sorride il presidente del Frosinone. Dopo una settimana iniziata con una chiacchierata alla squadra post-Bari, proseguita con la trame di Lega che lo hanno visto dimissionario a seguito del ribaltone che lo ha portato a dimettersi – per ora, in attesa del secondo tempo di una partita ancora lunga – da consigliere.

Mentre Stirpe parla al telefono sorridente sotto gli occhi del segretario generale Raniero Pellegrini e del responsabile degli steward Pinata, Pasquale Marino qualche metro più in là, nella sala conferenze del Comunale, si mostra più tagliente che ironico. Alla fine di una partita stravinta lui vorrebbe fare quarto e quinto gol nella porta dei giornalisti. “L’approccio alla partita non mi è piaciuto ma lo abbiamo fatto per accontentarvi – dice rivolto ai cronisti – perché da tempo scrivevate che calavamo nella ripresa e allora i ragazzi hanno deciso di invertire i tempi. Battute a parte, sull’avvio un po’ titubante ha pesato il fatto che non avevano preso punti nell’ultima giornata ed eravamo lenti nel giro palla. Poi il gol di Dionisi ha fatto sciogliere i movimenti, le giocate. E’ stata una vittoria meritata. Quello che invece mi è piaciuto è che ci siamo messi a giocare come sappiamo dopo il vantaggio. Ed anche sull’1-0 abbiamo concesso poco agli avversari“.

La partita col Vicenza ha segnato anche il ritorno in campo di Russo: “La prova di Russo è stata positiva. Ma tutto il pacchetto arretrato ha sofferto poco, ha lasciato poche occasioni agli avanti del Vicenza. Ma soprattutto anche gli esterni in fase difensiva si sono comportati bene. Ci siamo raccolti con attenzione, quando poi metti al sicuro il risultato diventa tutto più facile”.

Quando si vice, la mediana impera. “A centrocampo abbiamo cercato di sfruttare l’uomo in più perché davanti alla difesa loro facevano fatica a pressare su Maiello. E quando andavano su Maiello, magari si liberava Sammarco o Soddimo stesso. Anche nella fase in cui non abbiamo giocato bene, c’è stata una costante ricerca a ‘fare la partita’ pur non trovando troppo spazio per le verticalizzazioni perché il Vicenza si difendeva con 5 giocatori più i tre filtri a centrocampo e un attacco molto mobile. Il nostro centrocampo ha fatto bene come del resto tutti i reparti”.

C’è la domanda di un giornalista di Vicenza. Sembra che la proprietà abbia messo un premio a vincere. Marino con calma è ancora più tagliente, per ‘par condicio’: “Il Vicenza ha fatto una buona partita di contenimento. Poi sono saltati i piani per il gol di Dionisi. Il premio partita? Se il presidente lo ha messo mi deve ringraziare perché gliel’ho fatto risparmiare. In ogni caso auguro al Vicenza di salvarsi, ho allenato in una piazza che ha una storia e là mi sono trovato benissimo. Il primo anno è stato bellissimo, per i risultati e il rapporto che avevo con la vecchia proprietà, dal secondo anno in poi ci sono stati tanti problemi dei quali ancora se ne parla evidentemente. Sicuramente non ci vogliamo tanto bene da quello che mi raccontano, visto che c’era un premio per battere il Frosinone”.

Un occhio ai risultati. E alla classifica: “La Spal che ha vinto a Carpi? Complimenti se ha vinto in maniera netta, hanno strameritato la vittoria da quello che abbiamo visto. Degli altri risultati non mi aspettavo la sconfitta di quelle proporzioni del Bari a Trapani. Il Verona ha fatto risultato a Vercelli, quello è un campo difficilissimo dove un pari è ottimo”.

Marfino soddisfatto, allora. Ma sempre con moderazione: “Ho visto la voglia di fare la partita anche se a ritmi più bassi. Qualche errore lo abbiamo fatto ma lo dobbiamo limare”.

Ed eccoci all’ex in campo, a Gucher: “Giusto applaudirlo. La gente di Frosinone ha sempre dato merito ai giocatori. Per quello che ha fatto in passato, Gucher li ha meritati tutti quegli applausi. Evidentemente io non sono stato fortunato perché non l’ho messo nella condizioni di esprimersi al meglio. Sicuramente non lo avete conosciuto – e qui altra stoccata sottile ai cronisti – come lo avete conosciuto voi, sennò non gli avrei preferito altri, prima Sammarco e poi Maiello”.

C’è spazio per il bel gesto di un suo ex giocatore: “Il bel gesto di Ebagua? Io ho avuto un rapporto bellissimo con i giocatori. L’ultimo giorno di mercato della scorsa stagione quando fu venduto un giocatore importante sono rimasto perché venne tutta la squadra sotto casa ad esprimere la propria opinione. Rimasi per loro, non per la società con la quale ero in rotta fin dall’inizio”.

Infine una rivelazione: “Sono contento per il nostro presidente Stirpe invece perché voleva 18 punti alla 10.a e li abbiamo fatti, ora debbo parlargli per vedere quanti punti servono e ci organizzeremo nella seconda parte perché se ce li fa fare in maniera mirata allora tutto è più facile”.

 

Foto: copyright Mario Salati, tutti i diritti riservati

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