La mano santa di Bardi, il destro d’oro di Daniel – Le Pagelle (di G.Lanzi)

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

di GIOVANNI LANZI
Giornalista senza carta

 

 

Maiello come Pirlo, Sammarco a ‘geometrie variabili’, Soddimo… due volte bravo
La mano santa di Bardi, il destro d’oro di Daniel
All’appuntamento con il gol Ariaudo arriva in perfetto orario. Solo il palo ferma Dionisi

 

Bardi: tanta ordinaria amministrazione nell’arco dei 97′ quando la Spal sovente lo allena con le traiettorie alte, una spolverata thriller nel primo tempo quando esce a vuoto e Mazzotta salva sulla linea sul colpo di testa di Terranova, sempre nei primi 45′ una deviazione decisiva su Antenucci che manda la palla sul palo e una parata importante sul tiro di Schiattarella ad inizio ripresa. Protagonista di livello.Voto: 7

 

Russo: una piccola disattenzione in avvio di gara, va troppo morbido in uscita sull’appoggio a Sammarco, lascia scoperto il presidio dove si infila Antenucci che colpi il palo con la benedizione di Bardi. Poi alza le paratie stagne e in mezzo all’area non concede niente ai due attaccanti che si alternano dalla sua parte alla ricerca di spazi utili. E’ il nuovo acquisto di fine marzo, sarà complicato farlo tornare a sedere in panchina dove è stato in silenzio per 7 mesi.Voto: 7,5

 

Ariaudo: chiude i giochi con la quarta rete stagionale dopo aver chiuso la saracinesca dall’altra parte del campo, nella propria area di rigore. Arriva all’appuntamento con la precisione di un orologio svizzero. Imperatore della difesa. Al fischio finale spedisce baci e abbracci in tribuna, una divagazione affettuosa meritatissima.Voto: 8

 

Terranova: prova a mettere un po’ di pepe ad una partita già saporita di per sé con quel colpo di testa mirato nella sua porta ma a sua scusante c’è l’uscita a casaccio di Bardi che lo trae parecchio in inganno nel traffico aereo. Poi decide che non c’è ‘trippa pe’ gatti’, Floccari lo conosce bene per la militanza comune nel Sassuolo e quando gli capita sa come annullarlo e metterlo elegantemente fuori dal match. Bravo anche a tenere la posizione dalla parte delle scorribande di Lazzari.Voto: 8

 

Fiamozzi: non concede niente a Costa e Mora, la catena che completa con Sammarco non perde mai il giro e scorre benissimo. Quando Semplici schiera una formazione a trazione tutta anteriore va a nozze con tutti i compagni, rischi zero. Un piccolo brivido nel finale del primo tempo quando Costa lo dribbla sull’interno e cade appena varca la linea bianca dell’area di rigore ma per l’arbitro non c’è contatto anche se poi non provvede ad ammonire il biancazzurro. Fornisce l’assist del vantaggio a Daniel Ciofani quando comprende che tutte le linee di passaggio in area erano chiuse.Voto: 8

 

Maiello: c’è un solo modo per definire la sua partita, strepitosa. Ha ricordato per qualità e movimenti il miglior Pirlo. Testa costantemente collegata a cuore, gambe e piedi. Non spreca un pallone, è come il missile a fonte di calore, è l’uomo-ovunque: dove c’è un pallone da giocare c’è lui. Applausi a scena aperta.Voto: 8,5

 

Sammarco: copia e incolla il giudizio di Maiella, con un’aggiunta personalizzata: centrocampista a geometrie variabili, nel confronto con il dirimpettaio barbuto svetta almeno di un grattacielo di differenza. I tempi per inserirsi sono sempre ottimi, se su quel taglio al millimetro di Dionisi decide di osare invece che cercare la giocata diversa avrebbe fatto un gran gol.Voto: 8,5

 

Mazzotta: dalla sua parte c’era il giocatore più eclettico, vale a dire Lazzari. E ogni tanto si allargava Schiattarella. Lui e Soddimo li hanno lasciati correre, spesso a vuoto. Da una sua azione caparbia è scaturito l’angolo che poi ha portato al 2-0 di Ariaudo. Nel primo tempo l’arbitro lo ferma incredibilmente dopo che aveva preso il tempo a Lazzari. Intelligente a dare gas, bravo nella fase di non possesso a non farsi mai aggirare.Voto: 7,5

(dal 33′ st Crivello): un rischio grande come una casa quella mano sulla spalla di Lazzari che entra in area e gli prende l’attimo fuggente, il giallazzurro lo lascia quando vede che l’esterno emiliano stava accentuando la caduta e l’arbitro fa proseguire.Voto: 6

 

Soddimo: bravissimo per quello che sa dare ma ancora di più perché non si è fatto condizionare da il cartellino giallo ingeneroso che gli era piovuto sulla testa dopo 5′ per un fallo di gioco normalissimo. Grande prova a tutto campo, di lotta e di governo, di qualità e sofferenza. Davanti c’è Schiattarella, poi si trova per alcuni frangenti anche Mora. Tiene banco. Alla fine del primo tempo Marchegiani gli toglie la soddisfazione di un gol su punizione.Voto: 8

(dal 37′ st Gori): c’era da dare battaglia, ha risposto presente. Forse quel ruolo di numero 4 di un centrocampo a 3 non lo sente proprio il suo ma tra i pregi di Marino c’è quello di aver fatto digerire a (quasi) tutti la necessità di guardare all’obiettivo finale.Voto: 6

 

Dionisi: meritava il gol per quanto ha saputo dare alla propria squadra e allo spettacolo per 97′ compresi i due recuperi. Martellato in continuazione in tutte le zone del campo da Gasparetto in versione-killer e da Cremonesi che si alterna col compagno nell’opera, pizzicato in continuazione anche dal pubblico di casa che ne temeva le ‘performance’. Solo il palo gli ha negato la rete numero 14 della stagione sulla punizione-missile nel finale che Marchegiani nemmeno ha visto.Voto: 8

 

Ciofani: il gesto tecnico con il quale va ad arpionare un pallone destinato ai tabelloni pubblicitari è da grande giocatore, la capacità di leggere l’azione, il ‘dai e vai’ con Fiamozzi e la rasoiata chirurgica sul palo opposto sono da grande attaccante. Cremonesi in quella occasione gli lascia tre metri fatali. Un titano, anzi due titani in uno, perché avrebbe potuto (e dovuto) anche riposare. E invece sa benissimo che siamo nel momento topico della stagione e non vuole mancare.Voto: 8

(dal 44′ st Mokulu):Note: ng

 

 

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