Frara ‘copia’ i tifosi: “Fuori gli attributi” (di G.Lanzi)

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

di GIOVANNI LANZI
Giornalista senza carta

 

 

Il capitano con un vistoso cerotto sulla fronte: “Hanno il diritto di contestarci. Doabbiamo unire la loro rabbia alla nostra
Frara ‘copia’ i tifosi: «Fuori gli attributi»
Catenaccio

 

TERNI – Nella mixed zone c’è capitan Frara. Che a Terni praticamente è di casa. Ma il ritorno alle sue origini (anche) calcistiche è stato da dimenticare. Un vistoso cerotto sulla fronte, retaggio del contrasto areo del primo tempo con Germoni che è dovuto uscire in barella.

Frara parla a voce bassa. “La partita è cambiata sul loro gol per un black-out – dice, come a confermare che il gol è stato un errore evidente – ed abbiamo perso certezze, entusiasmo e poi abbiamo perso anche la partita. Ma fino al loro primo gol non avevamo concesso nulla, controllavano  bene la situazione“.

Ma non era comunque un Frosinone brillante. Anche se quei due cambi insieme (in genere sconsigliati durante i 90′ a meno che non si debba giocare all’arma bianca, ndr) hanno schiuso la strada alla sconfitta: “Il calcio è questo” chiosa amaramente Frara.

E adesso? “Bisogna tirare fuori gli attributi (proprio il coro dei tifosi…) pensando a martedi. Mettendoci Rabbia ed orgoglio perché non dovevamo arrivare fin qui, in questa situazione. Non passava nell’anticamera del cervello di nessuno“. Ma cosa serve? “Convinzione nei nostri mezzi per uscirne“.

E la contestazione dei tifosi? Si è rotto qualcosa? “I tifosi ci hanno sempre applaudito, le cose sono cambiate ed hanno il diritto di contestarci. La loro rabbia è legittima e noi dobbiamo aggiungere la nostra e crederci. Abbiamo tutto il dovere di mettere in campo i nostri mezzi e provare a vincere tutte le partite da qui alla fine“.

Da arbitri del proprio destino ad inseguitori, metamorfosi di un gruppo costruito per vincere. Bisogna anche provare a fare anche due conti: alla fine del girone di andata il Frosinone di allora ottenne 38 punti e chiuse al secondo posto, giocando con il 4-3-3 e con il 4-4-2. Nel girone di ritorno, dopo una campagna acquisti sontuosa e sforzi incredibili da parte della società per dare a Marino i giocatori che voleva, il 3-5-2 non riuscirà a portare più in dote gli stessi 38 punti che avrebbero permesso la promozione con un filo di acceleratore. ‘Houston, we have a problem…’.

 

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