Rabbia e concentrazione, per Frosinone c’è solo la vittoria (di G.Lanzi)

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

di GIOVANNI LANZI
Giornalista senza carta

 

 

Al Comunale arriva lo Spezia rientrato nel giro playoff. Dopo due ko serve una grande reazione per continuare a sperare
Rabbia e concentrazione, per Frosinone c’è solo la vittoria

 
 

Marino e Di Carlo a specchio. Tra i ‘blancos’ out De Col. Canarini con tanti ballottaggi in piedi

In fondo in fondo sperare è gratis. Non costa niente. E vale la pena non sprecarsi questa chance che propone il calendario a breve giro dalla… Corea di turno – sotto le sembianze della Ternana – per il Frosinone di Pasquale Marino. C’è un dato confortante che invita a sperare: dopo ogni disastro torna a brillare il sole.

Di solito in questi casi si fa anche la conta dei danni, il Frosinone non ha proprio il tempo di farlo. E martedi con lo Spezia del cassinate Mimmo Di Carlo che a pizzichi e bocconi si è portato a -8 dal Frosinone, una squadra che ultimamente ha anche ritrovato una buona salute andando a vincere a Verona, bisogna spingere tutti insieme i giallazzurri alla vittoria.

Non c’è via di uscita. Dopo la contestazione ci deve essere il momento del ‘calumet’ della pace utilizzato dagli indiani. E’ una partita senza ritorno, una porta che apre la successiva e poi quella un’altra ancora fino ad arrivare al 19 maggio quando si tireranno le somme.

 

ANSIA DA PRESTAZIONE – Sono 10 mesi più o meno che si dice: “Aprile sarà il mese decisivo per il campionato…”. Il Frosinone ha ‘bucato’ quasi per intero l’appuntamento. Si chiama ansia da prestazione se proprio non si vogliono scomodare problemi di tenuta generale che pure hanno uno spazio importante in questa crisi. La squadra ora ha una possibilità, quella di rifarsi all’ultimo tuffo di questo mese che schiude le porte alla primavera e che invece riporta ancora i colpi di coda del generale Inverno anche sulla classifica, totalmente asfittica.

Si è detto anche da queste colonne (leggi articolo del 23 aprile) dei problemi che hanno portato lentamente a non rendersi conto che si stava scivolando verso una china pericolosa. Marino e il suo staff avranno poco da lavorare su questo o quell’aspetto specifico, piuttosto dovrà mettere sul piatto la sua esperienza per uscire da questo ‘cul de sac’ nel quale si è andato ad infilare.

Alzando anche i giri del motore, sprizzando adrenalina ed energia positiva da tutti i pori. Prima ancora di Marino dovranno essere loro, i protagonisti sul campo, a ricordare come si vincono le partite. E come si esce da questa situazione. Mettendo da parte gesti inutili e lesivi. E eliminando pause mentali.Evitando di irretire i compagni prima ancora che gli avversari.

 

RAGIONARE ANCHE OLTRE IL PRIMO TRAGUARDO – Bisogna guardare la realtà dritta negli occhi. A questo punto il destino non è più nelle mani del Frosinone, che non è più arbitro della sua stagione. Il Verona che fino a due settimane fa annaspava alle spalle, adesso ha 3 punti reali più 1 virtuale sui canarini. Significa che, appunto, bisogna sperare.

Ed anche se è gratis, non è detto che basti. Fatte le dovute valutazioni, non sarebbe proprio un’idea sbagliata, magari tra un paio di settimane, iniziare a ragionare su una base più ampia di partite invece che solo su quelle che mancheranno al termine della stagione regolare. Anche per immagazzinare nelle gambe quell’energia che potrebbe essere necessaria per arrivare fino alla fine.

Come avvenne nella stagione della promozione in B quando tutto sembrava dovesse sfumare in quel pomeriggio maledetto del 4 maggio 2014 al ‘Renato Curi’ di Perugia. Da dove invece quella squadra trovò la forza di reagire, riorganizzarsi e trionfare. Bisogna non farsi trovare impreparati, anche se parlarne adesso può sembrare prematuro e inopportuno.

 

LE ALTRE DI SERIE B – Venerdi sera l’anticipo della 38ma è Vicenza-Novara con i biancorossi (38) che oggi sarebbero retrocessi. Ma hanno giocato finalmente per vincere dopo il cambio di allenatore (Torrente per Bisoli) finendo per pareggiare a Benevento e con i piemontesi (50) che sono ai margini della zona playoff e debbono cancellare il ko casalingo.

Il 25 si giocano tutte le altre, con 3 tecnici sulla graticola. Marino (2 ko di fila, 3 punti nelle ultime 5). Baroni (2 ko nelle ultime 3). Colantuono (3 ko di fila, 3 punti nelle ultime 5). Ci sono anche 3 squadre in ritiro alla vigilia di questo turno: Bari, Carpi e Frosinone. Occhi puntati sulla Spal (70) che attende il Cittadella (57) e proprio dagli emiliani potrebbe arrivare una mano al Frosinone in prospettiva terzo posto senza playoff.

Il Verona (65) gioca nel posticipo serale (ore 20.30) a Perugia (56) e qui siamo di fronte alla classica coperta del soldato: se ti copri da una parte (Verona sconfitto) rischi comunque di scoprirti dall’altra (il Perugia che accorcia dal terzo posto) e tutto questo dà la dimensione del problema nel quale si è infilato il Frosinone che però deve sempre vincere sennò è inutile fare calcoli. Alle ore 18 si gioca Carpi (51)-Trapani (41) che vale oro da qualsiasi prospettiva la vedi. Gli emiliani (privi di Gagliolo e Struna, squalificati per 3 e 2 turni) sono reduci dalla sveglia di Cittadella mentre i granata di Calori battendo il Pisa hanno aggiunto un altro tassello al miracolo.

Tornando alle gare del pomeriggio il Benevento (55) viaggia a Cesena (43) ed anche qui nessuno delle due può perdere e semmai dovrebbero vincere entrambe, cosa impossibile. A proposito dei sanniti dove Baroni sta confermando il suo trend negativo-altalenante nei finali di stagione (V. Lanciano, Pescara, Novara prima di questa esperienza) mancheranno il bomber Ceravolo e il difensore esterno Lopez per squalifica. Brescia-Ternana con entrambe le squadre appaiate a 39 punti è una trappola-salvezza (umbri senza Avenatti), Ascoli (41)-Avellino (45) mette di fronte due squadre che hanno pareggiato l’ultima giocata.

La Virtus Entella (51) può dimenticare le disavventura del derby perso con lo Spezia. Ma deve battere il Latina (31) e quasi senza speranza anche se la matematica ancora dà segnali di vita. Infine Salernitana-Bari (entrambe appaiate a 50), partita che evoca sinistri momenti di calcio di anni passati (scandalo Calcioscommesse) e dove Colantuono (privo dello squalificato Parigini) rischia la panchina dopo essere stato sul punto di dimettersi.

 

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