Il giorno in cui Maria incontrò il mare

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il giorno che Maria incontrò il mare camminava appena. Non poteva sapere quanto sarebbe stato importante nella sua vita.

Ma a Frosinone il mare non c’è, non lo puoi respirare tutti i giorni. Non sei come quelli che abitano sulla costa: a loro basta aprire la finestra per avere il mare negli occhi, nei polmoni, nella mente. A Frosinone non ti puoi tuffare nei suoi riflessi anche solo con lo sguardo, non puoi affidare a lui le tue malinconie di donna.

Maria Spilabotte cresce ‘sentendo’ il mare. Ne avverte il richiamo, ogni volta che sta per arrivare l’estate: papà e mamma sono impiegati, ogni 25 aprile in casa loro c’era il rito di andare al mare e poi ad agosto si affittava la casa a Terracina. «Con qualsiasi condizione di tempo, io il 25 aprile mi tuffavo in mare e facevo il bagno, più di qualche volta di nascosto da mia madre che si preoccupava e diceva che l’acqua era troppo fredda perché non era ancora stagione…»

Ha iniziato a nuotare così, senza scuola né istruttori. Autodidatta. A furia di bracciate, nella vita Maria Spilabotte è diventata Senatore della Repubblica, in mare ha attraversato oggi per la seconda volta lo stretto di Messina. Migliorando il suo record personale: un’ora e quindici minuti.

 

Cos’è il mare?
Il mare è libertà, è la possibilità di pensare, è l’ambiente nel quale lasciare liberi i propri pensieri e tutto ciò che abbiamo dentro. Anche per questo è la mia dimensione preferita.

 

Il mare visto la prima volta com’è stato?
Mi ci hanno portata sempre, penso che fossi ancora in fasce. Poi, quando ho cominciato ad avere consapevolezza, ho capito che il mare ‘mi apparteneva’ che era qualcosa di me.

 

A Frosinone non c’è il mare
I miei però mi ci portavano ogni anno. C’era il rito del 25 aprile e del mese di vacanza al mare. In casa piaceva a tutti ed i miei finirono per comprare una casetta a Terracina.

 

Maria quando inizia a nuotare?
Da sempre e dicevano pure che ero bravina. Frequentavo la piscina al Park Club che era la piscina della mia generazione a Frosinone. Mi consigliavano di seguire la via dell’agonismo ma papà non mi volle iscrivere perché avrei dovuto frequentare tutti i giorni e sapeva che per lui era impossibile accompagnarmi sempre. Invece era destino.

 

Appena toccata terra, la prima cosa che ha scritto su Facebook è stata “Solitudine e silenzio”. Qando si nuota si è soli?
Assolutamente soli, ti tiene compagnia solo il rumore dell’acqua che attraverso con le tue bracciate, il rumore delle onde. Nel mare si è immersi nel blu profondo: il fondale non si vede, lo Stretto è così e riesci a vedere il fondale solo quando sei a 15 metri dalla riva.

 

A cosa si pensa mentre si attraversa a nuoto lo Stretto?
A tutto. Quando nuoto poi, dipende dalle giornate: a volte mi ripasso i discorsi da tenere in pubblico, a volte rivivo gli stati d’animo belli della giornata, a volte quelli brutti. A volte invece isolo la mente: anche noi che viviamo immersi nel pubblico e che del rapporto con gli altri facciamo la nostra esistenza, abbiamo bisogno ogni tanto di staccare la spina e riprendere la nostra dimensione individuale.

 

Verso cosa si nuota?
In piscina si nuota verso l’obiettivo delle 120 vasche. Invece in mare si nuota verso la riva opposta.

 

E nella vita?
Nella vita si nuota sfidando se stessi, ci si misura con le proprie forse, si cerca di superare il mare delle difficoltà a furia di bracciate. Mai lasciarsi portare dalla corrente.

 

Paura di non farcela?
Nella vita, come in mare, ci sono sempre le incognite. Sono tante e impreviste. Ci vuole rispetto per il mare e nella vita. Due settimane fa il mare ha ha detto no ed abbiamo dovuto sospendere la traversata. Volendo, avrei potuto farcela, ne avevo le forze: ma era il buon senso a dire che non era saggio proseguire. Ecco, bisogna sempre avere rispetto della natura e della vita, anche se si è allenati no si devono mai superare i limiti del buon senso. E questo vale in mare e nella vita di tutti i giorni.

 

E’ possibile allenarsi a Frosinone per attraversare lo Stretto di Messina?
Mi alleno solo a Frosinone. E ci tengo a sottolineare che ho fatto la traversata senza muta e senza pinne, solo con la forza di braccia e gambe.

 

Nuotare per dire cosa?
Sono un personaggio pubblico ed è chiaro che la mia immagine può veicolare più facilmente i messaggi. Sostengo da sempre che lo sport faccia bene al corpo e possa essere veicolo di messaggi positivi. La volta scorsa, quando ho fatto la mia prima traversata a nuoto dello Stretto di Messina, volevo lanciare un segnale di attenzione verso le periferie che non hanno strutture sportive. Anche per questo mi alleno a Frosinone. Pensate, a Fiuggi c’è una piscina olimpionica da 50 metri ed è l’unica in provincia di Frosinone. Ma non ha la copertura.

 

E questa volta, quale messaggio ha lanciato?
Questa volta ho voluto sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della sicurezza antisismica di tre edifici scolastici e del campanile di Frosinone. C’è stato uno sponsor: una società che realizza dispositivi con cui stimare il rischio sismico. Servono per prevenire e monitorare gli spostamenti strutturali durante e dopo l’evento sismico. La Sicurezza e Ambiente Spa contribuirà, attraverso questa mia iniziativa, alla messa in sicurezza di tre scuole di FRosinone. Mentre nuotavo pensavo allora a questi istituti ed al campanile di Frosinone che verrà a sua volta monitorato. Spero che questa mia iniziativa possa veicolare questa nuova tecnologia.

 

Dove vuole nuotare in politica?
Vorrei continuare a nuotare nel mare del centrosinistra, dove sono nata e cresciuta. E vorrei continuare a svolgere il mio lavoro, credo bene, perlomeno con grande impegno e senso di responsabilità, anche se a volte è difficile concretizzare i progetti perché bisogna sempre fare i conti con i numeri in Parlamento.

 

Nello stretto è riuscita due volte la traversata. E in Senato cosa le è riuscito?
Ultimamente stiamo portando a casa risultati importanti per i lavoratori che stanno vivendo momenti di precarietà: le salvaguardie per i lavoratori Videocon, l’area di Crisi complessa, vorrei poter continuare a nuotare lungo questa rotta. Almeno porterà qualcosa di utile per gli altri.

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