Tedino, il nuovo Sarri che vuole fare lo sgambetto al Frosinone (di A. Salines)

Verso Frosinone - palermo. Chi è il mister degli avversari. Tedino, considerato dagli osservatori un nuovo Sarri. E vuole fare lo sgambetto al Frosinone

Alessandro Salines

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E’ sbarcato nel calcio che conta a 53 anni suonati dopo una gavetta infinita considerando che ha cominciato ad allenare poco più che ventenne. E’ uno degli 8 tecnici esordienti della serie B, una bella storia da raccontare. Bruno Tedino da Treviso ha l’aria di un impiegato del catasto con qualche chilo di troppo ed una bella pelata. Un tipo pacioso, ma tosto e con le idee chiare.

Un nuovo Sarri (“Sono suo amico, ha dimostrato quanto importante sia la cultura del lavoro nel calcio”, ha detto il tecnico) come lo ha definito Maurizio Zamparini quando gli ha affidato il Palermo appena retrocesso in serie B. “Sarri l’ho affrontato ai tempi della Pistoiese, lui allenava la Sangiovannese. Il mio maestro comunque è Guidolin, mi ha dato tanto”, ha ammesso Tedino che sabato pomeriggio allo stadio ‘Benito Stirpe’ sarà avversario del Frosinone in una sfida che vale il primato. Frosinone e Palermo attualmente sono in testa con l’Empoli e sono le favorite alla promozione. Frosinone-Palermo è il big-match della nona giornata del campionato cadetto.

LA MISSIONE

Bruno Tedino ha un compito a dir poco arduo. Oltre al rilancio di un club glorioso qual è il Palermo, dovrà resistere ad un presidente mangiallenatori come Zamparini. La scommessa che gira nel mondo del calcio è proprio questa: quanto durerà il tecnico veneto? E non è tutto: l’altra missione è quella di riconquistare i tifosi in forte contestazione con lo stesso Zamparini. Finora i rosanero viaggiano spediti. Unica squadra imbattuta, 3 vittorie e 5 pareggi, primo posto con 14 punti. Tedino è riuscito pure a limitare i danni domenica scorsa contro il Parma quando mancavano ben 8 nazionali. L’1-1 finale vale quanto un successo.

LA LUNGA GAVETTA

A Frosinone sarà una sorta di esame di maturità. Tedino vuole superarlo per continuare la sua scalata iniziata a metà degli anni ’80 nei vivai di San Donà, Treviso, Conegliano e Montebelluna. Poi proprio l’incontro con Zamparini al Venezia nel tra il ’95 e il ’97 (ha guidato per due stagioni le giovanili dei veneti). Quindi tanta serie C con Novara, Pistoiese (fu avversaria del Frosinone), Sudtirol, Sangiovannese fino ad approdare sulla panchina delle Nazionali Under 16 e Under 17.

Nel biennio 2015-2017 la svolta con l’approdo al Pordenone in Lega Pro. Prima un secondo posto e poi un terzo posto. Ai playoff perde in semifinale con il Pisa (fuori 0-3, in casa 0-0) e col Parma ai calci di rigore (gara unica 1-1, 5-6 dcr). E’ il suo trampolino di lancio. A giugno infatti arriva la chiamata di Zamparini. “Mi ritengo fortunato – ha ammesso l’allenatore in un’intervista alla Gazzetta dello Sport – Ringrazio il Pordenone che mi ha dato visibilità, come Viscidi e Sacchi che mi hanno portato nelle nazionali giovanili. Con Zamparini c’è un rapporto leale, credo abbia capito che si confronta con persone che tifano per questa società”. Il Palermo era nel suo destino. La figlia Nicole è da sempre tifosa dei rosanero. “Le sono sempre piaciuti i colori ed il suo idolo era Miccoli”, ha spiegato Tedino.

IL CREDO CALCISTICO

La sua forza è Il lavoro. Il suo credo è il gruppo. Non a caso il Palermo ha mostrato grande coesione. Parte dal 4-3-1-2 con il rombo ma non è un integralista. Adatta il modulo alle qualità dei giocatori. Molto più importante, nella sua idea di calcio, la gestione della sfera specialmente nella fase di recupero. Vuole una squadra aggressiva che giochi palla a terra. Il suo obiettivo è rubare il pallone e ribaltare immediatamente l’azione. Per certi versi una filosofia che ricorda Sarri. Uno o due tocchi, velocità, pressing e squadra raccolta corta per sovrastare gli avversari. Tedino è un tecnico abituato a lavorare moltissimo sul campo per provare e riprovare i meccanismi. Il suo gioco richiede parecchio impegno e un grande dispendio di energie. L’impatto è stato molto positivo: il Palermo sta acquisendo un’identità di gioco ben precisa. Uno spartito tattico che esalta i protagonisti e alza il livello medio della squadra.

IL CONFRONTO CON LONGO

Con il tecnico giallazzurro sarà una sfida inedita. Non si sono mai incrociati. Storie diverse a partire dall’età. L’allenatore del Frosinone ha 41 anni e quando giocava nelle giovanili del Toro, Tedino già allenava. Longo è sbarcato in serie B a 40 anni e la sua scuola è stato il vivaio del Torino. In comune hanno proprio gli inizi nei settori giovanili. Anche tatticamente hanno idee differenti anche se entrambi amano il gioco d’attacco e l’aggressività. I numeri parlano di un cammino differente: il Palermo ha costruito il suo primato soprattutto al ‘Barbera’ (11 punti su 14), il Frosinone ha avuto un percorso più regolare (7 punti in casa ed altrettanti fuori) anche se tra le mura amiche in pratica ha giocato una sola volta. La squadra di Tedino è imbattuta ma lontano dalla Sicilia non ha ancora vinto. Al contrario i canarini in trasferta hanno all’attivo già 2 successi. I ciociari hanno segnato più reti (12) dei rosanero (10) che però hanno subito meno (6 contro 9).