Lo zar Nicola sfata il tabù Urbanistica

Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani ha sfatato il tabù dell’Urbanistica. Il Consiglio Comunale ha approvato, all’una della notte, la delibera con la quale concede il via libera alla costruzione di una struttura da quasi 35mila metri cubi: un edificio a tre corpi e cinque piani che per l’80% sarà destinato ad appartamenti ed il resto a negozi, una strada che costeggi la Villa Comunale ed un camminamento pedonale che colleghi via Aldo Moro con la Villa, ricucendo le varie parti della città.

La delibera, che nei giorni scorsi aveva fatto scivolare la maggioranza è passata con 15 voti a favore e 5 contrari ed un astenuto.

Il dibattito sul punto all’Ordine del giorno è iniziato intorno alle 22. Documenti alla mano e diapositive proiettate in aula, è stato ribadito dal tecnico comunale quanto siano false alcune delle tesi sostenute dai comitati contrari alla costruzione: innanzitutto è falso che gli edifici debbano nascere sui resti delle terme romane, è falso che sull’area ci siano vincoli, è falso che non ci siano i pareri degli organi di vigilanza perché ne risultano ben tre. O almeno questo hanno detto le carte e le diapositive.

Il dibattito è stato serrato. Il centrodestra si è presentato unito, anche se Impegno Civico poi ha scelto di non votare. Nel Pd era assente Andrea Turriziani. Alla fine la pratica è passata.

Ma gli aspetti politici sono altri. L’operazione rappresenta il ritorno del costruttore Arnaldo Zeppieri sul panorama edilizio di Frosinone: sarà una società che fa riferimento all’imprenditore verolano a realizzare il complesso residenziale del valore di 20 milioni ci euro.

Ma la vittoria politica è tutta di Ottaviani: i ribelli di Frosinone nel Cuore si sono allineati, Forza Italia e Nuovo Centrodestra hanno tenuto. Il rimpasto di giunta è scongiurato, almeno per ora. Le opposizioni non sono riuscite a contrastare la maggioranza, mente le proteste di associazioni e comitati non hanno frenato l’approvazione della delibera.

Adesso Ottaviani dovrà superare lo scoglio del Bilancio e poi potrà concentrarsi solo sullo stadio. In modo che se il prossimo anno si vota alla Camera, nessuno avrà la forza per impedirgli di pretendere di stare in prima fila.

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