Prosa sul niente e propositi su tutto dopo la presentazione ufficiale della candidatura, ma manca la coscienza di sé.
Antonio Gramsci
Verso l’annuncio delle dimissioni di Antonio Pompeo da sindaco di Ferentino e Presidente della Provincia di Frosinone. Per candidarsi in Regione. I possibili successori. In piazza Gramsci ed al Comune
C’è chi evoca giunte militari e governi in divisa. Ma per uscire da questo stato di ansia perenne, da una presunta egemonia culturale, non servono i carri armati. Basta leggere qualche libro in più
Il presidente della Provincia è riuscito a creare una formazione trasversale nell’area di centrosinistra. Sull’altra sponda della barricata, invece, non c’è nessun amministratore in grado di fare il “federatore”. Mentre Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si fanno la guerra.
Il presidente della Provincia prepara il bis rivolgendosi agli amministratori locali, parlando con i cittadini e non prendendo in considerazione “tentazioni” da grande salto. Perché sa che quando nel Pd comincerà davvero la risalita, ripartirà dagli esponenti del territorio. Il capitolo del servizio idrico nell’opuscolo distribuito
Il presidente della Provincia prepara la conferma restando nella trincea del territorio. Mentre i parlamentari e i consiglieri regionali, con le loro assenze, gli regalano ancora di più la scena. Sul tema del lavoro e della mobilità in deroga non si può scherzare
Mentre il partito fatica a rimettersi in moto anche in Ciociaria, il presidente della Provincia prepara un ordine del giorno sulla Vertenza Frusinate. E dopo la regia sull’acqua e sulla questione della Saf, è lui a candidarsi ad un ruolo di federatore per il prossimo futuro
Il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo non ci sta. Gli hanno messo in mano una pistola fumante. Ed un cadavere davanti ai piedi. Tutti ora cominciano a guardare lui con…
Il tuo mondo visto con gli occhi degli altri. E’ lì che finalmente ‘vedi’ quello che hai sotto gli occhi. Ma non hai mai notato perché ormai ti sei abituato. La vista…
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CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI Nonostante la brusca frenata i contatti tra il gruppo del Pd e quello dei Democratici per Pompeo continuano. Con l’obiettivo di arrivare alla costituzione di un’…
A trent’anni dal passaggio dal Pci al Pds Occhetto dice: “La Bolognina aveva fatto i conti con il crollo del paradigma comunista, oggi abbiamo bisogno di una nuova che faccia i conti con il crollo delle forze socialiste e di sinistra, sia moderate che radicali”. E a Propaganda Live legge Antonio Gramsci.
Giusto 25 anni fa, in questo giorno, moriva Bettino Craxi. Considerato per anni un ‘latitante’, per pochi un esule, oggi anche chi stava con i carnefici assegna alla sua memoria la patente di “Socialista a 24 carati”. Troppo tardi.
Bilancio di fine anno e propositi per il futuro alla ricerca di un difficile equilibrio tra buone e brutte notizie. La teoria del “miglior mondo possibile” di Leibniz
I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di sabato 13 luglio 2024
La destra che cita Gramsci. E che difende l’Europa ma la immagina ‘confederale’ anziché ‘federale’. Nicola Procaccini è il candidato di punta nell’Italia centrale. E manda un messaggio chiaro a Fazzone: prima del rimpasto in Regione c’è il tema delle sue alleanze da chiarire.
Il risultato delle Regionali in Sardegna. E quello che insegnano a centrodestra e centrosinistra. La linea che unisce quel dato con le elezioni a Latina
In una svolta inaspettata nella politica di Fratelli d’Italia a Latina, gli ex membri di Alleanza Nazionale stanno cercando di riportare il Partito di destra. Mentre Nicola Calandrini si concentrava sulla gestione del potere, gli ex-AN ottenevano il consenso. Il loro obiettivo è passare da una monarchia assoluta a una monarchia costituzionale.
Il Pd affonda le sue radici in un “grande partito di trasformazione che deve trasformare se stesso se vuole essere al passo con la società che vuole guidare”. Esattamente quello che vuole Andrea De Ciantis pensando al Pd di domani. Tenendo pronta la valigia se il sindaco dovesse cambiare le sue priorità
Fiorito non si candida. È un bene, sarebbe stato un bersaglio troppo facile e gratuito. È un male: perché è uno capace di pensare. Differente da tutti