Camorra

La camorra cambia pelle: tre prefetture si alleano

La Camorra cambia pelle: meno sangue e più soldi. Ma per farli, moltiplicarli, spostarli serve tranquillità. È una camorra finanziaria quella del XXI secolo. Per questo i prefetti di Caserta, Frosinone e Latina si sono riuniti. Hanno stretto un patto. Per scambiare informazioni. E scoprire gli affari in nero dei clan

Camorra, mafia e ‘ndrangheta: i loro interessi sul Lazio nel rapporto della Dia

La Direzione Investigativa Antimafia ha consegnato al Senato la sua relazione sulle infiltrazioni nel Lazio durante i secondi sei mesi del 2017. Soldi sporchi investiti in attività pulite. Alleanze per controllare la droga. Le intimidazioni. Stretti legami con le località d’origine.

L’antilope, gli aerei e la Cederna: quando Leone si dimise per nulla

Il 15 giugno 1978 si dimette il Presidente della Repubblica Giovanni Leone. Era completamente estraneo alle accuse di avere brigato con la Lockeed per fornire gli Hercules C130 alle forze armate italiane. Semplicemente, quei velivoli erano i migliori. Ma la macchina del fango fece già all’epoca il suo maledetto dovere

L’urlo di Fiordalisio: “Non ci sono le condizioni per proseguire”

Il sindaco di Patrica denuncia intimidazioni. E si dice preoccupato per la sua incolumità. E manda a dire al prefetto “Non ci sono più le condizioni per svolgere il mandato politico in serenità”. Si sente chiamata in causa la consilgiera Antonucci. Che nega ogni cosa.

«Una Giustizia autorevole, anche per chi non ha Santi in Paradiso»

Antonio Guerriero, Procuratore Capo di Frosinone, va in pensione con “Il Sapore dell’ingiustizia”: un libro dal retrogusto amaro. Magistrato da 44 anni, metà passati sotto scorta, è «vivo per miracolo». Indica due fardelli: Criminalità e Burocrazia. Chiede una Riforma: «Magistratura e Politica devono costruirla insieme, senza contrasti». Autonomia e indipendenza? «Non privilegio, ma precondizione affinché ci sia Giustizia per tutti».

Omicidio di Frosinone, Libera: «Come la ‘Ndrangheta a Duisburg»

Libera Lazio irrompe nel dibattito sul regolamento di conti tra bande albanesi in via Aldo Moro. Il coordinatore Cioffredi: «Grave sottovalutazione della classe dirigente, non di forze dell’ordine e magistratura». Sulla criminalità albanese: «Una delle più efferate e importanti». L’avvocato Zemblaku: «I giovani potrebbero rigettare le proprie origini per evitare etichette».