Dal 4 marzo 2018 il Movimento ha conosciuto soltanto batoste storiche, polverizzando il voto di opinione che era tutto di Beppe Grillo. Oggi il ministro degli esteri vuole rompere sul nascere la stagione delle alleanze con il Pd. Per andare dove?
Luigi Di Maio
Nonostante le aperture di Nicola Zingaretti (perfino sul nome di Giuseppe Conte) il capo dei Cinque Stelle esita. Al Nazareno il sospetto è che in realtà voglia soltanto una riedizione dell’esecutivo gialloverde con Matteo Salvini. Che salverebbe Di Maio. Ma anche Casaleggio.
I Cinque Stelle hanno perso sei milioni di voti, subendo il sorpasso del Partito Democratico dopo essere stati “asfaltati” dalla Lega di Matteo Salvini. Renzi lasciò dopo le sconfitte del referendum e delle politiche. Invece il vicepremier grillino non ci pensa proprio. Ma Roberto Fico e Alessandro Di Battista stanno riflettendo. E Grillo è incazzato nero.
Sul finire degli anni ’80 l’ex ministro degli esteri socialista aveva intuito l’esodo dall’Africa e la frontiera del Mediterraneo. Oggi è cambiato tutto e il vicepremier dei Cinque Stelle attacca l’ex deputata del centrodestra sull’ipotesi di una sua conduzione del programma Linea Verde.
Il candidato premier M5S tuona contro i governatori Pd che complottano contro Roma per non accettare i suoi rifiuti. Ma è un presidente Pd a spalancargli i cancelli della Saf. Qualcuno ne informi Di Maio
Senza ricevuta di ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Luigi Di Maio inviato speciale nel Golfo è l’uomo migliore. Per mandare un segnale al Governo italiano
L’annuncio sulla bacheca Facebook. Francesco Zicchieri con Luigi Di Maio. Galeotto fu il pranzo al ‘delle Terme’ a Fiuggi organizzato da Guido D’Amico lo scorso novembre. Altri potrebbero seguirlo
Nessun rimpianto. Per Roberta Lombardi la spaccatura nel M5S “è un altro momento di passaggio nella sua evoluzione”. Stilettata a Di Maio: “narrazione personale e autoreferenziale di un singolo individuo”. Zingaretti individua un segnale per il futuro: “ennesima conferma che è finito il tempo della cultura maggioritaria”. Vuola il ritorno al Proporzionale. E la fine delle coalizioni
Il Movimento 5 Stelle si scinde. Le parole di Luigi Di Maio questa sera al Bristol. Con lui anche il deputato Luca Frusone ed una sessantina di parlamentari. Non ci sono né Ilaria Fontana né Enrica Segneri. per la quale “Meglio sarebbe stato se lo avessero fatto prima”. Nessuno scossone in Regione Lazio. Marcelli: “Fino ad oggi il Gruppo era compatto”
La seconda giornata del Blue Forum. da Gaeta nascerà il Manifesto Blue per il mare ed il pianeta. Gli interventi dei ministri Di Maio, Patuanelli e Garavaglia
L’intervento di Beppe Grillo nei panni dell’ Elevato. Che ribadisce la linea del M5S diviso tra Conte e Di Maio. Lombardi schierata contro il ministro degli Esteri, che sta radunando le truppe. Ma un congresso?
Il ministro degli Esteri ha messo a nudo i limiti del M5S sui territori. Nonostante tre parlamentari e un consigliere regionale, nessuno è andato a Fiuggi. “So benissimo che non siamo radicati. Tutti siamo stati eletti grazie a Casaleggio e Grillo. Ora stiamo cambiando le cose”
Il giudizio ‘dal sen fuggito’ di Zicchieri sul mininisto Luigi Di Maio. Che poi incontra a pranzo. E lì scatta la rivelazione. Ecco cosa successe quando facemmo cadere il Governo Conte 1
Il Movimento Cinque Stelle nomina gli organismi di garanzia e il fondatore piazza i fedelissimi. Giuseppe Conte dovrà fare i conti con loro. In Ciociaria attesa per la visita dell’ex premier il 24 settembre a Sora. Con Fontana e Marcelli ci saranno anche Frusone e Segneri? Le manovre.
Il premier Draghi fa tremare i muri del consiglio dei ministri, i Cinque Stelle si arrendono sulla prescrizione. E nella partita per la leadership interna il ministro degli esteri fa capire che alla fine vince sempre lui. E chi sennò?
Il ministro degli esteri blinda il Governo, vede Mario Draghi nel ruolo di Angela Merkel e tiene aperto uno spazio di mediazione nei Cinque Stelle. Ma alle sue condizioni, quelle del capo politico che è stato e che… verrà.
Nel Movimento Cinque Stelle a guida Giuseppe Conte la sottosegretaria alla transizione ecologica avrà un ruolo di primo piano. E’ una delle fedelissime di Vito Crimi. Il parlamentare di Alatri, unitamente ad Enrica Segneri, non mollerà Luigi Di Maio. Inizia una guerra di nervi logorante, anche in Ciociaria.
L’abiura di Luigi Di Maio dal giustizialismo. O, se preferite, dall’insulto e le contumelie verso i semplici indagati purché di un Partito avversario. È un Gigino acuto, furbo, Trilogy, quello che emerge. Ben già abile di Conte costretto a inseguire. E pure Berlusconi è in affanno con Toti.
Si apre una crisi al buoi nella quale potrebbe succedere di tutto. Ma anche nel centrodestra di Salvini, Meloni e Berlusconi la situazione è tutt’altro che chiara. In ogni caso il pallino è nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
I leader di Pd e Cinque Stelle lavorano agli scenari settembrini, nei quali potrebbe non esserci posto per Giuseppe Conte. Dall’accordo lungo l’asse Palazzo Chigi-Quirinale ad un governassimo guidato da Mario Draghi. Ma resta “l’odio” tra il leader Dem e la sindaca di Roma. Però Grillo e Bettini non demordono.