1° maggio senza sorriso. Il lavoro spera nel maxi piano

Foto: Sergio Oliverio / Imagoeconomica

La festa dei lavoratori si porta dietro le conseguenze dell'annus horribilis 2020. Lo sviluppo passa per i progetti (e i fondi) europei e nazionali. E alla necessità che nessuno continui a suonare mentre la nave affonda. Niente piazze, mentre i sindacati lanciano lo slogan "L'Italia si cura con il lavoro".

Alessio Brocco

In definitiva, le parole sono tutto quello che abbiamo

Una festa del lavoro diversa da tutte le altre. Triste come quella dello scorso anno. Eppure diversa perché si porta dietro le conseguenze dell’annus horribilis 2020. Da festeggiare, per dirla tutta, c’è davvero poco. Il lungo periodo iniziato oltre un anno fa con il primo lockdown ha messo in ginocchio diversi settori. Molte piccole e medie imprese, quelle su cui si basa l’economia italiana, hanno abbassato le saracinesche. Qualcuno ha dovuto reinventarsi, mentre chi ha retto l’urto e sopravvive si tiene forte alla speranza di una possibile ripresa. (leggi “Covid, per le imprese servono misure straordinarie”).

Zingaretti: situazione che resta grave

Così ci si aggrappa ai piani. E ai fondi. Quelli che dovrebbero rilanciare un’economia affossata dalla crisi pandemica. Quelli del maxi-piano da 750 miliardi del Next Generation Eu. Mentre in Italia lo strumento messo in campo si chiama Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Nicola Zingaretti

L’obiettivo è lo sviluppo. Ed è parlando proprio di questo che Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, evidenziando una situazione che resta grave nonostante lo studio Eurispes che mette il Lazio al primo posto per crescita occupazionale tra 2010 e il 2020 (+6,5%), ha parlato della necessità di continuare negli investimenti per l’agognata rivoluzione green, l’innovazione digitale, le infrastrutture. Nel quadro, appunto, della Next Generation, la nuova programmazione europea.

L’assessore al lavoro e ai nuovi diritti della Regione Lazio Claudio Di Berardino, invece, nelle ore scorse in occasione di un incontro con le organizzazioni sindacali del settore dell’edilizia in vista della definizione del Piano strategico sullo sviluppo della provincia di Rieti e dell’area del cratere, ha lanciato un messaggio proprio in occasione della festa dei lavoratori.

“L’incontro con i rappresentanti sindacali dell’edilizia vuole anche avere un valore simbolico, vuole rappresentare un’attenzione sempre viva e costante da parte della Regione Lazio per le lavoratrici e i lavoratori, per le loro tutele e per i lori diritti. Il primo messaggio è per loro: la Regione Lazio è un’istituzione vicina, sempre più impegnata per difendere diritti, buona occupazione e tutele”.

La voce dei sindacati per il lavoro

Dai principali sindacati, in questo atipico primo maggio, tengono alto il livello di attenzione. Sotto il segno di uno slogan: l’Italia si cura con il lavoro.

Enrico Coppotelli. Foto Livio Anticoli / Imagoeconomica

Per Enrico Coppotelli, segretario generale Cisl Lazio, “in questo primo maggio 2021, contrassegnato da una fase difficile della vita del Paese, c’è bisogno di ripartire nel segno dell’unità, della responsabilità e della coesione, mettendo al centro il valore della della persona e del lavoro, per ricostruire su basi nuove il nostro Paese e affrontare con equità e solidarietà le gravi conseguenze economiche e sociali della pandemia”.

Coppotelli parla di patto sociale per lo sviluppo affermando che il sindacato oggi deve farsi promotore e rimanere protagonista della costruzione di un nuovo e moderno Patto Sociale, che consenta all’Italia di approdare, finalmente, a un modello di sviluppo che coniughi solidarietà e competitività, partecipazione e produttività”.

Michele Azzola, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, evidenzia, invece, che “il primo maggio non è solo una festa, ma deve essere un’occasione per rilanciare la stagione dei diritti. Bisogna ridare certezze alle persone e ai lavoratori. A partire da un salario dignitoso per tutti”.

Dalla provincia di Frosinone Anita Tarquini, segretario provinciale Uil Frosinone, sottolinea “l’impegno del sindacato costante e concreto”. E guarda avanti chiedendo “la proroga degli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti fino alla fine della pandemia”.

Primo maggio 2021. Una festa del lavoro diversa da tutte le altre in cui c’è poco da festeggiare e in cui la speranza di ripresa si aggrappano a piani, cifre, visioni. E alla necessità che nessuno continui a suonare, mentre la nave affonda.

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