E ora per Zingaretti scocca la guerra del Tempo

Lo scontro è frontale. Da un lato c’è il quotidiano romano Il Tempo. Con la direzione di Gian Marco Chiocci è diventato una spina nel fianco di chi governa. Compito reso più facile dal fatto che né in Campidoglio né in Regione ci sono amministrazioni dalle idee vicine a quelle del quotidiano, storicamente di centrodestra.

Dall’altro lato c’è il governatore della Regione Lazio. Secondo quello che sospetta Il Tempo.

Il tutto viene riportato nella prima pagina dell’edizione in edicola. Scrive nel suo articolo di fondo Daniele Di Mario

Che sia il bollo auto o il ticket sanitario, a pagare sono sempre i cittadini, costretti a mettersi le mani in tasca per onorare qualsiasi tipo di balzello per coprire i danni dei politici. È il caso del ticket sanitario nel Lazio, introdotto per coprire miliardi di debiti. Il governatore Zingaretti ne annuncia trionfalmente l’abolizione dal primo gennaio, senza dire ai suoi cittadini che nel 2017 la tassa sulla sanità non sparirà. Il ticket si continuerà a pagare, verrà solo eliminata una residuale quota regionale del valore di 20 milioni l’anno…

Chiosa in corsivo il direttore Gian Marco Chiocci

Caro Daniele, ancora non lo sai mail tuo editoriale ci costerà parecchio. Perché la Regione ha deciso di tagliare non il ticket sulla sanità ma il giornale per il quale lavori. A seguito, evidentemente, di articoli non graditi, Il Tempo (leader nel Lazio) è stato cancellato dalla pianificazione pubblicitaria regionale per destinare i soldi dei cittadini ad altre testate, evidentemente più nelle corde di chi comanda. Ci è stato spiegato che il motivo non erano gli articoli che imbarazzavano l’istituzione ma che improvvisamente erano finiti i fondi e che, “forse” se ne poteva riparlare “a dicembre”. La frase non ci è piaciuta. E poiché le parole hanno un peso annunciamo al nuovo editore (impegnato nella sanità, in rapporti con Zingaretti, interessato ovviamente agli introiti pubblicitari) che noi non scenderemo mai a patti. Rinunciamo alla pubblicità, non alla dignità. La libertà di stampa non ha prezzo.

 

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