La sfida di Pigliacelli su Acea ed il muro di Ottaviani

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Andranno allo scontro. Frontale. E pubblico. Da un lato Marcello Pigliacelli, presidente della Camera di Commercio. E dall’altro Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone. Il primo ha detto pubblicamente che rescindere il contratto con Acea sarebbe una follia. Il secondo è alla testa dei sindaci che hanno votato no all’ipotesi di accordo con il gestore dell’acqua in provincia di Frosinone. E vogliono procedere con la rescissione. Il luogo dello scontro sarà il Fornaci Cinema Village. Appuntamento dalle 9.30 di domani mattina.

Pigliacelli lo ha messo in chiaro da subito. Non è un’assemblea pubblica. E’ una riunione ad inviti. Nella quale affrontare la questione sotto il profilo tecnico, senza striscioni o cori. A controllare gli ingressi ci sarà anche un servizio di vigilanza privata. Entrano i sindaci, gli amministratori del territorio, parlamentari nazionali e regionali. Ma anche le associazioni: solo quelle iscritte al Cnel. E naturalmente il presidente esecutivo di Acea Ato 5 Paolo saccani.

Ventiquattrore prima della riunione, i sindaci di centrodestra hanno fatto capire che se domani saranno presenti sarà solo per cortesia istituzionale. Lo hanno detto nel modo più chiaro e inequivocabile possibile i sindaci di Frosinone, Cassino, Sora ed altri comuni di dimensioni minori: hanno depositato la bozza di risoluzione del contratto con Acea. Ora deve solo essere messa ai voti dall’assemblea dei sindaci. (leggi qui)

Quella di Marcello Pigliacelli è l’ultima mossa possibile. Fatta mentre l’arbitro sta per mettere il fischietto alle labbra e dichiarare la fine della partita. Ma fa interista sanguigno, sa benissimo che è quello il momento in cui la palla capita ai piedi del difensore che si sta già avviando agli spogliatoi. E quale volta la mette dentro.

Tutto sembra dire che Marcello Pigliacelli non vuole in alcun modo che sia una riunione politica. E non vuole nemmeno avere un ruolo da primo attore: si accomoderà in tribuna e lascerà altri sul palco. In realtà sa benissimo che è proprio quello il modo per farsi notare di più. Seduto in tribuna a godersi lo spettacolo che lui ha messo su.

Soprattutto sa benissimo che se riesce a portare a casa un risultato, qualsiasi risultato, lui sarà quello che ha scippato a Nicola Ottaviani il merito di avere mandato a casa Acea. Se Marcello Pigliacelli farà questo, sarà riuscito lì dove non è riuscito l’intero Partito Democratico con i suoi sindaci, battuti tre volte di fila in assemblea.

Lui dice che non è così. Che pensa solo al territorio ed alla povera gente ed alle bollette che gli arrivano. In una nota, inviata nella serata ha ricordato che quello di domani «E’ un appuntamento importante. Si riuniranno tutti i protagonisti del dibattito sulla questione del servizio idrico provinciale. Credo che un’attenzione particolare da parte dei Consiglieri Comunali, delle Associazioni datoriali, dei Sindacati e delle Associazioni dei consumatori,
oltre chiaramente quella dei Sindaci sia un atto dovuto alla nostra terra. I Consiglieri, infatti, sono i diretti ed immediati referenti politici di noi cittadini, delle nostre esigenze, dei nostri diritti e della nostra tutela insieme agi Assessori ed ai Sindaci».

Che la bozza di risoluzione depositata in giornata dai sindaci di centrodestra sia un’azione ostile lo sa benissimo. «Prendo atto, con sorpresa, che nell’immediata vigilia della riunione sulla questione del servizio idrico convocato da tempo presso il Fornaci Cinema Village, viene depositata, nella giornata di oggi, dal trasparente sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore, accompagnato dall’ Avv. Nicola Ottaviani, Sindaco pro-tempore di Frosinone fino a maggio 2017, una proposta per la risoluzione della convenzione con Acea, sottoscritta da soli 13 Sindaci su 86 aventi diritto. Quando si ha il coraggio delle proprie azioni ci si presenta con un documento valido e soprattutto validato».

Ha ricordato che nella prossima assemblea quel documento dovrà avere la doppia maggioranza, così come finora è stato: «Bisogna ricordare, infatti, che l’Ambito Territoriale Ottimale è composto da 86 Comuni, il che vuol dire che occorrono almeno 44 voti in assemblea o comunque la maggioranza dei presenti. Così come è evidente a tutti che è necessario anche il doppio quorum, quello cioè della popolazione rappresentata, vale a dire almeno 242.000 abitanti su 484.000».

Cosa intende dire? Che Ottaviani, Caligiore e gli altri, potevano aspettare qualche giorno per depositare quel docuewmnto che è un chiaro no alla sua iniziativa. «Insomma, ci sarebbe stato tutto il tempo per discutere nel merito e approfondire. Invece qualcuno teme il confronto e ha…fretta di guadagnare un titolo sui giornali».

Pigliacelli ha ricordato i pareri di tecnici ed avvocati. Quegli stessi pareri che i sindaci hanno già esaminato ed hanno votato. Bocciandoli a larga maggioranza. «Va pure detto che ci sono due autorevoli pareri, uno legale e uno della Segreteria Tecnico Operativa (Sto), a giudizio dei quali non ci sono i
presupposti per la risoluzione. Pareri voluti con determinazione per trasparenza decisionale dal Presidente Pompeo».

Sostiene Pigliacelli: «Fermo restando che si può discutere di tutto. Credo che si sarebbe potuto aspettare tranquillamente qualche ora e confrontarsi serenamente e a viso aperto su un tema così importante per la gente del nostro territorio. Anche perché l’assemblea dei sindaci (che resta sovrana sul punto e che rispetto) non si pronuncerà certamente domani».

Ai sindacui di centrodestra dice conon chiarezza cosa pensa del documento presentato da loro in queste ore: «Forse qualcuno ha paura del confronto e non ne comprendo il motivo. Non sarà una gara a piantare le “bandierine”, è semplicemente un tema sul quale bisognerebbe discutere a tutto tondo. Ribadisco che l’obiettivo è quello di recuperare e consolidare un dialogo costruttivo, tra tutte le parti, per risolvere con efficacia ed efficienza la gestione dell’acqua nel nostro territorio con la volontà di contribuire a risolvere il problema ed evitare ulteriori stangate per i cittadini. Invito quindi tutti a partecipare all’incontro con senso di responsabilità ed amore per questa terra. A qualcuno vorrei ricordare quanto vale, ancora oggi, in tempi di poca fiducia e di poca affezione nei confronti delle istituzioni, il concetto di “res publica” di Atene, nato più di 3 mila anni fa».

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