Sora, l’ora delle fusioni per vincere

Elezioni. Centrosinistra alla stretta finale sul nome. Che potrebbe creare una spaccatura e riaprire i giochi fra Pd e Di Stefano. Centrodestra in fase di limatura.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

S’ode a destra uno squillo di tromba; A sinistra risponde uno squillo: D’ambo i lati calpesto rimbomba Da cavalli e da fanti il terren”. Sono i primi quattro versi del Conte di Carmagnola, coro dell’atto secondo, di Alessandro Manzoni, a descrivere la situazione politica di Sora a ormai un soffio dall’appuntamento con il voto. Il centrosinistra – senza le ali estreme che probabilmente procederanno per conto proprio o in ordine sparso – deve affrontare la questione della candidatura a sindaco. Che potrebbe creare una spaccatura e riportare sul tavolo la possibilità di un accordo con Luca Di Stefano.

Il centrodestra invece sta facendo le ultime limature. La Lega ha dato il sostanziale via libera sul nome di Giuseppe Ruggeri già lo scorso fine settimana quando Claudio Durigon ha cambiato la linea al gruppo di Sora. (leggi qui Svolta di Durigon: a Sora candidato unico)

L’obiettivo ora è quello di annunciare ufficialmente non soltanto il candidato sindaco ma tutta la coalizione. Un dettaglio non di poco conto, che potrebbe rappresentare un buon vantaggio di partenza per il centrodestra.

Fuori il nome

Mario Cioffi

Ormai il tempo stringe. Si vedranno lunedì sera. Ci saranno gli uomini e le donne del Partito democratico, quelli dei Cinque Stelle e quelli di Si Può Fare. Dovranno mettere sul tavolo il nome del candidato sindaco, ciascuno il proprio. La riunione che c’è stata sabato scorso? È andata come nelle previsioni di Alessioporcu.it (leggi qui Ruggeri dice no. Ma si profila un ribaltone).

Ci sono stati dei chiarimenti. Il Pd ha parlato di metodo: è compatto sull’identikit del candidato sindaco, che corrisponde alla figura di Maria Paola D’Orazio anche se nessuno in area Pd pronuncia ufficialmente quel nome. L’obiettivo è arrivarci in condivisione con tutta la coalizione che potrebbe disporre di quattro o cinque liste: certamente ce ne saranno due del Pd (una con il simbolo, una di area), una dei Pentastellati e una di Si Può Fare.

Ma proprio la quest’ultimo schieramento, che fa riferimento all’avvocato Mario Cioffi, potrebbe tenere aperta la discussione. Il nome che ha portato sul tavolo non sembra essere un candidato sacrificabile: Matteo Tuzi verrà sostenuto con convinzione.

Di Maria Paola ce ne sono due

Maria Paola Gemmiti

Una cosa appare certa: il candidato sindaco è donna e si chiama Maria Paola. L’unico nodo da sciogliere sembra essere quello del cognome. Perché continua a circolarne un altro, oltre a quello della capogruppo consiliare Pd, Maria Paola D’Orazio. Si tratta della dottoressa Maria paola Gemmiti.

Nulla è stato ancora ufficializzato dal Pd: vuole sedersi al tavolo e da lì far uscire il candidato. Il ragionamento è: “noi abbiamo un’idea, loro (Si Può Fare e Cinque Stelle) hanno la loro (Tuzi e Valeria Di Folco). Ci si siede e si ragiona”.

L’identikit tratteggiato dal Pd parla chiaro: “una figura nuova che darebbe una marcia in più. Sarà una donna, dovrà essere condivisa anche dagli alleati e deve avere esperienza amministrativa”. A parere degli alleati civici, però, questo identikit calza a pennello ad entrambe le Maria Paola. Il vantaggio per la Gemmiti: potrebbe mettere d’accordo tutti i civici; il vantaggio per la D’Orazio: ha più esperienza amministrativa.

La figura della consigliera D’Orazio ad oggi è la più spendibile: ha alle spalle una storia politica e amministrativa ampia e riuscirebbe anche a garantire un certo spazio a tutti gli altri.  

Come nel 2016?

Luca Di Stefano

C’è una variabile ancora aperta. È l’ipotesi di dialogo con l’ampio fronte civico costruito intorno alla candidatura del capogruppo di opposizione Luca Di Stefano. È su questo che si ragiona da qualche giorno. Il motivo per cui ancora non escono nomi starebbe nel timore di una eventuale spaccatura. Il gruppo Si Può Fare di Mario Cioffi è contrario.

Un accordo in quali termini? Su quali basi? Il fronte di Luca Di Stefano, se lo vorrà, potrà sedersi al tavolo e partecipare alla discussione con gli stessi diritti degli altri. No all’ipotesi di una confluenza sic et simpliciter del centrosinistra su di lui: sarebbe la negazione di tutto il lavoro di ricostruzione fatto in questi mesi.

Ne sono convinti quelli del Pd che fanno riferimento alla corrente Pensare Democratico di Francesco De Angelis. Ma non escludono nemmeno un dialogo con il gruppo di Augusto Tersigni (il figlio dell’ex sindaco Ernesto). Nelle scorse settimane Agostino Di Pucchio, braccio destro del presidente della Provincia Antonio Pompeo, proprio durante una riunione del Pd aveva annunciato la disponibilità a sostenere il progetto con una lista insieme a Tersigni. L’ex sindaco non ha mai confermato e ora questo resta uno dei nodi da sciogliere.

Non è escluso che possano ritrovarsi tutti insieme. È già accaduto nel 2016: si sono ritrovati Tersigni, Di Stefano e una parte del Pd. Quella volta candidarsi a sindaco è toccato a Tersigni (Ernesto) perché sindaco uscente mentre per Di Stefano (Luca) doveva servire a preparare il terreno per il 2021.

Il semaforo verde della Lega

Claudio Durigon e Lino Caschera

Il centrodestra ha il suo candidato da sabato scorso. Claudio Durigon è venuto a Sora per chiudere il cerchio e spianare la strada all’accordo con Giuseppe Ruggeri. I leghisti sorani avrebbero preferito schierare anche un loro candidato sindaco ed usare il primo turno di voto come se fossero delle Primarie, per poi convergere uniti al ballottaggio. (leggi qui Svolta di Durigon: a Sora candidato unico).

Ora si sta lavorando sulla coalizione di centrodestra. È pronta con almeno cinque liste certe. Si stanno apportando gli ultimi ritocchi. Poi ci sono i civici su cui si stanno facendo delle limature: si parla di altre due o tre liste. L’obiettivo rimane sempre lo stesso, quello di una grande coalizione che permetta un ottimo piazzamento al primo turno.

Il punto

Dando per scontato che il centrodestra andrà avanti con Ruggeri il quadro politico a Sora in vista del voto comincia a prendere forma.

I candidati in campo, ad oggi, oltre a lui sarebbero Luca Di Stefano, Eugenia Tersigni, Maria Paola D’Orazio e il sindaco uscente Roberto De Donatis. Resta da vedere cosa accadrà in caso di spaccatura del centrosinistra. La fusione fra Pd e Luca di Stefano potrebbe ridurre il numero dei pretendenti. Oppure potrebbe rispuntare l’ipotesi Maria Paola Gemmiti.

Eugenia Tersigni sta ricevendo gli endorsement dei suoi fedelissimi: sono già arrivati quello di Manuela e Cerqua e Andrea Petricca. Se ne prevedono altri. Inoltre, sarebbe in trattativa con l’associazione Agorà. La quale, tuttavia, starebbe guardando anche a destra. Sarà certamente l’ufficializzazione del centrodestra a costringere tutti gli indecisi a prendere una posizione. C’è chi scommette che entro il 20 luglio tutti in giochi saranno definitivamente chiusi.

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