Forza Italia verso la spaccatura: Di Carlo e Quadrini pensano ad un nuovo gruppo

Forza Italia è ad un passo dalla spaccatura. Nel Partito sta per nascere una quarta componente. Stanno decidendo se formarla i consiglieri provinciali Gianluca Quadrini e Vittorio Di Carlo. Il loro schieramento andrebbe ad accodarsi alla maggioranza bulgara riunita intorno a Mario Abruzzese, posizionandosi dopo l’opposizione interna che ora vede insieme solo Antonello Iannarilli ed Alessia Savo. Non ha una componente strutturata Silvio Ferraguti che comunque è in posizione critica ed alle scorse Europee ha dimostrato di poter raccogliere consenso.

Tutto è nato nelle settimane scorse.  Quadrini e Di Carlo hanno bussato alla porta del presidente della Provincia Antonio Pompeo ponendo una questione politica: “Noi non ci riconosciamo più nelle posizioni di Mario Abbruzzese” – hanno detto in sostanza, rivendicando una maggiore rappresentatività all’interno dell’amministrazione provinciale. In pratica, hanno chiesto il posto di Danilo Magliocchetti, il presidente d’aula che ha la delega alla Caccia ed alla Pesca, alla Polizia Provinciale, alla Pianificazione del territorio a scopo agricolo e ittico-venatorio, agli Agriturismi; al Raccordo con i Comuni e con la Prefettura, alla raccolta e aggiornamento dati in tema di protezione civile per la supervisione e la prevenzione delle situazioni di rischio, di soccorso alla popolazione di superamento dello stato di emergenza.

Quadrini e Di Carlo in pratica hanno detto al presidente Pompeo che gli vanno stretti gli abiti. Nel senso dei vestiti politici che gli sono stati confezionati al momento di mettere a punto la giunta provinciale. A loro sono andate le deleghe alla “Programmazione opere pubbliche e infrastrutture, Valorizzazione Immobili scolastici” (per Di Carlo), “Pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, Valorizzazione Risorse idriche, razionalizzazione e controllo società partecipate” (per Quadrini).

E questo problema di sartoria politica è stato il tema centrale della riunione che l’altro giorno ha visto a pranzo Francesco Scalia con Alfredo Pallone, insieme al presidente della Provincia Antonio Pompeo (Pd Scalia) ed al vice presidente Andrea Amata (Ncd Pallone). Hanno preso il metro, definito le misure ed individuato la soluzione. Per il coordinatore regionale di Ncd: “Se le cose stanno così, siamo in presenza di un problema interno a Forza Italia e deve essere risolto al loro interno; è chiaro che Magliocchetti dovrà essere ridimensionato cedendo una parte delle deleghe agli altri due”. Il senatore Pd però ha posto un problema di correttezza politica: “Se Quadrini e Di Carlo vogliono abiti più larghi, devono chiamarsi fuori dal gruppo di Forza Italia; non siamo legittimati ad entrare in una questione interna”.

Così, nelle ore scorse, Antonio Pompeo ha comunicato a Quadrini e Di Carlo i risultati dell’incontro: “Se il problema è che non state con Mario Abbruzzese si tratta di una faccenda vostra; se il problema è che non state più in Forza Italia allora compite un atto politico formale e noi procederemo al riequilibrio”.

Mario Abbruzzese intanto è sceso in campo con tutto il suo peso politico. Ha blindato Danilo Magliocchetti: non si tocca la presidenza d’aula, non si toccano le deleghe più pesanti.

C’è anche un’altra vulgata dell’intera storia. Sostiene che Francesco Scalia non fosse dispiaciuto nemmeno un po’ per la situazione che si è venuta a creare per Mario Abbruzzese. Considerata la sua alleanza strategia con Francesco De Angelis per le elezioni dei Consigli d’amministrazione nei consorzi industriali Asi di Frosinone e Cosilam di Cassino, il ridimensionamento anzi gli avrebbe fatto pure piacere.