Pd, i big non si candidano. E Marini flirta con Ottaviani

 

CORRADO TRENTO
Ciociaria Editoriale Oggi

 

 

Pochissime luci e tante ombre. La riunione del Pd dell’a ltra sera è servita perlomeno a mettere alcuni paletti. Uno soprattutto: da questo momento in poi si capirà chi davvero intende sostenere Fabrizio Cristofari. In altri termini: nessuno potrà più dire “sto in questo progetto a condizione di…”. Per il resto, però, nessun passo avanti concreto.

I big c’erano tutti: il segretario provinciale Simone Costanzo, il presidente Domenico Alfieri, i senatori Francesco Scalia e Maria Spilabotte, il deputato Nazzareno Pilozzi, l’assessore regionale Mauro Buschini. E Francesco De Angelis, presidente del Consorzio Asi e leader dell’area maggioritaria dei Democrat.

Non c’era Michele Marini: un segnale chiaro, dal momento che nemmeno i referenti della sua area si sono presentati. Il segretario del circolo cittadino Norberto Venturi è andato via pochi minuti dopo l’inizio del summit. Lasciando “solo” il presidente del circolo frusinate Francesco Brighindi, il quale ha comunque portato avanti la richiesta che i leader valutino la possibilità di candidarsi alle comunali di Frosinone.

La risposta però è stata negativa: Scalia e De Angelis hanno sostanzialmente detto che una mossa del genere sarebbe un segno di debolezza politica e non certo di forza. Soltanto Maria Spilabotte ha detto esplicitamente di essere disponibile a candidarsi alle comunali.

Molto netto l’intervento del candidato sindaco Fabrizio Cristofari che, dopo aver ribadito l’intenzione di andare avanti comunque con le sue liste civiche, ha aggiunto che bisognerà definire in tempi rapidissimi i confini della coalizione. Sottolineando di essere convinto non soltanto di poter arrivare al ballottaggio, ma di vincere. Non chiudendo la porta a Psi ed Area Popolare.

Dice Fabrizio Cristofari: «Certo che vado avanti. Il progetto politico si chiama Frosinone città grande e ho intenzione di attuarlo. Mi rivolgerò alle liste civiche, alle associazioni, al mondo del volontariato. Mi rivolgerò ai partiti del centrosinistra, ma pure a quelli della sinistra». Una distinzione non casuale quella di Cristofari, che non nomina il Partito Democratico. Non perché dia per scontato l’appoggio, ma perché a questo punto anche per il Pd vale il principio del “chi miama mi segua”.

Sui rapporti con Psi ed Area Popolare, il senatore Francesco Scalia è stato chiaro, sostenendo che si tratta di alleati di governo sul piano nazionale, regionale e provinciale. E aggiungendo che a Frosinone, trattandosi peraltro di un capoluogo, sarebbe complicato spiegare posizioni diverse.

In realtà i Democrat hanno intenzione di rivolgersi anche ai tavoli nazionale e regionale. Tutti i big del partito hanno sostanzialmente detto che il Psi di Gianfranco Schietroma ed Area Popolare di Alfredo Pallone non possono “smarcarsi” rispetto alla coalizione di centrosinistra, peraltro appena ricostruita alla Provincia.

Un punto politicamente sensibile quello delle alleanze. Francesco Brighindi ha affermato che una riunione del genere era preferibile effettuarla un mese fa, ma in ogni caso il ghiaccio è stato rotto. A questo punto perlomeno sarà chiaro vedere chi sosterrà Fabrizio Cristofari. Ma nei Dem quasi più nessuno crede che Michele Marini e Norberto Venturi possano sostenere Fabrizio Cristofari alle prossime elezioni comunali

 

L’Analisi
Limitare il dibattito alle comunali di Frosinone non avrebbe alcun senso in questo momento. A livello nazionale nel Pd non ci sono certezze. Non sulla data del voto, non sul congresso, non sulle primarie. L’attacco congiunto di Massimo D’Alema, Pierluigi Bersani e Michele Emiliano ha costretto Matteo Renzi ad un repentino riposizionamento. Ma non è finita. Impossibile prevedere cosa possa succedere.

In ogni caso alle comunali di Frosinone i paradossi non mancano. Uno soprattutto: il segretario del circolo cittadino e il capogruppo in consiglio comunale sono, rispettivamente, Norberto Venturi e Michele Marini. Entrambi alle prossime comunali tutto potranno fare meno che sostenere il candidato sindaco Fabrizio Cristofari. Senza scomodare i tempi del centralismo democratico del vecchio Pci, è pensabile che anche con il Pds di Achille Occhetto o con i Ds un segretario e un capogruppo “ribelli” sarebbero rimasti al loro posto senza che nessuno avesse sollevato il problema in sede di direttivo cittadino o di federazione provinciale? Evidentemente no.

In realtà però la domanda è anche un’altra: chi può sollevare un simile problema dopo che si è consentito di tutto e di più? Cinque anni fa la frattura del centrosinistra iniziò a Frosinone, quando una parte del Pd e il Psi si staccarono da Michele Marini per andare a sostenere Domenico Marzi. È l’episodio che Marini sottolinea anche nei confronti di Fabrizio Cristofari. Ma poi sono arrivate le fratture a Veroli, Isola Liri, Ceccano, Sora e Cassino. Senza che il partito abbia mai assunto una decisione vera. Senza che si sia mai aperto un dibattito politico sulle ragioni di quelle divisioni.

Ecco perché oggi nessuno può alzare la mano e chiedere un intervento. Siamo a metà tra il contrappasso dantesco e il monito evangelico del “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.

In questo modo però preparare la campagna elettorale è impossibile. L’accelerazione di Fabrizio Cristofari va letta in questa ottica, per spezzare i vincoli dell’attendismo. Per restare all’Alighieri: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.

 

La pazza idea Ottaviani – Marini
I retroscena impazzano e più di qualcuno ipotizza le possibilità avvalendosi perfino di un foglio di carta. Stracciato subito dopo. Spingendosi in una previsione suggestiva: “Michele Marini potrebbe appoggiare Nicola Ottaviani, anzi a pensarci bene lo sta già facendo”.

Il riferimento è naturalmente al mancato via libera dell’ex sindaco alla candidatura di Fabrizio Cristofari. In realtà però la partita è completamente aperta e Marini davvero si sta confrontando con tutti. Al Pd ha chiesto prospettive politiche: la possibilità di giocarsi le proprie carte sul tavolo delle candidature alle politiche o alle regionali. Doveva svolgersi un vertice tra lui e Cristofari alla presenza del Governatore Nicola Zingaretti, individuato come garante politico di livello nazionale. Ma il summit, più volte annunciato e qualche volta perfino fissato, non si è svolto.

Michele Marini ha deciso di andare avanti, perché in campagna elettorale un ruolo intende giocarlo. In ogni caso. I “fedelissimi” lo spingono a candidarsi a sindaco in prima persona alla guida di una coalizione di liste civiche di stampo centrista. Marini ci sta riflettendo. Fosse per lui indicherebbe Norberto Venturi come candidato sindaco, ma il diretto interessato ha risposto no. Resterà a casa questa volta.

L’altra ipotesi è quella di un’intesa con Area Popolare. Qualche sera fa Marini, insieme al cons consigliere comunale dei Dem Antonello Galassi, ha cenato con Andrea Turriziani e Daniele Zaccheddu (Area Popolare). In quegli stessi minuti RadioFante ha battuto l’indiscrezione: “Marini sosterrà la candidatura a sindaco di Andrea Turriziani”. Ma l’ipotesi non trova conferme ufficiali, anche perché su una prospettiva del genere dovrebbe pronunciarsi il coordinatore regionale di Area Popolare Alfredo Pallone. Il quale invece mantiene un profilo di cautela. Anche se il livello cittadino di Area Popolare preferirebbe un accordo con il centrodestra di Nicola Ottaviani.

Ma il punto nodale resta quello legato alle scelte di Michele Marini. L’obiettivo minimo dell’ex sindaco è quello di eleggere 3 o 4 consiglieri di riferimento. Un obiettivo che può essere raggiunto anche attraverso candidature in liste civiche. Ed è qui che si prospetta lo scenario più clamoroso: il sostegno a Nicola Ottaviani. Magari in modo indiretto. Più volte in questi mesi Ottaviani e Marini si sono confrontati, ma nelle scorse settimane il capogruppo del Pd si è visto pure con Riccardo Mastrangeli, assessore tecnico al bilancio e consigliere ascoltato delprimocittadino.

L’opzione di uomini di Marini nelle liste a sostegno di Ottaviani c’è. Perfino in Area Popolare se alla fine il partito di Alfano dovesse decidere di dare vita ad un “laboratorio” di centrodestra nel capoluogo ciociaro. D’altronde tra le varie indiscrezioni, quella (tambureggiante) di una possibile candidatura di Antonello Galassi (Pd) a sostegno di Ottaviani non è stata smentita.

Per il resto tutti gli schieramenti sono alle prese con la formazione delle liste. Diversi consiglieri comunali non si ricandideranno. È il caso, per esempio, dell’ex sindaco Domenico Marzi e di Francesco Raffa (Lista Marini). Altri sono intenzionati a rimanere a casa: il presidente del consiglio comunale Franco Lunghi e l’assessore Fabio Tagliaferri, per esempio. Entrambi candidati nel Polo delle Libertà la volta scorsa. Tra i più votati in assoluto.

Intanto Gaetano Ambrosiano, dirigente di Sinistra Italiana propone «una giornata di confronto » tra «Sinistra Italiana, la Sinistra Pd, il Pci, Rifondazione Comunista, Possibile, i Socialisti, le anime ambientaliste, i rappresentanti dei comitati del no, la società civile, i candidati sindaco Fabrizio Cristofari, Vincenzo Iacovissi, Stefano Pizzutelli, i segretari cittadini delle forze di una sinistra in campo». Spiega: «Nel corso dell’incontro c’è l’invito sulla necessità a ripensare il progetto del centrosinistra con tutte le sue proposte per quello che sarà l’appuntamento delle elezioni comunali».

È un’apertura.

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