Tana per il Pd: riunione segreta al compleanno di Laura Materiale

L’avviso è affisso al cancello d’ingresso, illuminato dalla lampadina che si accende da sola al passaggio degli ospiti: ‘Seguire le fiaccole’. Più che un invito ad entrare verso una cena di compleanno suona come un messaggio politico.

Attraversato il lungo cortile in pietra proprio di fronte alla via Casilina, lasciandosi guidare dal percorso illuminato dalle torce, si entra nella villa costruita da Philippus Materialibus: sindaco di Castrocielo da ben prima che Giulio Cesare lasciasse Roma per attraversare il Rubicone, amico d’infanzia di Marco Tullio Cicerone con il quale idearono il Tulliano ad Arpino, promotore dell’arco di trionfo per celebrare Marco Antonio di rientro dalle colonie prima che questi si invaghisse di Cleopatra.

Superati marmi, statue e reperti si entra nel salone delle feste. E’ qui che si celebra il compleanno di Laura Materiale: seconda figlia di Filippo e già sindaco pro tempore nel periodo imposto dalla legge (ma non dal fisico) a Filippo affinché potesse riprendersi la fascia tricolore.

Quanti anni compia Laura è un mistero. Ne dichiara 33, ne dimostra 30, le maligne che si aggirano nella stanza dicono che siano 36. Chi si aspetta lo sfarzo alla Grande Gatsby non conosce i Materiale: eleganza si ma con sobrietà. Filippo, prima di diventare Philippus, preside del Tulliano, balia asciutta del Certamen, pluri sindaco, consigliere assessore vice presidente e presidente pro tempore della Provincia di Frosinone, ascoltatissima voce nel Partito Socialista di craxiana osservanza, lavorava la terra e studiava tra i campi. E ne va fiero.

Nessuno immagina che il Pd abbia scelto quella festa a Castrocielo per riunirsi. Lontano da occhi ed orecchie indiscreti. Per parlare in libertà di congresso e di alleanze.

In un angolo del salone, troneggiante su un divanetto rosso damascato che occupa da solo, pontifica Francesco De Angelis in maglioncino grigio. Intorno, in semicerchio, ad ascoltarlo ci sono il presidente della commissione Bilancio della Regione Lazio Mauro Buschini con un piatto di peperoni fritti, il segretario provinciale uscente del Pd Simone Costanzo che difende un piatto di broccoletti ripassati accompagnati da patate al forno ed una salsiccia, il presidente del Partito Sara Battisti con un bicchiere di Fiano d’Avellino non a temperatura, l’ex segretario ed ora capo segreteria di Buschini Lucio Migliorelli l’unico con il piatto vuoto, il già vice presidente della Commissione di Garanzia Graziano Cerasi con ogni tipo di salume immaginabile, il consigliere comunale e già candidato sindaco di Isola del Liri Antonella Di Pucchio membro della segreteria provinciale del Pd. Su un altro divanetto tubano il presidente della Saf Mauro Vicano con immancabile signora al seguito che per eleganza può competere alla pari con la festeggiata.

Manca la senatrice Maria Spilabotte, la cui agenda prevede un impegno personale romano. Assente Francesco Scalia, i cui rapporti con i Materiale si erano incrinati al tempo in cui Philippus aspirava alla candidatura a presidente della Provincia e ritenne il senatore colpevole di non averne sostenuto abbastanza la posizione in alternativa a quella di Gianfranco Schietroma.

Prima che le orecchie indiscrete vengano notate, c’è chi chiede al troneggiante Francesco: ‘Ma alla fine chi sarà il nostro candidato alla Segreteria: tu o Simone?‘ Francesco allarga le braccia e dice ‘Alla mia destra ci sarà il presidente ed alla mia sinistra il segretario‘ . Poi i radar inquadrano l’ospite inopportuno è scatta il messaggio “Tacete, il nemico ascolta”. Salvo poi assieparsi attorno al netbook di servizio per avere i titoli di giornale in anteprima. Il primo quotidiano ad arrivare in tipografia è Il Giornale di Alessandro Sallusti: titola ‘Lazio, un rom per gestire 780 milioni / La Regione impone un rappresentante nel comitato che cura i fondi agricoli’ Buschini ride e dice ‘Ma quando la finisci di provare a prendere in giro?‘. Cambia espressione di fronte alla schermata della pagina, inforca il paltò ed esce a fumare il mezzo Toscano Antica Riserva di buona fattura.

I titoli continuano ad arrivare. Francesco, capisce il potenziale pericolo e si prepara la strada: “Ci sarà anche una mia intervista su Ciociaria Oggi“. “Allora lo sai chi sarà il Segretario“. “Ma nooo, è un’intervista cosììì, generaleee” con tutte le vocali allungate, alla Francesco. Dalla tipografia segnalano il titolo ‘De Angelis: ‘Io e Scalia siamo solo all’inizio” ‘ Simone Costanzo sbianca: teme che sia l’annuncio dell’accordo finale tra i due Franceschi per tagliarlo fuori dalla riconferma delle segreteria. Tace e non parla. De Angelis spiega “Maa nooo, mi hanno domandato della rottamazione ed io ho detto che siamo all’inizio della carrieraaa“. C’è chi azzarda lo scherzo e fingendo di avere davanti il testo dell’intervista simula la lettura “Buschini? Se vuole la riconferma se la deve sudare“. Francesco commenta “Beh, si in effetti… Forse la devo sfumare un po’ quest’intervista“.

Arrivano i dolci. Le signore che per tutta la sera hanno finto di non avere appetito limitandosi a sbocconcellare stanno per avventarsi sulla cascata di tiramisù, crostate alla marmellata, torte con crema e frutta fresca, ogni altro bendiddio zuccherato e calorico. E’ il momento in cui Sara Battisti si siede accanto a Francesco sul suo divano, lui le cinge il braccio sulle spalle e parlano fitto fitto per dieci minuti. Cosa si siano detti è materia per chi ha frequentato la scuola superiore per sordomuti.

Di fronte ai dolci ritrova la parola anche Simone Costanzo, annuncia: “Io comunque mi candido” e parte il brindisi con il prosecco. A Domenico Alfieri da Paliano in quel preciso momento fischiano le orecchie.

Le ore passano. Nessuno cede. Anche quando arrivano la grappa barriccata ed il limoncello. Mollare il divanetto, mai: perché tutti sanno qual’è la regola principale di ogni salotto che si rispetti: “Guai a chi non c’è”. Viva il taglia e cuci.