Quello che troverà Fazzone a Frosinone

Quale Forza Italia troverà il coordinatore regionale Claudio Fazzone nel vertice che ha annunciato? Pasquale Ciacciarelli, responsabile provinciale e fedelissimo del consigliere regionale Mario Abbruzzese, non ha dubbi: quella del 25%, quella del modello Ciociaria.

Ma il senatore Fazzone ha già interpretato le percentuali. Il 24% delle europee risale ormai a due anni fa e comunque quelle elezioni dicono anche un’altra cosa: il candidato locale Silvio Ferraguti non fu sostenuto dai leader azzurri della provincia, che preferirono convergere sull’ex presidente della provincia di Latina Armando Cusani, fedelissimo di Fazzone. Il risultato per la provincia di Frosinone fu quello di non avere più un europarlamentare, mentre la volta precedente si riuscì a mandare a Strasburgo Alfredo Pallone, poi passato nell’Ncd.

Quindi c’è il 25% delle elezioni provinciali, ma in quel caso votarono gli amministratori azzurri, non i cittadini. Semmai il discorso dovrebbe spostarsi sui Comuni, dal momento che tra qualche mese si voterà per eleggere sindaci e consiglieri di 25 paesi.

Bene, Forza Italia non governa a Cassino e neppure a Sora, dove Ernesto Tersigni ha preso altre strade. Il partito di Berlusconi negli anni ha perso di brutto a Veroli, Anagni, Alatri, Isola Liri. E a Ceccano è stato triturato nel derby con una coalizione civica ideata da Massimo Ruspandini.

Al Comune di Frosinone il sindaco Nicola Ottaviani è di Forza Italia? Sì, forse. In realtà Ottaviani è solo di Ottaviani, come peraltro la sua storia politica (anche quella “azzurra”) dimostra. A Fiuggi Fabrizio Martini si guarda bene dal dire che può essere considerato di FI e infatti governa con il Pd. La realtà è che Forza Italia alle comunali ha rimediato sconfitte su sconfitte. Alcune politicamente ingestibili.

Alla Provincia gli “azzurri” sostengono Antonio Pompeo in un’alleanza a rimorchio con il Pd. Alla Saf e al Cosilam hanno rimediato sconfitte brucianti, mentre all’Asi appoggiano il leader del Pd Francesco De Angelis. Esprimendo come vicepresidente Luca Sellari, che passa le sue giornate politiche con De Angelis, Scalia e Pompeo. Non con Abbruzzese o Ciacciarelli.

Infine, la rappresentanza cosiddetta istituzionale: Forza Italia non esprime un senatore e neppure un deputato. Ha un solo consigliere regionale, Mario Abbruzzese.

Gli anni dei fasti sono lontanissimi. Il 25% è degli amministratori, non del partito. All’interno situazione complicata, come dimostrano le dimissioni da vicecoordinatore di Alessia Savo.
Claudio Fazzone ha due strade: o fare il mediatore o il “pacificatore”. Non è la stessa cosa.