È il prefetto sbotta: «Non vi lascio usare la mia faccia»

Solo chiacchiere. E nulla di concreto. All’orizzonte c’è una delle più sonore figuracce che il territorio della provincia di Frosinone abbia mai collezionato: nessuno ha inviato i progetti promessi un mese e mezzo fa a Fca per mettere a posto le strade intorno allo stabilimento di Piedimonte San Germano nel quale sta nascendo Giulia. L’impegno era stato preso dai consorzi industriali Asi e Cosilam, dai sindaci di Cassino e Piedimonte San Germano: era il 24 novembre ed il prefetto li aveva riuniti intorno ad un tavolo con l’assessore Regionale alle Infrastrutture, il capo segreteria dell’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio, il direttore di stabilimento FCA ex-FIAT di Piedimonte San Germano, il presidente della Provincia di Frosinone, i Rappresentanti di Unindustria, Federlazio e Astral, il questore ed il comandante della Polizia Stradale.

Fiat Chrysler Automobiles sta investendo miliardi di euro nell’impianto di Cassino: in pratica lo sta rifacendo daccapo, realizzando un modello di tecnologia nel quale realizzare la macchina – gioiello alla quale ha affidato il rilancio Alfa Romeo nel mondo. Ma non può sistemare le strade intorno allo stabilimento. Non può perché sono proprietà d’altri: Asi, Cosilam e Comuni. L’unica cosa sollecitata da Fca erano strade adatte a sopportare il traffico di 150 camion al giorno che entreranno nello stabilimento appena la produzione entrerà a regime.

Sorrisi, strette di mano, comunicati sui giornali e poi tutti erano spariti. Al punto che il prefetto Emilia Zarrilli, lo scorso novembre era stata costretta a riunirli per risolvere il problema. E c’era riuscita: il tavolo riunito in prefettura aveva deciso che la Regione avrebbe fatto da cabina di regia e finanziato una buona quota, ognuno avrebbe messo la parte di soldi già stanziata per fare quei lavori, tutti avrebbero fatto pervenire al prefetto il proprio progetto. E martedì 12 gennaio si sarebbero rivisti per firmare un protocollo, nel quale veniva messo nero su bianco il ruolo di ognuno, la sua competenza, la sua responsabilità, la sua quota.

Ma nessuno ha inviato nulla.

Il prefetto Emilia Zarrilli lo ha rivelato durante la trasmissione A Porte Aperte su Teleuniverso. «Mentre venivo in questi studi – ha detto in diretta tv – ho ricevuto la chiamata dell’assessore regionale che in sostanza mi ha detto ‘Eccellenza, la firmiamo questa convenzione martedì?’». La firma di quel protocollo è la condicio sine qua non: senza quel documento nel quale ognuno si impegna a proporre, fare (e pagare) la sua fetta di lavori, la Regione non tira fuori un centesimo.

‘La firmiamo quella convenzione, martedì?’ No che non la firmiamo. Il motivo lo ha spiegato il prefetto: «Sul mio tavolo finora è arrivata solo la relazione del comandante della Polizia stradale e nulla altro, nessuno ha fatto pervenire i progetti che dovevano essere inseriti nel protocollo con cui dare il via ai lavori»

L’amarezza di Emilia Zarrilli non è poca: «Allora, se il resoconto di tutti gli attori non arriva sul tavolo del prefetto, io dico che siamo ancora al tempo del pensiero e non delle azioni. E non possiamo permetterci questo con interlocutori come Fca sono abituati ad essere pratici. Io non ho ricevuto nessun progetto. E se non arriveranno nelle prossime ore dovrò rinviare la riunione. E questa non è una bella figura. Per me che ci ho messo la faccia e per tutto il territorio».

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