E venne il giorno del giudizio di Fazzone in Forza Italia: si farà lunedì

Il giorno del giudizio in Forza Italia è arrivato. Il giorno è lunedì, il giudizio è quello di Claudio Fazzone, potentissimo coordinatore regionale del Partito, spesso ascoltato a Roma nel cerchio magico che consiglia direttamente Arcore.

Il senatore di Fondi viene a Frosinone per regolare l’orchestra stonata di un Partito nel quale ognuno canta per conto suo. Mario Abbruzzese che detta la linea politica, l’ex deputato Antonello Iannarilli che non la riconosce e nemmeno si presenta alle riunioni, il responsabile regionale del settore Attività Produttive Silvio Ferraguti che se partecipa alle riunioni si alza dopo venti secondi e se ne va in dissenso con tutto, l’ex coordinatore provinciale Adriano Roma che viene accoltellato mentre rientra nel Partito dopo la parentesi in Ncd, il coordinatore Pasquale Ciacciarelli che nomina in baby allo strategico incarico di responsabile Organizzazione, i generali di Frosinone che si ribellano per essere stati tenuti fuori da ogni decisione, Alessia Savo che si dimette da vice coordinatore provinciale per «non essere complice di questo disastro». Il tutto, in uno scenario politico nel quale le elezioni comunali sono dietro l’angolo a Cassino, Sora, Alatri ed altri 22 Comuni; Forza Italia governa la Provincia insieme al Pd dopo essersi alleata con il futuro presidente Antonio Pompeo, ha raggiunto patti con lo stesso ‘nemico’ per condizionare le elezioni al consorzio industriale Asi di Frosinone ed al Cosilam di Cassino.

Il primo tema sarà proprio questo: ma come fa Forza Italia ad essere credibile come forza di opposizione se invece di opporsi al Pd ci fa gli accordi per governare insieme? «Forza Italia – ha detto il coordinatore regionale Claudio Fazzone a Corrado Trento di Ciociaria Oggi – ha la necessità di avere una propria linea politica, chiara. Il punto è proprio questo: una linea politica. Il mio obiettivo è quello di verificare come stanno le cose».

L’incontro ci sarà alle 17. E per la prima volta potrebbe partecipare anche Antonello Iannarilli: con Claudio Fazzone hanno un legame solido e antico, governavano insieme ai tempi di Francesco Storace alla presidenza della Regione Lazio, uno era assessore regionale all’Agricoltura e l’altro presiedeva il Consiglio. I bene informati scommettono che Antonello lunedì invece non ci sarà ma che si incontrerà comunque con Claudio, prima che alle ore 17 si riunisca l’assemblea. «Sento e leggo tante lamentele: voglio rendermi conto di persona se si tratta di questioni personali o se invece ci sono dei problemi sulla gestione del Partito o sulla linea politica».

Scintille? Nessun timore: ai tempi del Consiglio le riunioni più infuocate vedevano Fazzone come protagonista e arbitro, pompiere e incendiario nello stesso tempo. E’ allenato. «A Frosinone non sono disposto ad assistere a risse verbali: non è una gara a chi strilla di più».

Le previsioni dicono che convincerà Alessia Savo a ritirare le dimissioni, ottenendo un ruolo più operativo e concreto per lei. Il tutto a discapito del coordinatore Pasquale Ciacciarelli. Che ostenta tranquillità, non teme di finire sull’altare della vittima sacrificale. Così come non teme alcuna manovra con la quale Fazzone possa preparare il terreno in vista delle prossime elezioni politiche: le proiezioni dicono che con l’Italicum verrà eletto un solo deputato di Forza Italia tra le province di Frosinone e Latina, in Ciociaria una macchina da voti come Mario Abbruzzese potrebbe soffiargli lo scranno a Montecitorio.

Pasquale Ciacciarelli comunque si para la schiena e per questo pomeriggio ha convocato un vertice. E non è un caso.