Betta: «La caccia ai fannulloni è un inutile regime del terrore»

«La “caccia ai fannulloni” nei posti pubblici è un inutile regime del terrore»: non ha dubbi il magnifico rettore dell’università di Cassino, Giovanni Betta. E lo dice senza mezzi termini, consapevole di andare controcorrente, in occasione del discorso di apertura del nuovo anno accademico. «I migliori risultati – ha spiegato – si ottengono fissando gli obiettivi e poi lasciando che ognuno li raggiunga nei modi che meglio preferisce: tutto questo rende inutili le politiche basate sui controlli degli orari, le visite fiscali o le minacce di licenziamento». L’importante è che arrivino all’obiettivo che gli è stato assegnato.

Un messaggio di concretezza. Che fa il paio con il concetto espresso nelle settimane scorse: «Meglio un 26 subito che un 30 alle prossima sessione, bisogna entrare prima possibile nel mondo del lavoro» (leggi qui il precedente).

Concreto ed ecumenico, quasi papale, il primo discorso di Giovanni Betta per l’inaugurazione dell’Anno Accademico. Un messaggio carico di simboli e significato. Come quello che ha visto un ritor-no al passato: la prima lezione dell’anno, la più importante, viene tenuta da un professore interno e l’ospite di lusso viene posto al suo fianco dividendo il ruolo di protagonista. Un modo per far capire: siamo noi la cosa più importante e chi viene da fuori può completarci ma non surrogarci.

Per la cronaca, la prima lezione è stata del professor Giuseppe Antonelli sul tema “Le parole ci nutrono”; un altro segnale: il collega è della facoltà di Lettere, come a voler indicare che non c’è l’intenzione di Ingegneria di rubare la scena ma c’è visibilità per tutti. L’ospite è stato Gianrico Carofiglio: scrittore, politico, presidente della fondazione Petruzzelli, vincitore del Campiello. La sua lezione è stata sulla democrazia che vive di parole precise.

Precise come quelle del rettore Betta. Ha detto: «Siamo in periodo storico in cui la paura è uno dei sentimenti dominanti, vorrei provare a convincervi che possiamo andare oltre». Il seguito è stato come il Non abbiate paura di San Giovanni Paolo II, l’invito a spalancare le porte alla fiducia ed alla conoscenza.

Ai giovani ha detto di non avere paura di sbagliare a scegliere la facoltà giusta per loro: perché è stato potenziato l’orientamento verso facoltà più adatta, anche se dovesse essere fuori dall’Uniclam; ha detto di non avere paura di rimanere indietro: perché ora in ben ben 20 corsi c’è la possibilità di rivedere le lezioni videoregistrate, in podcast o su Youtube, 1.100 ore che in un anno sono state viste 144mila volte in streaming, scaricate 59.000 volte, viste su YouTube per un totale di 20mila ore. E così, l’indice di ritardo con gli esami a Cassino è diminuito scendendo sotto la media nazionale.

Ha detto anche ai docenti di non avere paura: anche sei i finanziamenti sono insufficienti, se – parafrasando Orwell – tutte le università sono uguali ma alcune (quelle del Nord) sono più uguali delle altre; anche se una nube avvolge la progressione di carriera rendendo l’insegnamento una scommessa per pochi.

E poi la stoccata a chi guarda ai college stranieri o le blasonate università del Nord: Cassino è una delle sole tre in Italia autorizzate a rilasciare tarature certificate: le altre due sono politecnici del Nord. La qualità dei suoi metodi e dei suoi sistemi ha fatto si che l’ateneo cassinate abbia ricevuto l’incarico di effettuare la taratura di tutti gli autovelox in dotazione al Ministero dell’Interno.

Ed è attiva in 19 progetti europei per un importo complessivo di 9 milioni di euro, è presente in 91 progetti di ricerca nazionale e in 27 di questi è capofila.

Anche per questo il numero dei nuovi iscritti è stabile mentre negli altri atenei scende; e se si guardano le lauree magistrali, il numero registra un +10%. E Cassino si proietta sempre più verso il mondo: i tre corsi di laurea magistrale tenuti interamente in lingua in-glese hanno registrato 60 iscritti da tutto il mondo por-tando a 100 il numero delle nuove matricole straniere.

Anche per questo, non bisogna avere paura.