Antonello chiama Rampelli: il patto ad Alatri non s’ha da fare

Una serie di telefonate agli amici di vecchia data, prima che sabato il patto venga ufficializzato. Antonello Iannarilli ha consultato la rubrica sull’iPhone e fatto una serie di chiamate per mettere i classici puntini sulle ‘i’ dell’accordo tra Fratelli d’Italia e l’avvocato Enrico Pavia che sabato presenterà la sua candidatura a sindaco di Alatri, puntando a quell’elettorato di centro e centrodestra sul quale conta però anche l’ex deputato ed ex presidente della Provincia di Frosinone.

Il circolo cittadino di Fratelli d’Italia nei giorni scorsi si è riunito ed ha deciso di sostenere il penalista formatosi alla scuola forense del senatore Romano Misserville (leggi qui il precedente). Un sostegno che nei fatti manda in frantumi l’intesa politica provinciale tra Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi con Salvini sottoscritta nello scorso giorno di Santo Stefano.

Iannarilli ha pescato dalla rubrica il numero dell’onorevole Fabio Rampelli, capogruppo Fd’I alla Camera dei Deputati, con il quale si conosce dagli anni in cui erano entrambi a Montecitorio; gli ha illustrato la situazione politica di Alatri, la recente formazione del circolo cittadino di Fratelli d’Italia, le ragioni politiche per cui lui non intende partecipare ad eventuali primarie di coalizione destinate ad individuare il candidato sindaco di centrodestra. Lo stesso ragionamento lo ha sostenuto con Marco Marsilio, coordinatore regionale del Partito e con Antonio Salvati, coordinatore provinciale.

In pratica Iannarilli sospetta che si sia trattato soprattutto di un’operazione di facciata: perché le tessere di Fratelli d’Italia ad Alatri sono state sottoscritte tutte in pochi giorni, nel complesso sono un numero esiguo, tutte riconducibili alla componente che si riconosce nelle posizioni del suo ex assessore provinciale Massimo Ruspandini, in antitesi politica con Salvati.

Se da uno dei Coordinamenti di Fratelli d’Italia (provinciale, regionale o nazionale) partirà l’ordine di rispettare il patto sottoscritto a Santo Stefano, oppure se le telefonate di Iannarilli abbiano ottenuto lo stesso effetto di un buco nell’acqua, lo si saprà soltanto sabato al momento della presentazione della candidatura di Enrico Pavia.