Fratelli (coltelli) d’Italia: Il peccato di Pavia? È l’avvocato di Fiorito»

Il problema non è politico. E’ personale. A Roma i vertici di Fratelli d’Italia sono perplessi sulla possibilità di appoggiare la candidatura dell’avvocato Enrico Pavia a sindaco di Alatri per via di un suo cliente: Franco Fiorito.

E’ quanto emerso nel corso dell’assemblea provinciale dell’altra sera, al Cesari di Frosinone.

Il coordinatore regionale del Lazio Marco Marsilio ha ascoltato favorevoli e contrari. Da un lato, chi intende rispettare il patto di mutua assistenza raggiunto il giorno di Santo Stefano dal coordinatore provinciale Antonio Salvati con Forza Italia e Noi con Salvini per sostenere tutti lo stesso candidato a Cassino, Sora e Alatri. Che, all’atto pratico, su Alatri significa accodarsi alla candidatura dell’ex deputato Antonello Iannarilli. Dall’altro lato, quelli che invece intendono appoggiare l’avvocato Enrico Pavia: brillante penalista, scuola forense fatta presso un principe del foro del calibro di Romano Misserville.

Ascoltate le ragioni dell’uno e dell’altra parte, l’onorevole Marsilio ha posto una questione di opportunità: «Ma è il difensore di Franco Fiorito».

I sostenitori della candidatura di Pavia si sono guardati in faccia ed hanno commentato: «Embè?! Significa che è uno bravo».

La risposta è stata: «Si, qui lo sapete: ma a Bolzano oppure a Trento, ci attaccherebbero dicendo che Fratelli d’Italia ha candidato l’avvocato di Fiorito, strumentalizzando la cosa».

Che – con le dovute proporzioni – sarebbe come sostenere che il professor Franco Coppi, in quanto difensore di Giulio Andreotti in un processo per mafia, era egli stesso mafioso.

La levata di scudi in favore dell’avvocato Pavia è stata tale che Marsilio si è preso tre giorni per discutere la cosa a Roma.

Ma non è tutto: Franco Fiorito, appreso il problema, è pronto ad intervenire. «Se temono che la mia presenza possa far perdere voti al rispettabilissimo avvocato Enrico Pavia – ha detto ad Alessioporcu.it – sappia Fratelli d’Italia che sono disposto a salire sul palco e fare un comizio accanto ad Antonello Iannarilli e Antonio Salvati».

Più laconico il commento dell’ex parlamentare ed ex presidente della provincia: «Se vuonn’ venì venn’ e se nnò si fanno da nc…».

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