Il ‘sondaggio’ di Fardelli finisce sui tavoli di Garante e Prefetto

Alla fine è scattata la diffida. Il ‘sondaggio’ elettorale annunciato nei giorni scorsi da Marino Fardelli è finito sul tavolo dell’Autorità Nazionale per le Garanzie nelle Comunicazioni, al Comitato Regionale di Controllo sulle Comunicazioni nel Lazio, sulla scrivania del prefetto Emilia Zarrilli.

Alla base della diffida ci sono proprio gli elementi che Alessioporcu.it aveva rilevato (leggi qui il precedente) .

In pratica, si sostiene che il ‘sondaggio’ sia privo della cosiddetta Nota Informativa «ovvero delle indicazioni obbligatorie ex art.4 Allegato A – Delibera 256/10/CPS del 9.12.2010 quali a) Il soggetto che ha realizzato il sondaggio; b) il nome del committente e dell’acquirente essenziali a garantire il cittadino che l’informazione veicolata attraverso il sondaggio sia avvenuta nel rispetto dei requisiti di rigore metodologico, trasparenza e correttezza dell’informazione. E’ privo altresì dell’indirizzo o sito informatico ove sia disponibile per la consultazione il Documento completo relativo al sondaggio, redatto conformemente all’art.5 Allegato A – Delibera 256/10/CPS».

Insomma, mancano quelle indicazioni attraverso le quali è possibile capire se il sondaggio sia stato effettuato ed elaborato in maniera rigorosa e scientifica. Oppure sia una solenne cialtronata. Fermo restando il valore poco indicativo di una rilevazione fatta ora che non si sa ancora chi si candida e con chi si candida.

Sta di fatto che ora si sta correndo per ottemperare alle disposizioni. A quel punto, con il documento e la spiegazione scientifica di come è stato realizzato, non si può più scappare. I titoli, a quel punto potranno essere solo due: o “Fardelli è davvero in testa anche se ora corre da solo” oppure “Il bluff del sondaggio”.

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