Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. A questo punto il Presidente della Repubblica lo eleggono. O per la Politica è finita
Per giorni vi abbiamo detto che era tutto normale, che era parte della liturgia della politica e che dopotutto Sandro Pertini venne eletto alla quindicesima votazione. Le ultime ore ci dicono che tanto normale ora la situazione non lo è. E forse quella che era apparsa strategia è solo un muoversi a tentoni.
Non c’è altra chiave per spiegare le votazioni andate in scena oggi per eleggere il nuovo inquilino del Quirinale.
Non si getta nella mischia la seconda carica dello Stato se non si è certi che verrà eletta: significa delegittimarla, indebolirla, darle una chiara connotazione politica togliendola dall’aura del ruolo istituzionale. Oggi il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati è stata mandata al massacro senza alcuna strategia.
Il problema è che ci avevano creduto davvero, denotando la totale assenza di prospettiva.
La verità è che sta andando in scena lo stesso spettacolo grottesco di un anno fa, quando la politica non fu capace di mettersi d’accordo sul nome di un presidente del Consiglio. E la Politica finì commissariata: Sergio Mattarella mise tutto in mano a Mario Draghi. Che in questo anno non ha fatto toccare palla. A nessuno.
Ora la politica vorrebbe liberarsene. Mettendo in luce la stessa incapacità di un anno fa. E giustificando sia Mattarella e sia la sua nomina di Draghi.
Ora i Grandi elettori sono di fronte ad un bivio: o dimostrano di essere capaci di fare ciò che non sono stati in grado un anno fa, accordamdosi su un nome.
Oppure il nome è già lì, che attende. E Draghi sarebe ancora più forte. Perché la politica in questo anno ha dimostrato di essere ancora più debole.