A Sora il Pd si conta senza dividersi

I Democrat di Sora si contano nella stessa lista civica. Il pompeiano Di Pucchio lo farà dirottando le preferenze sulla capogruppo uscente D’Orazio. Ma senza far votare il candidato sindaco Di Stefano. Non ha condiviso la scelta che ritiene praticamente 'imposta' dall’area di Pensare Democratico. Ma soprattutto sono in ballo equilibri che vanno oltre.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Il Partito Democratico si peserà anche alle elezioni comunali di Sora. Ma senza lacerazioni, senza trappole, senza tradimenti. Lo farà all’interno della stessa coalizione. Puntando su due candidati diversi posti sotto la stessa bandiera: scrivendo il nome di due differenti consiglieri comunali della stessa alleanza. Non lo farà dividendosi su due candidati sindaco.

La corrente che fa riferimento al presidente della Provincia Antonio Pompeo sosterrà la capogruppo consiliare uscente del Pd Maria Paola D’Orazio candidata con lista civica Sora Democratica che schiera come sindaco Luca Di Stefano. Lo farà attraverso la sua cassaforte di voti su Sora: Agostino Di Pucchio, già vicesindaco e assessore al Bilancio del sindaco Ernesto Tersigni e attuale segretario particolare del presidente Pompeo.

L’area del presidente Asi Francesco De Angelis si peserà su altri nomi candidati nella stessa coalizione.

IL PD SI CONTA LO STESSO

Luca Di Stefano e Maria Paola D’Orazio

Fino al 4 settembre, a pochi giorni dalla scadenza dei termini per depositare le liste, l’ipotesi era di contarsi in un altro modo: sulla candidata a sindaco Eugenia Tersigni. Anche lei molto vicina al presidente Antonio Pompeo e già sponsorizzata dal vicepresidente Luigi Vacana, che si è preoccupato personalmente di piazzare alcuni uomini di fiducia nelle sue liste. Perché non è avvenuto?

Le vulgate sono due. Una vuole che ci sia stato un garbato ma risolutivo intervento del Segretario regionale Pd Bruno Astorre. Che avrebbe ricordato come non sono più tollerate spaccature nel Partito: c’è un candidato sindaco indicato in modo ufficiale e quello schieramento va sostenuto.

L’altra vulgata sostiene invece che lo scorso quattro settembre ad Agostino Di Pucchio e all’ex sindaco Ernesto Tersigni sarebbe stato detto di no dalla candidata sindaca Eugenia Tersigni. Sarebbe stata lei a non volerli.

A rafforzare le fila di Eugenia Tersigni però sono andati il segretario dimissionario del Partito Democratico di Sora Enzo Petricca e l’uomo forte della civica Insieme Si Può Lorenzo Mascolo. È uno dei promotori del patto di ferro con il Pd che fino a pochi giorni prima della consegna delle liste candidava a sindaco Maria Paola Gemmiti. Un patto saltato per fondere gli schieramenti della dottoressa Gemmiti e di Luca Di Stefano. (Leggi qui Una poltrona per cinque. E Petricca va con Eugenia).

Quale delle due vulgate sia vera, la sostanza non cambia. Ora Agostino Di Pucchio e Antonio Pompeo a Sora si conteranno lo stesso. E lo faranno puntando su Maria Paola D’Orazio, all’interno del campo sostenuto dai Dem.

IL RISCHIO È L’ANATRA ZOPPA

Luca Di Stefano e Maria Paola Gemmiti

La posizione è chiara, anzi cristallina. In gioco ci sono equilibri che vanno oltre le prossime Comunali di Sora. Che pure determineranno una nuova verifica degli equilibri dentro i Dem.

Agostino Di Pucchio sosterrà Maria Paola D’Orazio dirottando su di lei le preferenze perché è l’unica candidata di area Pompeo. Ma non sosterrà il suo candidato sindaco.

Le ipotesi a questo punto sono due. O voterà il Consigliere senza votare il sindaco Luca Di Stefano oppure potrebbe esercitare il voto disgiunto. Quello che nei Comuni sopra i 15mila abitanti permette di esprimere la preferenza per il candidato/a consigliere di una determinata coalizione e votare invece il candidato sindaco di un’altra coalizione.

In sostanza si tratta di una pratica che se esercita in eccesso rischia di creare la cosiddetta anatra zoppa: sindaco di un fronte e maggioranza di un fronte diverso. Nel recente passato è stato costretto a farci i conti il sindaco di Frosinone Domenico Marzi. In pratica si hanno i voti per fare il sindaco ma non si ha la maggioranza dei consiglieri comunali nell’Assise civica. Per cui ogni volta che è necessaria una maggioranza qualificata occorre scendere a compromessi con l’opposizione.  

Agostino Di Pucchio in realtà vuole andare oltre. Ossia fare quel minimo che basta per contarsi: far convergere le preferenze sulla D’Orazio senza votare e far votare alcuno dei cinque candidati a sindaco di Sora. Perché fra di loro nessuno ritenuto all’altezza.

La corrente Pd che fa capo a Francesco De Angelis voterà per Maria Paola Gemmiti e per gli altri candidati d’area che sono nella lista civica Sora Democratica, fra cui Salvatore Lombardi e la vicesegretaria dimissionata del Pd Rosalia Bono. Sarà un puro esercizio di forza: perché il ticket con Luca Di Stefano prevede che, in caso di vittoria, Maria Paola Gemmiti vada a fare il vice sindaco. Ed in questo modo libererà il posto in Consiglio per il primo dei non eletti.

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