AAA cercasi sponda in Regione per riattivare l’ospedale

Il sindaco di Anagni cerca una sponda in Regione dopo l'uscita di scena del Dg Asl Lorusso. Per riattivare l'ex ospedale. E trasformarlo in un centro post Covid. Busserà anche a Buschini

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

La si potrebbe chiamare collaborazione. O ricerca di sponde. Che in politica sono sempre ben accette, se portano a risultati concreti. Quelli di cui il sindaco Daniele Natalia, al momento, ha un certo bisogno. È quello che è emerso qualche giorno fa durante la riunione della Commissione Sanità che si è tenuta all’interno del palazzo comunale di Anagni.

Una Commissione chiesta a gran voce dalla minoranza cittadina. E che doveva servire a fare il punto sul destino dell’ex nosocomio cittadino. Già, perché il punto è e rimane quello: che fine farà la struttura dell’ex ospedale? Quella sul cui rilancio, bene ricordarlo, il sindaco ha costruito una parte non piccola della sua campagna elettorale vincente della primavera del 2018?  

Daniele Natalia

Superati gli slanci successivi alla tragedia della signora Ascenzi, che portarono in piazza a protestare quasi 5000 persone nel 2018, il rilancio dell’ospedale si è arenato contro una palude di promesse mancate, impegni rimandati, valorizzazioni sempre promesse e mai attuate. (leggi qui Il messaggio a Zingaretti ed ai suoi tecnici partito da Porta Cerere)

In maggioranza chi è vicino al sindaco fa giustamente presente che un governo locale può poco su una questione che va gestita a livello regionale e nazionale. Passi. Ma allora onestà intellettuale impone di dire che le stesse attenuanti andavano applicate all’epoca del governo Bassetta, quando l’ex primo cittadino venne (giustamente) colto nelle contraddizioni della sua politica sanitaria. C’è una sola variante: Daniele Natalia si confronta con una Regione di colore politico opposto al suo, Fausto Bassetta invece si relazionava con un governo regionale ‘amico’.

I fatti dicono che oggi un risultato concreto sul tema della Sanità al sindaco serve come il pane. Di qui la decisione, annunciata durante la commissione, di avere un incontro riservato con il presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini. Per cercare di sensibilizzare appunto il governo regionale su una questione centrale per tutto il territorio.

L’obiettivo è, come noto, quello di sfruttare l’onda lunga del Covid per fare della struttura anagnina un centro dedicato, facendo ripartire l’offerta sanitaria in zona. Il dialogo era stato ben avviato con il direttore generale della Asl Stefano Lorusso. Per poi arenarsi all’improvviso quando il manager è stato costretto a sua volta al ricovero a causa del virus. (leggi qui Coronavirus, la linea calda di Natalia e Lorusso sull’ospedale di Anagni).

L’ospedale di Anagni

Insomma, Natalia ora cerca sponde presso Buschini. Come pure le ha cercate qualche giorno fa presso Nicola Ottaviani. Al quale ha sottoposto un’alleanza strategica per coinvolgere tutto il territorio sull’affare Tav. La tesi di Natalia è che l’alta velocità, quando arriverà, servirà a tutto il territorio. Che deve poter collaborare. Il sindaco di Frosinone, in via riservata, ha fatto sapere che quello del sindaco di Anagni è un progetto che può senz’altro servire.

Dunque, porte aperte a Daniele. Che da questa sponda, politicamente più vicina di Buschini, potrebbe obiettivamene ricavare un nuovo slancio. Chi lo ha visto, negli ultimi giorni, lo ha trovato molto stanco; tanto da reagire d’impulso, ad esempio, agli attacchi di parte della minoranza sul caso mascherine.  Un nervosismo che il sindaco deve mettere da parte. Se vuole conservare la lucidità necessaria per continuare a puntare il traguardo della Sanità.