“Il candidato alla Regione Lazio? C’è anche FdI”

Fratelli d'Italia mira alla candidatura per il Governatore della Regione Lazio. Il vice coordinatore regionale Antonio Abbate "non avremo difficoltà ad avanzare proposte spendibili”. Sul fronte ma non in campo: "Sia io che Alfredo Pallone non abbiamo velleità di candidature”

Ascanio Anicio

Esperto di tutti i mondi che stanno a Destra

Lo hanno scelto in una fase in cui il boom non era nemmeno sussurrato. Antonio Abbate non si è perso d’animo: a lui non interessava stare in prima fila ma stare nel Partito che rappresenta la Destra, cioè l’area dove sta da sempre. Fratelli d’Italia oggi è, per alcuni sondaggi, il primo Partito per consensi. E lui ne è il vice coordinatore regionale.

Il Lazio è uno scenario diverso, dove la destra politica ha una tradizione ed una capacità reattiva fuori dalla norma. Antonio Abbate ha fatto la sua parte con lo stile ed il garbo che lo contraddistinguono. Le stesse caratteristiche con cui, pur provenendo dall’universo che faceva riferimento con Francesco Storace (che oggi non è più in Fdi) ha bussato alla porta di un universo complesso. Che era pieno di frizioni, ma che ora ha trovato la pace in nome di Giorgia Meloni e della sua presa politica.

Di dossier, nel Lazio, ne esistono molti: dalle imminenti amministrative, passando per le Regionali del 2023. Antonio Abbate giura che lavorerà su tutti i fronti ma a nessuna competizione prenderà parte in maniera attiva. A differenza di altri…

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ANTONIO ABBATE
 Ma perché hanno scelto proprio lei per fare il vice coordinatore del Lazio? In genere è una carica con cui sistemare qualcuno che deve essere spostato: lei invece non aveva reclamato niente.

Se fosse vera la premessa devo dedurre che serviva poi qualcuno che il lavoro lo facesse davvero. E per lavoro non intendo quello organizzativo e politico che ogni giorno fa benissimo l’attuale gruppo dirigente. Occorreva una sorta di camera di compensazione, tra le tante sensibilità che compongono l’anima della Destra. Quando mi vidi investito del ruolo di Vice Coordinatore Lazio rappresentai come il mio raggio di azione avrebbe privilegiato la provincia di Frosinone. Ci demmo un obiettivo: lavorare affinché Fratelli d’Italia si proiettasse ad assumere la guida del centrodestra provinciale. Da allora, grazie al lavoro svolto da Giorgia Meloni a livello nazionale e da Massimo Ruspandini a livello provinciale, abbiamo avuto innumerevoli adesioni al Partito, processo che non accenna a rallentare il suo corso. È di ieri la conferenza stampa di presentazione del neo nominato Portavoce cittadino di Cervaro Tonino Canale Parola. Ciò è per me motivo di grande soddisfazione. (Leggi qui La metamorfosi di Fdi e Ruspandini: il ‘Giorgia’ di Frosinone).

Elezioni amministrative in provincia di Frosinone. Non è che rischiate la spaccatura del centrodestra per difendere il candidato su Sora e, di conseguenza, su Alatri? 

Su Sora Fratelli d’Italia ha voluto puntare su un candidato, Giuseppe Ruggeri, il cui profilo umano e professionale è tale da poter attrarre largo consenso. Rincresce l’aver constatato come una visione distorta di pochi stia mettendo a rischio non solo l’unità della coalizione ma anche il decollo di un progetto molto concreto per il rilancio della città. Chi rinnega questa formula non dimostra altro che nostalgia per metodi politici che l’opinione pubblica ha più volte dimostrato di voler archiviare. Resterà, in ogni caso, lineare il nostro percorso ed il coerente sostegno a Ruggeri.

Anche ad Alatri, con la scelta di Maurizio Cianfrocca, riteniamo di aver dimostrato quella maturità senza la quale non avremmo potuto sperare di essere competitivi e, mi auguro, vincenti. E a dispetto di chi avrebbe voluto una contrapposizione con Antonello Iannarilli, mi sento di affermare, come feci in occasione del suo ingresso nel Partito, che avremmo aggiunto valore alla nostra comunità politica.

A memoria, non si ricorda una coalizione con due Partiti attorno al 20% dei consensi. Non è che questo comporta qualche problema di tenuta? Nel Lazio, come sul piano nazionale..

E’ oramai da diverso tempo che il consenso del centrodestra è maggioranza nelle coscienze degli italiani, al punto che lo spirito di conservazione della politica ha impedito che a pronunciarsi fosse il popolo italiano. Unico effetto, solo  il rinvio di una scadenza. Rischio di tenuta nel Lazio e  a livello nazionale lo vedo solo per i nostri avversari. 

Enrico Michetti (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)
Veniamo alle amministrative di Roma. C’è il rischio di una conventio ad excludendum al ballottaggio. Tutti contro Michetti, per intenderci. E perdere Roma per la terza volta di fila non sarebbe un granché…

Per ora, stando ai sondaggi, è proprio Enrico Michetti ad avere la meglio. Proveranno a circondarci, non ci spaventa il domani. E qui è giusto spendere parole di encomio per il mio Coordinatore regionale, Paolo Trancassini e per il capogruppo alla camera dei Deputati, Francesco Lollobrigida, che , in aperto afflato con Giorgia Meloni, si stanno contraddistinguendo per il loro straordinario impegno.

– Poi arriveranno le Regionali. State già sfogliando la margherita per le candidature? 

Aspettiamo con ansia le Regionali.Le consideriamo a ragione un banco di prova. Sono certo che anche lì la coerenza mostrata nell’inseguire ciò che riteniamo giusto per la gente troverà il giusto premio. Nè sarà difficile schierare le nostre risorse migliori, disponendo abbondantemente di uomini e donne in grado di fronteggiare le sfide che ci attendono. Non più la  politica parlata e parolaia della giunta in carica, bensì azioni concrete per fare del Lazio la più grande regione italiana in termini di qualità della vita

Rivendicherete la candidatura per la presidenza della Regione?

Per la proposta del nome del candidato presidente non avremo difficoltà ad avanzare proposte spendibili. Siano il Partito che, più di altri, può vantare, con Gioventù Nazionale,  la presenza di un invidiabile vivaio.

Massimo Ruspandini, Fabio Tagliaferri, Antonio Abbate
Come si vede Antonio Abbate tra cinque anni? 

Sicuramente soddisfatto del contributo che avrò saputo dare alla crescita del Partito, unico obiettivo che mosse il mio ingresso in Fratelli d’Italia. Da me lontana ogni velleità di candidature, affermazione che so valere anche per l’amico Alfredo Pallone. Non so se per amor di ‘fiamma’ ho dato tanto o poco, sono certo di aver dato il massimo ed intendo continuare a farlo, coerentemente con la mia storia e con le mie scelte di vita.

E’ rimasto in contatto con Francesco Storace?

Sì sono rimasto in contatto con Francesco Storace e ciò accade a tutti coloro che militando in un Partito di destra non rinnegano il loro passato e le proprie idee.

Anche questo è stile!