Abbruzzese al Pd: «In politica c’è sempre un girone di andata ed uno di ritorno»

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Se Forza Italia è un Partito Azienda lui è l’amministratore delegato in provincia di Frosinone. Sa fiutare il vento della politica come pochi altri. E cambiare direzione all’ultimo istante, senza mai perdere la rotta. Opportunista e pragmatico come pochi: non sono doti simpatiche. Ma sono le doti dei leader. Ruolo che Mario Abbruzzese si è costruito ovunque sia andato: al Consorzio di Bonifica prima, in Coldiretti poi, infine in Forza Italia.

Alessioporcu.it – Il Pd non vuole più governare insieme a voi la Provincia: lo ha detto prima il capogruppo Cinelli, lo ha confermato il ‘signore delle preferenze’ De Angelis, il sigillo finale lo ha messo il segretario politico. Vi rassegnate a fare le valigie?

Mario Abbruzzese – Noi siamo sereni. Nessun medico ci ha prescritto di stare in maggioranza. Una maggioranza frutto di un accordo programmatico fatto alla luce del sole. Forse siamo stati gli unici a capire le intenzioni del legislatore sull’ente di area vasta che oggi sostituisce la Provincia. Non a caso il presidente della provincia dura 4 anni mentre il consiglio due. Comunque se loro vogliono disattendere l’accordo, non ci sono problemi. In politica c’è sempre un girone di andata ed uno di ritorno.

L’allenza con il Pd è stato un errore politico?
Assolutamente no. Occorre capire che la gestione amministrativa di un ente di secondo livello è legata al buon senso. Tant’è che a nessuno viene in mente di fare un’alleanza politica con il PD per le prossime elezioni. Noi abbiamo messo insieme pezzi di società, pezzi di politica, in grado di poter dare la miglior risposta politica al territorio sia al cosilam, sia all’Asi che alla Provincia

Provincia, Asi, Cosilam, Saf sono sullo stesso piano oppure, come dice il segretario provinciale del Pd Simone Costanzo, si tratta di situazioni diverse?
Nel PD esiste il poliziotto buono e quello cattivo. Quello buono quando ha bisogno di sostegno viene a Canossa a bussare. Quello cattivo quando il risultato è stato acquisito mostra i denti per minacciare continuamente.

A Sora, il vostro candidato sindaco Roberto De Donatis chiede di ammainare i simboli dei Partiti: è un segno dei tempi o il segnale che i Partiti hanno perso il loro potere di rappresentatività?
I partiti stanno vivendo una crisi profonda. Per quanto mi riguarda penso che sia sempre opportuno esporre i simboli, perché la politica significa appartenenza, significa identità. Chi cerca di sfuggire a questo principio vuol dire che è fuori dal contesto reale della politica stessa. Comunque a Sora abbiamo lasciato decidere il territorio, non c’è stata nessuna imposizione dall’alto.

Ad Arce il neo presidente della Comunità Montana Gioanluca Quadrini si è affrettato ad ammainare la bandiera di Partito su una vittoria che innegabilmente è anche politica: ha agito troppo in fretta?
Assolutamente no. Anche per gli enti montani vale il principio dell’aggregazioni di varie intelligenze politiche per una gestione politico-amministrativa all’altezza. Per me comunque l’elezione di Quadrini rimane in un motivo di soddisfazione e di vanto, essendo egli un autorevole esponente di Forza Italia.

L’unica missione politica compiuta sui territori dal coordinatore regionale è stata fatta a Frosinone, poi vi siete incontrati in Senato, nello stesso momento una serie di dossier spono stati inviati a Roma per contestare i congressi di circolo, si sente assediato?
Sono serenissimo! Il coordinatore regionale è stato in tutte le province del Lazio. Quando si fa parte di un partito si devono rispettare le regole e siamo, dunque, in sintonia con l’onorevole Fazzone.

Pasquale Ciacciarelli sarà anche il prossimo coordinatore provinciale?
Pasquale Ciacciarelli, oggi, è il coordinatore provinciale di Forza Italia. Il futuro lo scopriremo solo vivendo.

Alle prossime elezioni Abbruzzese sarà schierato alla Camera o alla Regione?
Abbruzzese schierato sicuramente in Forza Italia, nel bene e nel male. Farà della scuderia azzurra, quindi, e sarà a disposizione del partito.

All’interno di Forza Italia esistono diverse sensibilità: le ‘sensibilità’ di Iannarilli, Savo, Ferraguti, sono spaccature o normale dialettica di Partito?
Guardando il Partito Democratico credo che sia motivo di vanto, per noi, che esistano soltanto queste piccole divergenze. Dalle diverse anime di un partito può sicuramente venir fuori un momento di confronto in grado di far crescere tutti. E’ giusto comunque che Forza Italia apra le porte a tutti coloro che ne vogliono far parte.

Magliocchetti reclama più teste pensanti per Forza Italia, tanto a livello nazionale quanto sui territori: troppi ‘ragazzini’ nel Partito?
Magliocchetti innanzi tutto è una testa pensante. Avere tanti giovani interessati all’attività politica del partito è senz’altro una ricchezza. Il Cantiere di Idee, andato in scena ieri a Sora, ci ha fatto capire per l’ennesima volta che in Forza Italia ci sono molte teste pensanti, a partire dai giovani, che sono, sicuramente, la benzina per il motore di tutti i movimenti politici. Sono sicuro che Magliocchetti si riferisse comunque non ai ragazzi della nostra provincia, ma a tutti quelli sparsi sul territorio nazionale che millantano crediti nei confronti del presidente Silvio Berlusconi.

Cosa vuole fare Mario Abbruzzese da grande?
Mario Abbruzzese ha un unico grande desiderio: far crescere una classe politica degna di tale nome e del nostro territorio.

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