Abbruzzese ed il nuovo centro: dal Quirinale a Frosinone

Il nuovo Centro che sta prendendo forma. Le trattative per il Quirinale. La prospettiva Draghi, la via obbligata per il centrodestra, cosa farà Berlusconi. E poi il segreto di Zingaretti. Il Pnrr. E le Comunali di Frosinone dietro l'angolo

Lo aveva profetizzato oltre un anno fa. La nascita di un nuovo Centro in politica si sta avverando con il via libera al patto che metterà insieme Italia Viva di Matteo Renzi e Coraggio Italia di Giovanni Toti. Mario Abbruzzese è stato Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, ha arbitrato lui i lavori che hanno portato al nuovo Statuto regionale. Su quell’alleanza di Centro aveva scommesso al punto di rifiutare d’accasarsi nella Lega o in Fratelli d’Italia una volta uscito da Forza Italia.

Abbruzzese, il primo test sarà sull’elezione del Presidente della Repubblica

L’elezione del Presidente della Repubblica è un momento di grande unità nazionale. Grazie a questa capacità di essere uniti è stato individuato Sergio Mattarella che si è rivelato uno straordinario uomo di Stato. Mario Draghi ha dato spessore al nostro Paese a livello internazionale. Sono convinto che bisogna procedere su questa linea. Nessuno più di Mario Draghi ha l’autorevolezza, la competenza e la credibilità necessari per rappresentarci su qualunque scenario.

Mario Abbruzzese
Lei ha partecipato all’elezione bis di Giorgio Napolitano, faceva parte dei Grandi Elettori. Quante possibilità assegna a Mario Draghi?

Credo che si ponga un problema politico da n on sottovalutare. Perché se Mario Draghi non riuscisse a fare il Presidente della Repubblica non ci sarebbe neanche la maggioranza per sostenere un suo nuovo governo. Quindi: o Draghi o Draghi.

Il suo ex Partito, Forza Italia, sta tenendo in ostaggo il centrodestra

La leggerei in modo leggermente diverso: il centrodestra, compresa Forza Italia, è ostaggio della candidatura di Berlusconi. Una candidatura autorevolissima ma Berlusconi per primo sa che è impossibile trovare una sintesi sul suo nome. Ritengo che lui per primo lo sappia benissimo e questa presa in ostaggio faccia parte del suo gioco.

Un gioco che punta a cosa?

Sono convinto che alla fine il king maker di quest’operazione sarà nuovamente Silvio Berlusconi Perché in quarta votazione sarà lui stesso ad indicare Draghi in modo da garantire il prosieguo della legislatura. In questo modo tutti gli dovranno essere grati, nessuno potrà più negare la sua capacità di visione, le sue doti di statista e di uomo delle istituzioni.

Lei invita a guardare con attenzione cosa sta accadendo nelle file del Pd per comprenderne la crisi: cosa non stiamo vedendo?

Contrariamente a quello che afferma, Nicola Zingaretti non vede l’ora di andare via a gambe levate dalla Regione Lazio.

Renata Polverini e Mario Abbruzzese (Foto: Daniele Scudieri / Imagoeconomica)
Tra qualche mese entreremo nell’ultimo anno del secondo mandato del Governatore: perché dovrebbe voler restare, dal momento che lo Statuto non glielo consente?

Non è vero.

Non è vero che tra un anno si vota?

Non è vero che Zingaretti non possa restare per un altro mandato. La riforma dello Statuto l’ha scritta una commissione che io ho presieduto. Ha fissato la norma che stabilisce con certezza la data entro la quale il nuovo presidente debba essere eletto e cioè entro 90 giorni dalla fine del mandato per qualunque ragione. Stabilisce anche il limite dei due mandati consecutivi. Ma quella norma entra in vigore dalla sua data di approvazione. E da allora Zingaretti ha fatto un solo mandato. Pertanto, se volesse, a norma di Statuto potrebbe concorrere per il secondo mandato consecutivo dall’entrata in vigore della legge. Invece non vede l’ora di andare via a gambe levate dalla Regione. Il che non è un bel segnale per il Partito Democratico.

Chi prenderà il posto di Zingaretti avrà in cassa una Regione risanata ed i fondi del Pnrr

Penso che la Regione debba iniziare a lavorare con un obiettivo molto ambizioso. Ovvero quello di creare una grande cabina di regia sul Pnrr. Il fine è quello di governare tutti i processi legati a questo piano e che andrebbero indirizzati su 4 o 5 macro aree regionali. Sarebbe inoltre opportuno presentare dei progetti finalizzati allo sviluppo del territorio: turismo, agricoltura, innovazione e ricerca. Ma anche soprattutto per quanto riguarda l’energia alternativa e rifiuti solidi urbani.

Un’altro ‘tavolo’: non le sembrano abbastanza?

Il Tavolo è indispensabile. Perché bisogna ovviamente disporre di un “parco progetti” visto che scarseggiano nei cassetti degli enti locali. E credo che per le spese di progettazione si debba rendere possibile l’accesso ad un conto rotativo stabilito dalla Cassa Depositi e Prestiti. In questo modo, per i primi tre anni, una volta effettuato l’accesso al credito non bisogna rimborsare niente. Soltanto dopo il terzo anno, se il progetto non è stato finanziato, scatterà il mutuo, altrimenti Il costo del progetto verrà assorbito dall’opera che verrà finanziata dal Piano.

Lei su cosa investirebbe?

Concentrando l’attenzione sul Lazio Meridionale, si potrebbe investire sull’innovazione e sulla ricerca visto e considerato che esiste una sede universitaria. Per quanto riguarda il sorano si potrebbe proseguire nel percorso tracciato da me da oltre 15 anni relativo all’asse di collegamento strategico Gaeta-Formia-Cassino-Avezzano per il quale è già stata presentata una scheda di finanziamento di 1 miliardo di euro. Lì è stato inserito anche il casello autostradale di Roccasecca.

Nel Nord della provincia?

Bisogna investire molto nel turismo attraverso un progetto ben articolato (turismo storico e religioso). I progetti per essere vincenti dovranno essere armonizzati, altrimenti si rischia di mettere su carta idee fini a se stesse invece di ricucire il territorio. Vedrei bene un opera simbolo: un aeroporto a Frosinone. Sono d’accordo quindi con la proposta del senatore Francesco Scalia. I fatti dicono che Ciampino non può andare avanti. Noi potremmo essere l’alternativa.

La maggior parte delle risorse del Pnrr sta sulla transizione energetica. Quanto sia indispensabile ce lo ricorda l’attuale crisi del gas su scala nazionale.

Dobbiamo finirla con il finto ambientalismo. È diventata intollerabile l’opposizione allo sviluppo portata avanti da pseudo associazioni composte da tre persone, imparentate tra loro, e che la Regione Lazio ammette ai tavoli paralizzando progetti da milioni di euro e centinaia di posti. Personalmente sono favorevole ad un serio dibattito sul nucleare. Esistono 106 centrali nell’UE cui 50 solo in Francia. L’energia nucleare deve essere armonizzata da un punto di vista territoriale e quindi anche attraverso un piano europeo. Non ha senso per l’Italia non costruire fonti di questa energia quando ci sono quelle francesi a poche decine di chilometri dal confine. È il momento di confrontarsi e bene su questa tematica.

Mario Abbruzzese con il candidato sindaco di Roma Enrico Michetti
C’è la possibilità di ricavare energia dai rifiuti.

Bisognerebbe ricordarlo a Nicola Zingaretti, al Pd ed al centrosinistra in genere. Comincino a realizzare a Roma quelle strutture che fino ad oggi Roma non ha fatto, rimproverando per questo la sindaca Virginia Raggi. Serve un termovalorizzatore nel Lazio anziché una quarta linea a San Vittore: la Ciociaria ha già dato per anni al problema dei rifiuti romani. Servono biodigestori, per ricavare gas pulito con il quale alimentare riscaldamenti, fabbriche, motori. Servono grossi finanziamenti per la ricerca: non mi è sfuggito l’annuncio fatto ad Aprilia alla fine dello scorso mese di dicembre quando è stato rivelato il lavoro in corso su un nuovo polimero ricavato dal latte scaduto. La Regione dovrebbe finanziare questi lavori di ricerca. Perché vanno a favore dell’ambiente.

Alle Comunali di Frosinone da che parte starà?

Saremo impegnati nel sostenere il centrodestra uscente di Nicola Ottaviani su una strategia e una piattaforma che lui deciderà di porre in essere. Non dimentihiamo che a fine anno ci saranno anche le elezioni per il nuovo Presidente della Provincia. Noi punteremo su un candidato di centrodestra, espresso o da Fratelli D’Italia o dalla Lega, fermo restando che la maggioranza elettorale del quoziente ponderato la ha il centrodestra.