Acampora: «Vi dico chi sarà il prossimo presidente della Camera di Commercio…»

Il presidente di Confcommercio Lazio Sud traccia la rotta. E pure il profilo. Il presidente? Non possiamo mandare chiunque a rappresentare in Europa l'ottava Camera di Commercio in Italia. La politica? Inconcludente

«Il prossimo presidente della Camera di Commercio unificata Frosinone – Latina dovrà essere un personaggio di altissimo profilo: non possiamo mandare chiunque in giro per il mondo a rappresentare l’ottava Camera di Commercio in Italia». Giovanni Acampora è il presidente di Confcommercio Lazio Sud: la potentissima associazione dei commercianti delle province di Frosinone e Latina, la prima associazione per numero di iscritti in tutto il sud Lazio. Soprattutto ha un legame tanto solido quanto antico con Unindustria l’altra top player per numero di imprese. E la linea telefonica tra Giovanni Acampora e Giorgio Klinger (presidente di Unindustria Latina) e Maurizio Stirpe (vice presidente di Confindustria) è sempre calda. Un asse tra Confcommercio e Unindustria chiuderebbe i giochi per i futuri assetti della Camera di Commercio unificata.

 

Circolano i nomi di Marcello Pigliacelli, Giorgio Klinger, Davide Papa: sarà uno di loro?

«Non ho nessuna intenzione di parlare di nomi è ora che  si parli di progetti: altrimenti quando crescerà questo territorio? E per territorio intendo tutto il sud del Lazio, sia la provincia di Latina che quella di Frosinone»

 

Giovanni Acampora è chiaro. Nessuna alleanza precostruita. Almeno per ora. «Non sui nomi. Ma sui progetti si».

Cosa vuole dire?

«Voglio dire che fino ad oggi la politica ha fallito, nessuno ha mai pensato alle infrastrutture che era indispensabile realizzare per fare crescere il territorio. Anzi: ci hanno pensato ma non sono stati capaci di andare oltre le parole. Faccio un esempio: ma quanto sarebbe utile per la crescita realizzare una metropolitana leggera da Cassino a Gaeta? Quanto sarebbe utile il collegamento ferroviario che unisca in maniera concreta il sud del Lazio? Non possiamo andare avanti con le mozzarelle, le salsicce ed i prodotti tipici. Sono indispensabili per la crescita. Ma la prossima Camera di Commercio dovrà andare in giro per l’Europa a reclamare i finanziamenti per i grossi progetti che negli ultimi decenni non sono mai stati realizzati».

 

Che genere di progetti?

«L’ultimo grande progetto realizzato è stata la superstrada che unisce Formia con Cassino e da allora? Più nulla».

 

Perché la politica ha fallito: colpa dei politici?

«Il problema è che oggi non si può fare politica come la si faceva cinquanta anni fa: il mondo è cambiato. Occorrono mentalità diverse, uomini capaci di sintetizzarle in azioni. Non è più il tempo dei campanili e delle polemiche. È il tempo dei fatti. Qui si apre il vero problema: la selezione della futura classe dirigente. Noi questo problema ce lo stiamo ponendo. E ribadisco che non possiamo mandare chiunque in giro per l’Europa a rappresentare le enormi potenzialità dei nostri territori uniti»

 

Chi sarà il presidente?

«Per me il nome del presidente non è importante. È importante invece la squadra: deve essere il frutto del dialogo tra tutte le associazioni datoriali presenti sui due territori. È ora che questo esempio, che spero si possa dare, sia anche da stimolo alla politica ed alle amministrazioni. Per fare squadra e sinergia per il raggiugimento degli obiettivi comuni»

 

Va bene: ma chi sceglierà il presidente: Frosinone o Latina? Lo sceglierà Confindustria o Confcommercio? Circolano già i primi nomi: tra presidenti uscenti, ex presidenti degli industriali… 

«Lo sceglieremo tutti insieme e sarà la migliore scelta possibile».

 

Eserciterete il vostro peso, insieme ad Unindustria?

«Non c’è bisogno di prove di forza. La migliore battaglia è quella che alla fine non viene combattuta perché il risultato finale è evidente. Dobbiamo lavorare per raggiungere un risultato così evidente da evitare ogni conta fratricida».

 

Un patto tra le due associazioni esiste?

«Non ce n’è bisogno. È vero però che abbiamo un dialogo, progettualità condivisi ed una visione comune».

 

Più chiaro di così…