Accordo per Camera e Senato, Vietnam per la Regione: il paradosso Pd

Il quadro si va componendo: Francesco Scalia e Maria Spilabotte saranno candidati al Senato. Francesco De Angelis e Nazzareno Pilozzi alla Camera. Bisognerà vedere quale sarà la legge elettorale, ma alla fine cambierà poco. Dopo i ballottaggi di domenica si capirà se la “bozza Fiano” potrà essere resuscitata oppure no. Un sistema proporzionale alla tedesca piace sia al Pd che a Forza Italia ed è ormai evidente che la prossima legislatura sarà quella nella quale Matteo Renzi e Silvio Berlusconi cercheranno la santa alleanza per sbarrare la strada al Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, che per la verità sta frenando non poco da solo, come dimostrano le amministrative.

Qualunque sarà la legge, però, le gerarchie nel Partito Democratico sono queste.

Anche in Forza Italia il quadro è composto: prima scelta (tra Camera e Regione) a Mario Abbruzzese. Ma la squadra c’è, si tratta di vedere chi giocherà dove: Silvio Ferraguti, Antonello Iannarilli, Danilo Magliocchetti, Gianluca Quadrini, Pasquale Ciacciarelli, Adriano Piacentini, Alessandra Mandarelli. (leggi qui il precedente ‘Ecco gli 11 nomi di Forza Italia per Parlamento e Regione’)

Alla lista con gli undici nomi da candidare custodita nell’iPad di Mario Abbruzzese ne sono stati aggiunti due e cancellato uno: non ha dato la disponibilità Nadia Bucci, sindaco di San Vittore del Lazio. Per il resto tutti gli altri hanno firmato (o stanno firmando) l’accettazione della candidatura. Che non significa essere candidati, ma è il passo precedente.

L’unica cosa che non quadra, nel Partito Democratico, sono le Regionali: potenzialmente potrebbero essere candidati contemporaneamente Mauro Buschini, Antonio Pompeo, Marino Fardelli. Senza dimenticare però anche Simone Costanzo, Sara Battisti, Barbara Di Rollo, Norberto Venturi e chi più ne ha più ne metta.

Una lotta fratricida che potrebbe scatenare effetti non controllabili sul piano politico. La vera insidia è questa, soprattutto perché si voterà contemporaneamente per politiche e regionali. Un eventuale intesa tra Francesco Scalia e Francesco De Angelis potrebbe saltare per via della contrapposizione tra Mauro Buschini e Antonio Pompeo. E’ questo il motivo per il quale il congresso anticipato potrebbe rappresentare una soluzione: per definire accordi e tregue armate prima che si scateni… l’inferno.

Però c’è bisogno di aprire la crisi e sfiduciare Simone Costanzo. Nessuna area, da sola, ha i numeri per farlo.

Simone Costanzo lo sa e fa finta di niente.

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Foto: A.S.Photo Andrea Sellari, tutti i diritti riservati

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