Palazzo Bankitalia, missione compiuta: raggiunta l’intesa

Intesa raggiunta a Roma per la vendita al Comune di Frosinone del palazzo ex sede di Bankitalia. Si attende il placet dal direttore dell'Istituto. Dove ci sono oggi le casse si terranno i Consigli; al posto dei caveau l'archivio storico. Pronto per la fine dell'anno.

«Allora Memmo, va bene così? Me l’appoggi?»: l’assessore al Bilancio del Comune di Frosinone Riccardo Mastrangeli è appena rientrato da Roma insieme al suo collega di giunta Pasquale Cirillo responsabile del Patrimonio. È l’ora di pranzo e passa da Giggino Neglia, lo storico ristoratore nella parte alta della città. È lì che incontra per caso l’avvocato Memmo Marzi, sindaco per due mandati a capo d’un governo di centrosinistra. A lui rivela cosa è andato a fare nella Capitale. «Abbiamo chiuso l’accordo con la Banca d’Italia: compriamo il palazzo dove avevano la loro sede provinciale. Entro quest’anno ci trasferiamo la sede del Municipio». Non vuole che si sappia. Ha imposto il silenzio a tutti i collaboratori.

Manca solo la firma

Riccardo Mastrangeli

L’accordo c’è. Ma non è stato ancora firmato. Deve passare al vaglio del direttore che ha la responsabilità sui beni di Bankitalia. Allo stesso tempo i due assessori ne devono illustrare ogni dettaglio al sindaco Nicola Ottaviani. Date, costi, modalità di pagamento, lavori da effettuare. Ed incassare da lui il placet.

È per questo che Riccardo Mastrangeli si è fatto dare la parola d’onore da tutti: consegna del silenzio. Una questione di rispetto nei confronti dei funzionari della Banca d’Italia e del sindaco. La firma è attesa entro una decina di giorni se non ci saranno intoppi.

L’accordo prevede un prezzo di 1,6 milioni di euro. Con una formula che consente all’amministrazione Ottaviani di entrare subito nell’immobile. Iniziando a pagare l’affitto: 150mila euro all’anno. Con opzione di acquisto da esercitare prima dello scadere del nono anno.

Quando il Comune procederà all’acquisto, i canoni pagati fino a quel momento verranno considerati degli acconti. La parte rimanente dovrà essere saldata alla stipula dell’atto.

I lavori da fare

L’assessore Pasquale Cirillo

Il palazzo è stato progettato dall’architetto Vincenzo Munari che realizzò diversi progetti per le varie sedi provinciali della banca centrale. Si sviluppa su cinque piani: tre sopraelevati, un seminterrato ed un sotterraneo per un totale di tremila metri quadrati. Ha circa 70 anni e gode delle agevolazioni riservate agli edifici storici.

Il Comune prevede di fare i lavori nella parte al piano terreno dove attualmente ci sono le casse. Eliminandole verrà ricavato un ampio spazio nel quale tenere le sedute di Consiglio Comunale. Nel piano sotterraneo invece, dove c’è il caveau, verrà realizzato l’archivio storico del Comune. Il palazzo verrà arredato con opere d’arte che oggi giacciono nei magazzini dei musei romani perché non hanno spazi adeguati per la loro esposizione.

In Comune stimano che siano lavori non complessi, considerato lo stato di conservazione del palazzo. Al punto che la più ottimistica delle previsioni scommette su un trasferimento degli uffici per il prossimo autunno.