Accusa & difesa: ecco le lettere tra Fazzone e Quadrini.

La lettera con le accuse. Quella con le risposte. Che a loro volta accusano. La mancanza di collegialità rimproverata a Quadrini. L'assenza negli incontri con i sindaci per andare però a Cassino, contestata a Fazzone. Il silenzio dei sub coordinatori. Tranne Natalia. Che fa il pompiere

Rossella Chiusaroli: “Nulla da dichiarare …Buon Ferragosto”. Adriano Piacentini non risponde. Gianluca Quadrini è stato sospeso da poche ore dalla carica di vice coordinatore regionale di Forza Italia e la situazione nel Partito è esplosiva. Ma tutti stanno bene attenti a non accedere l’innesco. Che potrebbe mandare in frantumi il Partito in modo definitivo. (leggi qui Fazzone sospende Quadrini).

La chat dei dirigenti provinciali azzurri è bollente. Quadrini ha disinnescato il tentativo di spingerlo in un Cul de sac e renderlo insignificante. Lo ha fatto abbracciando il vice presidente nazionale Antonio Tajani e mandando così all’aria la strategia per rendere la provincia di Frosinone uniformata alle tattiche del coordinatore regionale Claudio Fazzone di Fondi. (leggi qui La manovra di accerchiamento per isolare Quadrini in Forza Italia).

Ma evita con cura ogni spinta verso la conta. Non vuole sentire i suoi parlare di congressi provinciali. Meno ancora di contrapposizioni tra Fazzone e Tajani. “Forza Italia è una sola – ha ribadito anche oggi Quadrini ai fedelissimi – non c’è spazio per correnti né contrapposizioni. E allora? “Il Coordinatore regionale Fazzone reclama un confronto: ha ragione è la stessa cosa che chiediamo noi da tempo. Fino a quel momento niente scintille”.

Le accuse di Fazzone

QUADRINI E FAZZONE

Il senatore rimprovera a Gianluca Quadrini una scarsa collegialità. Gli ricorda che “La scelta di affidarti il ruolo di vice coordinatore regionale del Partito con delega alla provincia di Frosinone e la nomina dei tre commissari provinciali Daniele Natalia, Adriano Piacentini e Rossella Chiusaroli andava proprio nella direzione di una valorizzazione di figure che hanno sempre lavorato per il bene di Forza Italia nel territorio.

Gli ricorda che la sua mission era quella di aprire Forza Italia a quelle parti della società e degli amministratori che e ne erano allontanati oppure che ne stavano ai margini. Perché, per Claudio Fazzone “occorre che Forza Italia sia sempre di più un Partito aperto e inclusivo verso coloro che ne vogliono essere partecipi, verso tutto quel mondo che sta fuori dal nostro Partito, ma lo guarda con rispetto e fiducia”.

Soprattutto deve esserci la collegialità nel gruppo dirigente. E se ci sono opinioni differenti? Sta al leader individuare una sintesi. Claudio Fazzone nella sua lettera di sospensione a Quadrini scrive che “la pluralità è un’inestimabile ricchezza che va fatta vivere e messa a valore, evitando però quelle cristallizzazioni che trasformano le sensibilità in correnti”.

I fronti dello scontro

Gianluca Quadrini con Roberto De Donatis

Il senatore non cita le divergenze più evidenti emerse in questi giorni. Su Sora, dove Quadrini sta lavorando per mettere Forza Italia in condizione di rivendicare la candidatura del sindaco nel 2021; non escludendo il bis per Roberto De Donatis che fino a prova contraria è stato eletto sindaco con i voti di Forza Italia e viene sostenuto da amministratori eletti in Forza Italia e poi usciti, come Alessandro Mosticone ed il gruppo di Lino Caschera. La strategia di Fazzone è diversa: punta su un nome nuovo; perché dietro Caschera c’è il gruppo che fa riferimento a Pasquale Ciacciarelli ed al suo ex avversario Mario Abbruzzese. E poco conta che oggi stiano nella Lega.

Nella lettera nemmeno viene citata la questione Ripi. Dove il fedelissimo consigliere di Quadrini Luca D’Arpino ha determinato la caduta dell’amministrazione Sementilli. Senza prima consultarsi con gli altri dirigenti provinciali. E senza coinvolgerli ora nelle trattative per le nuove alleanze.

Per questo Claudio Fazzone scrive nella lettera un richiamo “all’unità d’intenti, aspetti che dovrebbero essere alla base dell’organizzazione interna del nostro Partito. Non vanno invece in questa direzione scelte poco comprensibili che rischiano di creare confusione e attriti controproducenti all’interno della nostra forza Politica, peraltro proprio in una fase caratterizzata da una grande spinta verso il rinnovamento”.

Per questo “Purtroppo alla luce delle recenti iniziative personali non concordate con il gruppo dirigente provinciale di Frosinone, in attesa di un chiarimento serio e auspicabile, mi vedo costretto a sospenderti dalle funzioni di vicecoordinatore regionale di Forza Italia”. 

La difesa di Quadrini

Quadrini Tajani e Fazzone

Il vice coordinatore regionale sospeso respinge al mittente quelle accuse attraverso una lettera di due pagine. Nella quale rivendica di avere sempre lavorato per la crescita del Partito.

Dice di averlo cercato il confronto con il suo Coordinatore regionale. Che però pare avesse poco tempo “alla luce dei tuoi numerosi impegni in Senato, presso il Copasir ed i tuoi numerosi viaggi all’estero presso l’Assemblea del Consiglio d’Europa per ottemperare al tuo ruolo Istituzionale”.

Rimprovera a Claudio Fazzone le sue assenze. “Troppo spesso nei vari incontri politici, da quelli fiume di fine anno a quelli strettamente riservati territoriali, nonostante preventivamente concordati, la tua presenza è venuta meno. D’altro canto ho constatato più volte dai social che al contrario, su Cassino, la tua partecipazione e stata costante e puntuale all’insaputa del sottoscritto”. 

Tradotto: agli incontri provinciali e con gli amministratori no, ma da Rossella Chiusaroli si.

Ricorda Gianluca Quadrini di non essere stato con le mani in mano, organizzando “eventi sul territorio per evitare l’emorragia di rappresentanti verso altri Partiti di centro destra evitando, di fatto, la cannibalizzazione in atto che stiamo subendo”. 

Dove stanno i voti

Gianluca Quadrini Foto © A.S. Photo / Andrea Sellari

Gianluca Quadrini rivendica i risultati. Con i numeri: “Possiamo affermare e rivendicare con orgoglio che la nostra provincia è caratterizzata ora da 3 sindaci della Lega, nessuno di FdI e circa 30 Sindaci di Forza Italia e civici di area”. 

Ricorda che le elezioni si vincono con i voti. E che i voti stanno da una parte precisa: “ricopro la carica di Presidente del Gruppo di Forza Italia nella Provincia di Frosinone (elezione centrata con quasi 12.000 voti ponderati e 176 amministratori votanti pari al 17% dell’elettorato attivo). Carica questa che mi sono conquistato sul campo alle ultime consultazioni Provinciali del 2019”.

Nel 2016 sono stato eletto a maggioranza tra 59 Consiglieri Comunali Presidente della XV Comunità Montana “Valle del Liri”, oggi Commissario

La contrapposizione con i tre sub commissari? “Ad ogni buon conto, ti vorrei ricordare che la scelta dei tre sub commissari delle aree nord, centro e sud è stata da me fortemente voluta, nonostante tu non lo ritenessi necessario, con l’intenzione di ampliare la classe dirigente nelle more della celebrazione dei congressi ed evidenziare figure che per il partito hanno da sempre svolto un’azione fondamentale”. 

Daniele il pompiere

QUADRINI E NATALIA

Daniele Natalia indossa i panni del pompiere: “Penso che sia indispensabile trovare una sintesi tra le varie sensibilità di Forza Italia. Colgo questo nell’intervento del senatore Fazzone e lo ricavo anche dalle parole dette nelle ore scorse dal presidente Tajani”.

Il coordinatore provinciale per l’area Nord, a differenza dei suoi due colleghi (Chiusaroli per il Sud e Piacentini per il Centro) all’incontro con il vice presidente nazionale Antonio Tajani c’era e stava accanto a Gianluca Quadrini.

Al fatto che non sia stato il ritorno di Tajani sul suo antico feudo elettorale a far perdere la pazienza al senatore, nessuno ci crede. Così come nessuno crede che ora ci sarà un incendio. Perché a nessuno conviene. O, per dirla con il pragmatismo di Adriano Piacentini: “Rispetto ai tempi del 40% oggi siamo quattro gatti, non possiamo perdere tempo a litigare”.