I Comuni si dividono la torta da 7 milioni: ma tre restano a digiuno

Pompeo Ato5

L'assemblea dei sindaci sblocca 7 milioni di euro. Sono gli 'oneri concessori' dovuti da Acea e rimasti fermi per anni. Esclusa Cassino con Atina e Paliano: isolate dagli altri. "Negli anni in considerazione si erano tenute gli impianti, nulla da spartire con loro". Morini salva la situazione

Poco più di 7 milioni d’euro: in contanti e nelle casse dei Comuni della provincia di Frosinone; tranne tre per i quali si vedrà dopo. Sono i 7 milioni e 98mila 521 euro degli ‘oneri concessori 2003 – 2012‘: in altre parole, i soldi che Acea Ato5 deve ai Comuni per le opere che avevano realizzato prima del suo arrivo e gli hanno messo a disposizione.

Sono rimaste fuori dall’assegnazione Cassino, Atina e Paliano: loro fino al 2012 non avevano ancora messo a disposizione di Acea i loro impianti ma avevano continuato a gestire in proprio l’acqua. Per loro si vedrà la possibilità di distribuire un secondo pacchetto di fondi: quelli accumulati con i risparmi sulla gestione.

Sotto il profilo politico, la riunione di oggi ha mandato un chiaro segnale a Cassino ed alla sua amministrazione: isolarsi non paga, avere una posizione non condivisa con gli altri Comuni e soprattutto quelli del centrosinistra rischia di diventare un grosso problema.

Presenti in tre quarti

L’assemblea dei sindaci Ato5 al Fornaci

A dare il via libera alla ripartizione degli oneri concessori è stata nel pomeriggio l’assemblea dei sindaci dell’Ato 5. Si è riunita in una delle sale del Fornaci Village: abbastanza larga per contenere tutti i sindaci e garantire le distanze imposte dalle norme anti contagio.

Fanno parte dell’assemblea 88 Comuni. Cinque dei 91 della provincia di Frosinone non ne fanno parte perchè – per questione geografica – sono in altri Ato serviti da altre società idriche Erano presenti in sala 63 sindaci o loro consiglieri delegati: pari al 77,97%. Hanno detto si allo sblocco delle risorse ed alla ripartizione in 58. La cifra sarà divisa tra 83 Comuni di Acea Ato5.

Quota fissa e variabile

Come verranno divisi. Secondo un criterio che prevede una quota fissa per tutti e una parte variabile, in base al numero degli abitanti.

La cosa importante è che non c’è vincolo di destinazione: ciò vuole dire che ogni singola amministrazione potrà utilizzarla per le esigenze che riterrà prioritarie per la propria comunità.

Gli altri tre Comuni: Cassino, Paliano ed Atina? Per loro c’era la questione del secondo punto all’Ordine del Giorno: l’assegnazione dei fondi accumulati grazie ai risparmi sulle spese di funzionamento. Potrebbero andare come anticipazioni per i Comuni di Atina, Cassino e Paliano che, nel periodo di riferimento, non avevano ancora affidato le loro infrastrutture al gestore. Un anticipo sulle prossime annualità.

Invece la discussione è stata rinviata, su proposta del sindaco di Alatri, Giuseppe Morini. È stata la salvezza per Cassino.

Cassino isolata

L’assemblea dei sindaci Ato5 al Fornaci

Perché è stata una salvezza? In considerazione della quota ‘variabile‘ in base al numero degli abitanti, Cassino avrebbe potuto reclamare in assemblea ben 447mila euro. Che andavano tolti agli altri centri, un po’ per ciascuno.

Ma quasi tutti gli altri Comuni non hanno voluto nemmeno sentire questa ipotesi. Non tanto per egoismo. Ma perché Cassino negli anni scorsi ha fatto le sue battaglie in Acea cercando di tutelare i suoi impianti e non darli al gestore: lasciando, in questo modo, tutti gli altri al loro destino.

Il ragionamento è stato: quando c’era da pagare, Cassino sosteneva di non far parte d’Acea; ora che c’è da dividere vuole spartire quei fondi.

I sindaci del centrosinistra nel sud della provincia hanno fatto due conti e verificato la possibilità di far saltare la seduta: nulla da fare.

In questo senso, la proposta di Giuseppe Morini ha calciato la palle in tribuna almeno per il secondo punto. Rinviando la discussione e dando al sindaco di Cassino la possibilità di tentare la costruzione di un dialogo politico.

La soddisfazione di Pompeo

Pompeo
Il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo

Soddisfatto del risultato il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo. “Il voto di oggi è un grande risultato perché era mia precisa intenzione offrire aiuto agli amministratori del territorio e immettere nelle casse dei loro enti liquidità consistente, anche alla luce delle tante necessità sopraggiunte alla ripresa, dopo il lungo periodo di chiusura”.

La proposta di ripartire subito i fondi 2003 – 2012 era stata avanzata proprio dal presidente Pompeo. Per un motivo evidente: i Comuni hanno dovuto fronteggiare l’emergenza Covid, spostare tutte le risorse sul capitolo degli aiuti ai cittadini rimasti senza finte di guadagno. “Sono i Comuni, infatti, i più esposti al rischio di default finanziario che avrebbe effetti devastanti sulla tenuta socio-economica delle comunità e dei cittadini. È per questo che, nel mio impegno quotidiano e interesse supremo di svolgere un’azione di raccordo e coordinamento del territorio provinciale” ha concluso il presidente.