Acea Ato5, Tar conferma maxi multa inflitta da Antitrust

Il Tribunale Amministrativo Regionale conferma le tre maxi multe inflitte al gestore dell'acqua in provincia di Frosinone. Nel 2019 pratiche giudicate scorrette. Ecco quali

Tutto confermato. Acea Ato 5 dovrà pagare multe per un milione di euro in totale per tre pratiche commerciali scorrette. L’ha deciso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio: ha confermato le sanzioni inflitte a metà del 2019 dall’Antitrust. Il Tar ha respinto il ricorso della società del gruppo Acea che gestisce la distribuzione dell’acqua e la depurazione in 86 dei 91 Comuni della provincia di Frosinone.

Le tre pratiche scorrette

A rivolgersi all’antitrust erano stati alcuni clienti individualmente ed altri attraverso le associazioni dei consumatori. Avevano segnalato al garante tre comportamenti di Acea Ato 5 evidenziando condotte con “profili di aggressività”. Quali?

Il primo riguarda i contenziosi che si innescavano tra gestore e clienti. All’Authority è stata segnalata la inadeguata gestione dei reclami dei consumatori, la mancata sospensione delle procedure di riscossione in attesa che venissero definiti i ricorsi, la contestuale minaccia di distacco della fornitura.

Non solo: ad Acea Ato5 è stato cointestato di avere preteso il pagamento di fatture più vecchie di 5 anni che invece bisogna considerare prescritte. E di avere messo ostacoli nelle procedure di “depenalizzazione“; cioè, mi arriva una maxi bolletta, scopro che c’è una perdita sotterranea della quale non mi ero accorto. In quei casi si paga la media delle bollette precedenti (ma si può fare una sola volta ed occorre esibire la fattura dell’idraulico).

Tre sanzioni

L’authority aveva ordinato ad Acea Ato5 di bloccare quella linea di condotta. Infliggendo 400mila euro di sanzione per la prima condotta, 450mila per la seconda condotta e 150mila euro per la terza pratica. L’azienda aveva deciso di impugnare al Tar quella decisioone.

Per i giudici, Acea Ato5 quando avviava le procedure di riscossione, sospensione o distacco della fornitura, metteva in condizione di inferiorità gli utenti. Che non avevano la forza per opporsi ad un colosso di quelle dimensioni. Il Tar ha detto con chiarezza che sulle bollette più vecchie di 5 anni Ace Ato5 chiedeva importi non più dovuti. Giudicata infondata la tesi di Acea che sosteneva di non avere fatto ostruzionismo sulle perdite occulte.