Acea – La cronaca di una sconfitta minuto per minuto

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Ore 12.00 Nel palazzo della Provincia di Frosinone è convcata l’assemblea dei sindaci al fine di discutere la richiesta di adeguamento della tariffa dell’acqua, avanzata a norma di legge. A decidere sarà l’Autorità per l’Energia, esaminando le richieste del gestore Acea e le controproposte dei sindaci.

A gennaio L’Autorità ha riconosciuto, ad Acea un aumento pari all’8% della tariffa (è il minimo previsto dalla legge) per il periodo 2016 – 2019. Il gestore chiede ora che in base al sistema di calcolo approvato nel 2014 dall’assemblea dei sindaci gli venga riconosciuto un conguaglio per il periodo 2014-2015. Chiede 77,5 milioni di euro da spalmare sulle bollette nel periodo 2021 – 2027.

La riunione è prevista per le 12.30. Nel giorno precedente il presidente della provincia Antonio Pompeo ha incontrato il Partito Democratico (Simone Costanzo), Forza Italia (Danilo Magliocchetti, Gianluca Quadrini), Nuovo Centro Destra (Andrea Amata) con i quali è emersa la linea di sollecitare i sindaci ad intervenire e votare la controproposta messa a punto dai Consulenti della Provincia e dei Sindaci: riconoscere l’aumento dell’8% all’anno e conguaglio per gli anni 2014-2015 pari a circa 35 milioni di euro (contro i 77,5 chiesti da Acea), da recuperare sulle bollette dal 2021 al 2033 (cioè spalmati su 6 anni in più di quelli ipotizzati da Acea).

Ore 12.00 Iniziano ad arrivare i primi sindaci a Palazzo Iacobucci, sede della Provincia

Ore 12.30 C’è fermento a causa degli articoli pubblicati da Alessioporcu.it che riprende e sviluppa alcuni elementi scoperti da Cesidio Vano e riportati su La Provincia, secondo i quali, per scalare dagli 80 milioni di aumento ai 35 milioni offerti dai sindaci si sono fatte alcune considerazioni, tra le quali: a) Acea non può chiedere – come prevede la legge – le somme non pagate dagli utenti morosi in quanto può e deve girare le bollette ad Equitalia affinché proceda alla riscossione coattiva. Quindi – approvando quel documento – i sindaci dicono ad Acea: manda ad Equitalia le bollette non pagate dai nostri cittadini e non aumentare la tariffa. B) Tra gli 11 milioni di euro di penali con cui defalcare le somme reclamate da Acea c’è la mancata acquisizione degli impianti nelle mani del Comune di Cassino; in pratica, i sindaci, non esprimono nessuna solidarietà a Carlo Maria D’Alessandro ed alla sua battaglia contro Acea ma dicono: ‘Multiamo Acea perché non si è presa gli impianti del nostro collega’.

Ore 13.00 – I sindaci si riuniscono, verificano il numero legale, molti sono perplessi e chiedono chiarimenti sulle due rivelazioni fatte da Cesidio Vano e Alessioporcu.it

Ore 14.00 – L’assemblea dei sindaci non comincia

Ore 14.15 – Inizia l’appello. Il rappresentante del Comune di Arnara dichiara la nullità della seduta “In quanto questa assemblea è governata dallo stesso Statuto che disciplina le sedute del Consiglio Provinciale. Pertanto, avendo aspettato oltre un’ora dall’orario di convocazione che era le 12.30, la seduta si considera deserta”

Ore 14.25 – Il rappresentante del Comune di Alatri replica al suo collega di Arnara: “Noi eravamo presenti entro l’orario stabilito, nessuno ci ha contati, pertanto la seduta è valida”. All’apertura dei lavori risultano presenti in aula 67 sindaci. Nessuna assenza importante, nonostante molti abbiano in programma il Consiglio Comunale con il quale approvare i conti.

Ore 15.00 – Il rappresentante del Comune di Cassino, parlando con alcuni colleghi, anticipa: “Potremmo anche votare a favore del documento con cui si dice che per far risparmiare 11 milioni devono toglierci gli acquedotti, ma un secondi prima devono annunciare le loro dimissioni il presidente Antonio Pompeo e tutti i componenti della Segreteria tecnica Operativa”

Ore 15.30 – Il rappresentante del Comune di Cassino va via. ha appena concluso il suo intervento. Dura 8 minuti e tra le altre cose dice: “Alla Città di Cassino competeva una serie di opere compensative per i disagi ed i vincoli subiti a causa dei lavori effettuati sul suo territorio. Noi non abbiamo avuto soldi ma opere tali da consentire che l’acquedotto comunale fosse alimentato da 200 litri di acqua potabile secondo, per un valore superiore ai 4 milioni di euro annui. Ovvio che in questo momento sono in condizione di dire che non posso votare un documento con il quale voi mettete Acea con le spalle al muro e gli defalcate 11 milioni di euro per non avere adempiuto al suo obbligo di prendersi gli acquedotti di Cassino: è logico che io non parteciperò. Io difendo i cittadini di Cassino. Acea è in maggioranza proprietà del Comune di Roma, Acea sta scalando Acqualatina, Acea è presente in Toscana, Acea sta diventando monopolista dell’acqua nel Centro Italia, ma io devo parlare del mio Comune; Cassino, Sant’Angelo e quelle 4mila utenze vessate da Acea. Io devo fare una precisazione: rappresento un Comune uscito da Ato5, io oggi vi faccio la proposta formale: di uscire tutti da Ato 5 . Però non posso non rilevare che Acea sostiene di avere speso milioni di euro per opere idrauliche e invece di avere realizzato acquedotti per i cittadini ha solo sostituito i contatori dicendoci che ha fatto opere. Io devo contunuare la mia battaglia, come giustamente ha detto detto poco fa da Nicola Ottaviani. Noi non consentiremo ad Acea di mettere le mani sull’aqcaua e gli impianti di Cassino. Ascoltatemi: gettiamo le basi per una gestione pubblica dell’acqua ed usciamo tutti insieme dall’Ato 5”

Ore 16.00 – Il sindaco di San Giovanni Incarico Antonio Salvati presenta un emendamento con il quale chiede le dimissioni immediate del presidente dell’Ato Antonio Pompeo e del responsabile della Sto Serafino Colasanti. La proposta raccoglie solo 3 voti a favore.

Ore 16.20 – Il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore propone di sospendere gli aumenti della tariffa. Sospendere e non annullare. La stessa cosa fatta a Roma dal sindaco Virginia Raggi. Caligiore chiede di congelare gli aumento in attesa che scadano i 180 giorni che erano stati concessi dai sindaci ad Acea per mettersi in regola con lavori e servizi previsti dagli accordi ma non realizzati; una contestazione che può concludersi con la risoluzione del contratto. Per questo, dice Caligiore, vediamo prima se resta in piedi il contratto con Acea e solo dopo sblocchiamo gli aumenti. La proposta raccoglie 6 voti favorevoli, 52 contrari, 3 astenuti, 25 sindaci sono usciti e risultano assenti.

Ore 16.40 – Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani propone un’altra soluzione. Adottare la tariffa (a differenza della proposta Caligiore) ma congelando subito l’aumento, compreso pure quello dell’8% (come proposta Caligiore). In pratica: riconoscere ad Acea che deve avere i soldi, non si paga niente il primo anno, si paga dal secondo mettendoci su gli interessi. Perché: in questo modo – spiega – avremo il tempo di verificare se effettivamente Acea ha sanato le inadempienze che gli abbiamo contestato (idem proposta Caligiore) ma in questo modo i sindaci non risultano inadempienti; sui conguagli, propone di affidarsi ai ricorsi giudiziari al fine di giungere ad un conteggio più attendibile, considerata l’enorme discrepanza tra i 77,5 chiesti da Acea ed i 35 ribattuti dai Consulenti.

Ore 17.00 – Il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco si dichiara in liea con quanto sostenuto dal collega di Frosinone Nicola Ottaviani. In pratica: esiste un contenzioso aperto dai sindaci per rescindere il contratto con Acea. Ad Acea sono state avanzate varie contestazioni e le sono stati concessi 180 giorni per mettersi in regola con le prescrizioni avanzate dai sindaci: bisogna verificare se il gestore sta ottemperando o meno. Nel frattempo – sostiene il sindaco Sacco – in attesa di verificare quanto fatto da Acea – è opportuno sospendere ogni aumento. In pratica: non aumentare la tariffa, mantenendo quella del 2015, rinviare la discussione sul conguaglio all’esito della procedura
in corso.

L’assemblea passa alla votazione. La proposta Ottaviani – Sacco raccoglie 23 voti favorevoli (34%), 32 contrari, 5 astenuti.

Ore 17:30 – Il sindaco di Alatri Giuseppe Morini propone di riconoscere ad Acea un aumento proporzionale agli investimenti che il gestore ha effettuato negli anni tra il 2014 e il 2016. La proposta raccoglie 14 voti favorevoli, 31 voti contrari, 8 astenuti.

Ore 17.45 – Il coordinatore provinciale di Forza Italia, Pasquale Ciacciarelli, approva la linea del sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro e passa ai sindaci di area la disposizione di non votare la proposta iniziale ma valutare la bozza Ottaviani – Sacco pochè la bozza originaria messa a punto dai Consulenti è da considerarsi negativa per la città di Cassino e tutti i cittadini della provincia di Frosinone. Ciacciarelli ha appena sentito al telefono Abbruzzese: «No demonizzazione Acea, riconoscere quanto giustamente spetta a Gestore, ma Acea deve onorare quanto previsto da contratto, vogliamo innanzitutto servizio efficiente».

Ore 17.50 – Si va alla votazione della proposta messa a punto dalla Segreteria Tecnica insieme ai Consulenti: aumento dell’8% annuo e conguaglio di 35 milioni di euro da spalmare sulle bollette dal 2021 al 2033. La proposta raccoglie 14 voti favorevoli, 31 contrari e 8 astenuti.

Ore 18.00 – Grande caos. Bocciati tutti gli emendamenti. Vince Acea 4 – 0 . I sindaci si dividono. E di fatto compiono un assist clamoroso ad Acea: andrà all’esame dell’Autorità che deve stabilire le Tariffe dell’Acqua solo la richiesta della multiutility romana che chiede 77,5 milioni di euro d’aumento. I sindaci hanno votato in una maniera talmente frammentata da non raggiungere la maggioranza su nessuna delle proposte che erano state avanzate nel corso del pomeriggio.

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