La maledizione di Mamalchi e la botta di culo di Ottaviani

In confronto la panchina dell’Inter è come un albero secolare. La poltrona di presidente di Acea Ato 5 scotta e non poco.

All’inizio, ad aprile ci furono le dimissioni di Ranieri Mamalchi, per anni alla guida della società che gestisce il servizio idrico. (leggi qui) E’ quello che disse che la transazione ideata dall’allora presidente della Provincia Francesco Scalia era l’unica e vera soluzione praticabile per chiudere il contenzioso tra l’assemblea dei sindaci e il gestore, senza che i cittadini dovessero pagare quello che invece hanno dovuto e stanno versando. Cioè il conguaglio di 75 milioni di euro, in attesa di un altro di 53. Per il momento.

Al posto di Mamalchi fu nominata la dottoressa Giuseppina Carlotta Ventura. Ma dopo poche settimane anche lei lasciò l’incarico. (leggi qui) All’ingegner Paolo Saccani, già amministratore delegato, fu data pure la carica di presidente, che venne trasformata in “esecutiva”. Accorpava cioè le due funzioni.

Ora al vertice di Acea Ato 5 arriva Stefano Magini, così Saccani potrà concentrarsi su Acea Ato 2 a Roma. In più al consigliere di amministrazione Paolo Carta viene affidato il ruolo di “ambasciatore” con i sindaci dell’Ambito Territoriale di Frosinone. (leggi qui)

E’ evidente che Acea si pone il problema del rapporto con gli amministratori locali alla vigilia della prossima seduta dell’assemblea dei sindaci, intenzionata a votare la risoluzione. Almeno questa è l’intenzione dei sindaci di centrodestra guidati da Nicola Ottaviani.

Comunque vada quella votazione, la multiutility romana schiera sul campo di Frosinone un amministratore che dovrà pensare solo a governare l’azienda. Solo quell’azienda e non due, una delle quali era il colosso che porta l’acqua a Roma e provincia. Gli mette in Cda il suo predecessore, che conosce tutto e può guidarlo con la competenza che gli deriva dall’essere una delle migliori ‘teste’ in Italia nel campo della gestione delle aziende idriche. E poi mette a governare il rapporto diplomatico e operativo con i sindaci uno come Paolo Carta. E’ uno che sta nei posti chiave all’interno della casa madre Acea, lì si occupa di Affari Regolamentari. Ma soprattutto è uno che si è formato nel periodo in cui dipendeva dalla Presidenza, in “Affari Istituzionali”. Cioè quello che era il regno dello storico ministro degli esteri Acea Ranieri Mamalchi).

Proprio domani Ottaviani celebra le primarie libere a Frosinone, da sindaco uscente. Naturalmente stravincerà lui e lo sanno bene gli altri tre candidati: Domenico Fagiolo, Pier Paolo Segneri, Antonella Santori. Ottaviani ha due obiettivi, entrambi politici: dimostrare che il centrodestra è capace di fare le primarie mentre il Pd ha dovuto rinunciare e ottenere una partecipazione significativa.

Il cambio della guardia al vertice di Acea indurrà il sindaco ad incentivare l’invito a partecipare, come sta facendo da settimane sui social network.

Maurizio Costanzo direbbe che Ottaviani ha “una camicia coi baffi”. Noi, più semplicemente, che ha avuto una immensa botta di culo.

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