Acea, verso la corrida finale

Forza Italia vuole la risoluzione della convenzione con Acea e l’asse dei sindaci formato da Nicola Ottaviani (Frosinone) e Carlo Maria D’Alessandro (Cassino) non concede tregua. Anche se per la verità ha cambiato obiettivo, andando in pressing sulla Segreteria Tecnico Operativa. Ai funzionari della Sto Forza Italia chiede non soltanto di scrivere una relazione che risponda alle controdeduzioni di Acea, ma di abbozzare una delibera da sottoporre poi all’assemblea dei sindaci. Entro il 13 ottobre, ultimo giorno utile a giudizio degli uomini di Mario Abbruzzese.

Il presidente della Provincia e dell’Ato 5 Antonio Pompeo tace ma sta aspettando un parere legale per capire alcuni punti: 1) se dovessero essere chieste delle integrazioni ad Acea, il termine di 30 giorni previsto dalla legge 241/90 sarebbe destinato a slittare?; 2) in ogni caso quel termini vale come principio oppure è vincolante, visto che nell’articolo 34 della convenzione, quello che disciplina la procedura di risoluzione, non si fa riferimento alcuno ai tempi? 3) nel caso di voto favorevole alla risoluzione della convenzione, quali sarebbero le prospettive giuridiche e giudiziarie?

In passato Acea si è vista riconosciuti molti conguagli (da 75 e da 53 milioni di euro) e stavolta si potrebbe configurare un costo per la risoluzione di 180 milioni di euro. Non considerando i danni che il gestore potrebbe chiedere visto che ha un contratto fino al 2033. Un “bagno di sangue” che ancora una volta andrebbero a pagare i cittadini.
Nel Pd comunque la linea non è ancora definita, anche se sta avanzando l’opzione di insistere sul rispetto dei punti indicati nella diffida ad adempiere, senza arrivare alla risoluzione della convenzione.

Quando l’assemblea dei sindaci voterà (non è affatto sicuro che la data del 13 ottobre sarà ritenuta l’ultima utile) la corrida nelle arene spagnole sembrerà una normale passeggiata di salute.

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