E la bolletta dell’acqua arrivò dopo vent’anni: 2,1 milioni

CESIDIO VANO per LA PROVINCIA QUOTIDIANO

Oltre due milioni di euro che ora pagheranno, anche se indirettamente, i cittadini di Frosinone. Sono quelli che il Municipio deve versare alla Regione Lazio per i canoni idrici non pagati prima dell’avvento di Acea Ato5. Il capoluogo, infatti, è stato condannato dal Tribunale civile di Frosinone a versare all’ente regionale la somma di 2.141.185,66 euro. Si tratta delle somme dovute alla regione per l’acqua ricevuta e distribuita agli utenti quando la gestione dell’acquedotto pubblico era ancora comunale.

Il municipio frusinate ha preso l’acqua, l’ha fatturata agli utenti, ha incassato le somme pagate dai cittadini ma non ha pagato il fornitore, cioè la stessa Regione. Quando l’acqua era ‘pubblica’ non erano tutte rose e fiori: non c’era l’obbligo di coprire tutti i costi con la tariffa e le spese in ecceso si coprivano con la fiscalità generale. Le bollette erano più leggere e se i costi salivano l’utente ci rimetteva in termini di minori risorse per altri servizi, ma non lo sapeva e non se ne preoccupava.

Quel sistema però, quasi per uno scherzo, ha fatto ora un salto di quasi 20 anni e si ripresentato ai giorni nostri: i soldi non pagati allora denbbono essere versati adesso con tanto di rivalutazione e interessi. Una somma che il Comune di Frosinone – dopo il piano di rientro varato con il cosiddetto ‘predissesto’ per coprire circa 50 milioni di euro debiti accumulati negli anni – non ha e non può permettersi di pagare. Per questo la Giunta del sindaco Nicola Ottaviani, preso atto della sentenza di condanna, ha deliberato, nei giorni scorsi, di chiedere alla Regione Lazio la concessione di una rateizzazione mensile del debito, in base alla normativa regionale che disciplina il rientro di somme che non siano dovute a titolo di tributo. Sarà ora la Regione Lazio a decidere se concedere la rateizzazione, per quale periodo, e quale importo avrà ogni rata.

Va detto, infine, che il debito accumulato dal Comune di Frosinone per i canoni idrici non pagati alla Regione Lazio superava i 7 milioni di euro. Soldi che in un primo momento la Regione aveva chiesto tutti. Buona parte di quelle somme, però, sono andate in prescrizione o riconosciute non più dovute dal giudice. Il Comune, ad ogni modo, aveva già previsto in bilancio 637mila euro per far fronte a queste evenienze passive in caso di condanna. Servirà quindi ora, dal punto di vista contabile, trovare solo 1,5 milioni di euro per riequilibrare il bilancio.

 

 

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