Acqua, Di Stefano chiede commissariamento Sto

Stallo tra dirigente e revisore di conti. E non se ne esce. Così il Presidente della Provincia di Frosinone Luca Di Stefano ha chiesto nel pomeriggio il commissariamento della Sto, la Segreteria tecnica Operativa per i rapporti con Acea Ato5

Si va allo scontro frontale. Il presidente della Provincia di Frosinone Luca Di Stefano ha chiesto nel pomeriggio il commissariamento della Sto, la Segreteria tecnica Operativa che è a disposizione dei sindaci per affiancarli nei loro rapporti con Acea Ato5, gestore dell’acqua e della depurazione nei Comuni ciociari.

La Sto era uno dei nervi scoperti per il presidente. Lo aveva detto subito dopo il suo insediamento, auspicando un cambio di passo. Da sindaco di Sora aveva notato una certa difficoltà di relazione con una struttura che invece è a disposizione dei sindaci. E la stessa cosa gli era stata confermata da altri colleghi.

Una volta diventato presidente ha cercato di costruire un dialogo differente. Non deve esserci riuscito se nel pomeriggio ha chiesto di azzerare tutto e tutti.

Un commissario dalla Regione

Francesco Rocca (Foto: Regione Lazio Press Service)

Nel pomeriggio è partita una nota per il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e per la Direzione Regionale Lavori Pubblici. In quella lettera si chiede la nomina di un commissario straordinario con pieni poteri per la gestione della Segreteria Tecnico Operativa (Sto).

La situazione deve essere diventata irrecuperabile se il presidente Luca Di Stefano arriva a definire la nomina del commissario “Un atto improcrastinabile, volto a tutelare tutti i Comuni coinvolti ed i rispettivi cittadini”.

Cosa c’è alla base della richiesta di azzerare la Sto e sostituirla con un commissario? Nella lettera a Francesco Rocca si spiega che “Sono state riscontrate dal Revisore Unico varie criticità ed anomalie in relazione ad adempimenti fiscali e tributari di rilievo. Su di essi l’amministrazione non è intervenuta in alcun modo”. In pratica? Per il revisore Moricone i tributi andavano calcolati in maniera differente, il modulo F24 andava compilato in un altro modo e non come fatto dal dirigente.

Per contro, il dirigente ha risposto con una lunghissima quanto dettagliata relazione. Che ribadisce la bontà del proprio operato. Roba che si poteva risolvere con un semplicissimo Interpello all’Agenzia delle Entrate per chiedere quale fosse la giusta interpretazione delle procedure. Invece si è arrivati allo stallo.

Stallo interno, si cambia

Foto: © Karolina Grabowska / Pixabay

 Quel confronto invece non ha trovato una soluzione. Anzi. Per Luca Di Stefano la conseguenza è stata una fase di paralisi che si è riverberata nel rapporto tra Sto e Comuni e tra Comuni ed AceaAto5. Una fase sulla quale “non potevamo  soprassedere ancora a lungo. La mancanza di dialogo e di comunicazione, anche formale, dei rappresentanti deputati a fondamentali adempimenti per la tutela dell’ente di governo, consultando anche gli organismi preposti, ci ha spinto in questa direzione”.

Per capire a pieno l’entità del problema bisogna capire cosa è in concreto la Sto. In pratica: sindaci sono cittadini che hanno un loro mestiere, difficilmente ha a che fare con una materia complessa come la gestione dell’acqua; per questo occorre una strutture tecnica capace di ‘decifrare‘ le richieste dei sindaci e le esigenze del gestore. Quel pool di tecnici è la Sto.

Ma se nasce uno stallo proprio tra la Sto ed il revisore della Provincia che presiede l’assemblea dei sindaci in materia di acqua, tutto il dialogo si blocca. “Rilevate dunque queste anomalie – ha concluso il presidente della Provincia –  ho deciso di intervenire per non mettere ulteriormente a rischio i principi basilari di efficienza, economicità e trasparenza dell’azione amministrativa. Stiamo parlando anche di una forma di tutela per i cittadini della Provincia di Frosinone che non possono pagare ulteriormente le possibili leggerezze di una macchina amministrativa che ha come fine ultimo quello di tutelarli“.