Acqua, passa la proposta Ottaviani: c’è una nuova maggioranza

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

L’assemblea dei sindaci ha congelato le tariffe dell’acqua al 2015, la maggioranza Pd – Forza Italia che fino ad oggi ha governato la Provincia di Frosinone non esiste più, il centrodestra ha un maggiore numero di voti ponderati e se si votasse domani mattina eleggerebbe il presidente della Provincia. E’ quanto emerge da quattro ore e mezza di assemblea dei sindaci, chiamati ad esprimersi sulla tariffa dell’acqua e sulle richieste di conguaglio avanzate da Acea.

Vince la linea di Nicola Ottaviani – che sta bene attento a non farla passare come una proposta di Partito, proprio per aprirla a tutto il centrodestra ed ai Comuni non allineati. In sostanza dice di non decidere e lasciare tutto come sta, fermando le tariffe al 2015, sospendendo ogni decisione sull’aumento dell’8% all’anno per tre anni, sui 77,5 milioni di conguaglio che Acea reclama. Il tutto in attesa che Acea risponda alle contestazioni fatte sette mesi fa su lavori non realizzati, depuratori non avviati, investimenti non compiuti.

Cosa significa dal punto di vista giuridico. La dottrina Ottaviani è questa: “Se i sindaci potessero decidere liberamente, oggi valuterebbero se riconoscere l’aumento richiesto, se accettare le richieste di conguaglio, se applicare le sanzioni contro Acea per non avere fatto bene alcune cose. ma i sindaci non possono decidere. Perché sette mesi fa hanno avviato l’iter con cui strappare il contratto che li lega all’attuale gestore. E per avviare quell’iter hanno contestato ad Acea una serie di inadempienze. Quindi? Se oggi si decidesse qualsiasi cosa si manderebbe tutto l’iter all’aria: perché se si applicano le sanzioni Acea può dire di avere sanato le inadempienze e quindi non è più possibile proseguire con la rescissione; se non si applicano le sanzioni Acea può dire che è la dimostrazione d’avere lavorato bene e quindi non è più possibile proseguire con la rescissione’.

Tutto congelato, quindi. La proposta incassa il voto favorevole di 33 sindaci, in rappresentanza di 247mila abitanti; contrari 15 sindaci in rappresentanza di 115mila abitanti.

La votazione è arrivata dopo un pomeriggio di dibattiti accesi ma non di scontri. Erano necessarie due maggioranze: quella dei Comuni (dove ogni Comune vale un voto), quella della popolazione rappresentata (dove ogni Comune viene pesato in base al numero degli abitanti). Si arriva all’assemblea dopo giorni di incontri tra i Partiti ma senza riuscire ad individuare una soluzione; perché la tariffa Acea – al di là dell’aspetto economico, aveva tanti riflessi politici: la possibilità di affermare una maggioranza diversa da quella che fino ad oggi ha governato la Provincia, la necessità dei sindaci che vanno al voto la prossima primavera di non fare concessioni al gestore; quella dei neo eletti di mantenere gli impegni presi pochi mesi fa dai palchi.

Così, si è arrivati all’assemblea di oggi con tre documenti. Diventati quattro all’ultimo momento. C’è quello di Nicola Ottaviani, al quale si associano subito Cassino, Sora, Ceccano, Boville Ernica, Roccasecca, Arnara. Si sfiora la maggioranza per numero di abitanti ma è lontana quella per numero di sindaci.

C’è poi il documento proposto dal sindaco di Fontana Liri Gianpio Sarracco che incassa l’appoggio di quasi tutto il centrosinistra; dice che sarebbe un massacro non riconoscere l’8% di aumento perché l’autorità a gennaio ha già detto di si; abbatte del 50% le richieste di Acea, dicendo che le bollette non pagate non vanno spalmate sugli onesti ed applicando penali per circa 10 milioni. Si sfiora la maggioranza dei sindaci ma è lontana quella degli abitanti.

La terza proposta, quella di sintesi, è stata avanzata dal sindaco di Alatri Giuseppe Morini. Ma non ci sono margini. Ed è comunque un segnale di scollamento dal Pd.

Dopo due ore di discussione, i sindaci della consulta si ritirano per tentare una mediazione. Parlano per circa un’ora, escono verso le 19.30. E c’è la quarta proposta. La avanza il sindaco di Veroli Simone Creatro: blocca tutto fino alle controdeduzioni di Acea, che arriveranno a giorni; poi verranno esaminate e si deciderà. E’ una posizione di sintesi tra quella di Ottaviani e di Sarracco, perché riconosce in qualche modo la necessità di determinare la tariffa e ne rinvia l’applicazione. Ma manca il parere tecnico: Arnara chiede se è valida la proposta oppure c’è il rischio che Acea possa impugnarla e pretendere l’applicazione coatta delle tariffe. Il parere tecnico non c’è, la proposta va ai voti e viene respinta: 34 sindaci dicono no (in rappresentanza di 257.000 abitanti), dicono si 25 sindaci (165.000 abitanti).

Si passa alla proposta Sarracco: dicono no 32 amministratori (257.000 ab.), dicono si 24 amministratori (169.000 ab.)

Viene messa in votazione la proposta Ottaviani. I numeri dicono che potrebbe passare: il centrosinistra tenta il tutto per tutto ed i sindaci di Fontana Liri, Esperia, escono per cercare di far mancare il numero legale, in aula restano in 50 (nella confusione c’è chi crede che anche Ferentino sia uscita ma non è così). Ma non ci riescono: la proposta passa: i si sono 33, i no sono 15, gli astenuti 2; a favore 247.000 abitanti e contrari in 115.000 abitanti.

La tariffa viene congelata. Ma soprattutto c’è una nuova maggioranza ponderata che passa a Mario Abbruzzese il coltello dalla parte del manico.

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