Ad Anagni è già l’ora del regolamento di conti

Tutto in poche ore. La proclamazione del risultato elettorale. Il discorso di Daniele Natalia da sindaco rieletto. Il regolamento di conti all'interno del Pd. Dove volano gli stracci ed i coltelli

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Da una parte la gioia della vittoria, con tanto di fascia indossata, discorso alla città e foto di rito con parenti e cittadini. Dall’altra parte stracci e coltelli che volano, con una nota che sa tanto di regolamento dei conti per i nodi che, dopo tanto, sono venuti al pettine.

E’ successo tutto in poche ore ad Anagni. Da una parte ovviamente il centrodestra di Daniele Natalia; dall’altra parte il Partito Democratico. Che è arrivato alla resa dei conti finale con i transfughi verso Cardinali dopo una lunga fase da separati in casa.

Il bi sindaco

La proclamazione di Daniele Natalia

Partiamo dalla vicenda di Daniele Natalia. Poche ore fa infatti, all’interno della Sala della Ragione, si è tenuta la cerimonia ufficiale di proclamazione dell’elezione del neo primo cittadino. Neo si fa per dire, visto che questa sarà la seconda consiliatura da sindaco per Daniele Natalia, dopo la conferma arrivata a furor di popolo nel ballottaggio che si è tenuto domenica e lunedì scorso. (Leggi qui: Anatomia di un successo: perché Natalia ha vinto).

C’era soltanto da ratificare il voto con il sigillo della Commissione elettorale. Che è arrivato oggi pomeriggio alle 16.35. Con tanto, come detto, di applausi e presa di possesso della fascia tricolore. Nel suo discorso il sindaco ha voluto riconfermare tutto il proprio impegno per la città. Chiarendo che se la prima volta era stato eletto soprattutto sulla base della fiducia personale, la riconferma è, evidentemente, il premio al lavoro effettuato.  Di qui l’impegno a darsi da fare per lasciare, quando sarà terminato definitivamente il suo impegno per la città, un’Anagni migliore.

Il toto giunta

Daniele Natalia

Adesso riprende l’attività amministrativa per il sindaco. E cominciano anche le trattative per la composizione della giunta comunale. Non sarà una partita facile da risolvere in pochi giorni, visto che Natalia dovrà far quadrare una serie di questioni, tutte legate ai rapporti di forza tra i Partiti e le liste civiche che compongono la sua maggioranza.

A fare la parte del leone sarà Fratelli d’Italia. Che, tra le altre cose, ha fatto registrare anche il consigliere più eletto di tutta la storia delle elezioni anagnine, e cioè Riccardo Ambrosetti. Per molti, un trionfo che potrebbe catapultarlo direttamente in giunta. Anche se più di qualcuno fa notare che in questo caso Ambrosetti dovrebbe abbandonare la poltrona di consigliere provinciale; cosa che probabilmente non sarebbe disposto a fare in maniera così rapida.

Tra gli altri nomi che si fanno, c’è quello di Donatello Cardinali, nominato  assessore negli ultimi mesi della precedente consiliatura. E che potrebbe essere confermato grazie al suo successo elettorale nella lista di Identità Anagnina. Ma dovranno avere spazio anche realtà come la Lega, Cuori Anagnini ed Idea Anagni. Una partita da giocare col Cencelli. Che Natalia ha dimostrato di saper maneggiare da vero democristiano.

Volano gli stracci

Alessandro Cardinali e Sandra Tagliaboschi

Se da una parte, si applaude, nell’area del Pd anagnino volano stracci e coltelli. A lanciare un pugnale molto affilato è stata la sezione cittadina del Partito; che ha attaccato a testa bassa Sandra Tagliaboschi e Vittorio Save Sardaro. La prima, colpevole di essersi di fatto staccata dal Partito candidandosi con una lista civica a sostegno di Alessandro Cardinali. Il secondo invece reo di avere, durante il ballottaggio fatto un evidente (anche se non esplicito) endorsement a favore dello stesso Cardinali. (Leggi qui: La sottile missione di De Angelis su Anagni).

A loro, mai nominati direttamente, ma non ce n’era bisogno (“ai fuoriusciti del Pd, a coloro che hanno coscientemente voluto allontanarsi dal Partito Democratico per scegliere un candidato sindaco che il circolo di Anagni aveva bocciato”) sono state lanciate accuse durissime: “con la vostra scelta avete impedito al centro sinistra di arrivare al ballottaggio”.

Non solo. “Avete portato una frammentazione al  Partito, vi siete allontanati da una comunità politica ideale, avete fatto una campagna elettorale e raccolto consenso contro il Pd”. Scelte “legittime”; ma “decisamente sbagliate”. Saranno fischiate le orecchie alla Tagliaboschi. Così come Save Sardaro si sarà riconosciuto nell’immagine dei “tromboni che in modi non troppo velati, hanno dato indicazioni di voto diverse dalla nostra scelta e dalla nostra storia”.

Insomma, un mix di “contraddizioni” ed “errori politici”. Che “prima o poi dovrete spiegare ai cittadini che vi hanno dato in passato il loro consenso e la loro fiducia”. Mentre il Pdpuò orgogliosamente iniziare un nuovo progetto politico e da oggi una fase di opposizione al governo di questa città”. Sembra un addio in piena regola. Anche se, conoscendo il Pd ed i suoi dibattiti infiniti, potrebbe non essere finita qui.