“Addavenì baffino”. O torna il Rottamatore? Panico nel Pd

Matteo Renzi è ormai all’angolo. L’ex rottamatore potrebbe essere rottamato. Massimo D’Alema ha detto che se si andasse ad elezioni anticipate l’Italia correrebbe il rischio di vedere lo spread schizzare a quota 400. Quindi, la vera partita che ormai si profila nel Partito Democratico è quella del congresso. A giugno.

Il ministro Andrea Orlando è uno dei nomi più autorevoli per sostituire Renzi come segretario, ma si parla anche di Carlo Calenda, Paolo Gentiloni, Roberto Speranza, Michele Emiliano.

Matteo Renzi ovviamente risponderà: potrebbe lanciare Graziano Delrio.

Però il vento è cambiato e si va verso una specie di Ulivo 4.0. Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani stanno studiando il da farsi, c’è perfino chi azzarda che potrebbe essere richiamato il riservista Enrico Letta. Annunciato magari da un “Matteo stai sereno”.

Il Partito Democratico è tornato a guardare alla sua sinistra. L’iperattivismo mediatico della presidente della Camera Laura Boldrini sembra dare ragione a chi la vede già in corsa per la carica di presidente del consiglio.

In Ciociaria naturalmente nel Pd si guarda a quanto succede a livello nazionale. Nessuno si meraviglierebbe se da un giorno all’altro si passasse dal “tutti renziani” a “nessun renziano”. Il 25 luglio è la data simbolo della storia italiana: tutti antifascisti dopo aver inneggiato a Mussolini fino a qualche ora prima.

Francesco Scalia, Nazzareno Pilozzi, Maria Spilabotte e Simone Costanzo sono stati gli alfieri del renzismo in questi anni. Cominciano a guardarsi intorno.

Francesco De Angelis si sta mangiando le mani: poteva aspettare qualche settimana prima di aderire alla componente di Matteo Orfini.

Massimo D’Alema sta tornando. In molti stano ritrovando i vecchi cimeli, le bandiere rosse con falce e martello. Ermisio Mazzocchi, grande sacerdote e custode dell’ideologia marxista-lenisista-sovietica-dalemiana, ha iniziato a stampare clandestinamente i volantini.
Addavenì Baffino”. Ma Antonio Pompeo lo ha frenato: “Ma se poi Renzi vince il congresso che facciamo?”.

Non ci si capisce più niente. Michele Marini, stanco dell’eterna “nottata” di Frosinone, ha deciso che d’ora in poi guarderà al centro. Con la speranza di non vedere Fabrizio Cristofari.

Il Pd è in preda al panico.

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