Addio a David Sassoli, il giornalista diventato presidente Ue

La morte del Presidente del Parlamento Ue. Era ricoverato ad Aviano. L'ultimo tweet: giornalista fino alla fine. Già vicedirettore del Tg1 era passato in politica quando aveva capito che l'impegno richiedeva la sua mobilitazione. Il 2009 in provincia di Frosinone. Dove poi era sempre tornato

Fino alla fine, giornalista. Il suo ultimo messaggio pubblico lo aveva diffuso Twitter ieri pomerigggio. Esprimeva il cordoglio per la morte di Silvia Tortora la prima figlia di Enzo e sorella di Gaia che è la vice di Mentana nei Tg di La7. Sulla notizia fino all’ultimo istante. David Sassoli si è spento poche ore dopo quel tweet: è morto nel centro oncologico di Aviano, il tempio italiano per la lotta ai tumori. Se n’è andato all’1.15 della notte, aveva 65 anni.

Sposato, padre di due figli, se n’è andato a causa di una grave complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario. La stessa che lo aveva portato ad Aviano dal 26 dicembre scorso. La situazione era precipitata in poco tempo: proprio a dicembre David Sassoli aveva capito che il suo fisico non gli permetteva altri grandi sforzi: per questo aveva annunciato l’intenzione di non ricandidarsi alla guida del Parlamento europeo

A settembre aveva dovuto annullare gli impegni istituzionali per un paio di mesi, colpa di una brutta polmonite innescata dal batterio della legionella: lo aveva spiegato lui stesso in un video affidato a Twitter dopo la guarigione. Era stata molto brutta quella polmonite: il presidente del Parlamento europeo era stato ricoverato prima nell’Hospetal Civil di Strasburgo e poi – quando i medici gli avevano consentito il rientro in Italia – aveva continuato le cure in un centro italiano. A novembre poi c’era stata una ricaduta. Il mese scorso Sassoli aveva annunciato che non si sarebbe ricandidato alla guida dell’Europarlamento. E giovedì prossimo era prevista l’elezione del suo successore, per la seconda metà della legislatura.

Dal giornalismo alla politica

David Sassoli (Foto Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

David Sassoli avrebbe compiuto 66 anni il prossimo 30 maggio. Era nato a Firenze. Aveva respirato il giornalismo fin da piccolo: era la professione di suo padre. Che per svolgerla si era dovuto trasferire da Firenze a Roma. David ne aveva seguito le orme: Giornalista professionista dal 1986 era diventato un volto conosciuto al grande pubblico per avere condotto le edizioni del Tg1.

Era diventato vice direttore della testata ammiraglia della tv di Stato dal 2006 al 2009. Poi aveva capito che l’aria era cambiata nel Paese ed occorreva un impegno in prima persona: era stato il Partito Democratico a chiederglielo.

La politica era l’altra sua grande passione. Si era formato nella tradizione del cattolicesimo democratico, interessandosi allo scoutismo, in particolare dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani. Negli anni ’80 aveva partecipato all’esperienza della Lega Democratica, un
gruppo di riflessione politica animato da Pietro Scoppola, Achille Ardigò, Paolo Prodi, Roberto Ruffilli.

Per questo l’impegno politico era quasi un evoluzione naturale di quanto aveva fatto nel giornalismo.

Eletto parlamentare europeo nella VII legislatura, è stato capo della delegazione Pd all’interno dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici. Rieletto alle Europee del 2014, è stato vicepresidente del Parlamento europeo da luglio 2014 a maggio 2019. Ricandidatosi al voto del 26 maggio 2019 nella circoscrizione dell’Italia centrale e viene nuovamente rieletto con 128.533 voti.

Il 3 luglio 2019 viene eletto presidente del Parlamento europeo, il settimo italiano a ricoprire la carica, con 345 voti al secondo scrutinio. Il 15 dicembre scorso, a un mese dalla scadenza del mandato, aveva annunciato che non si sarebbe ricandidato alla presidenza del Parlamento europeo per “non dividere la maggioranza europeista“.

Gli anni in provincia di Frosinone

Enzo Salera David Sassoli. Foto: Roberto Vettese

In provincia di Frosinone David Sassoli aveva messo piede per la prima volta proprio in quel 2009 che aveva segnato il suo passaggio dal Giornalismo alla Politica. Schierato come capolista nel Centro Italia, Dario Franceschini lo affida nelle mani dei suoi uomini in provincia di Frosinone: il segretario provinciale Simone Costanzo ed il presidente provinciale Aldo Antonetti. Il risultato finale di quella campagna elettorale è stato strepitoso: circa 420.000 preferenze (nel Collegio, non nella sola Ciociaria). (Leggi qui Quel giorno che Antonetti insegnò a Sassoli come si mangia Ciociaro).

Da allora ha mantenuto legami fortissimi con tutti i quadri dirigenti dell’epoca ed anche da presidente del Parlamento Europeo è stato più volte sul territorio.

Ricorda Simone Costanzo, oggi sindaco di Coreno Ausonio «David trasmetteva la carica e la voglia di fare. Inesauribile. Una volta sono riuscito a fargli visitare 6 comuni nella stessa giornata. E sempre con garbo, con il sorriso, con grande simpatia e umanità. Perdiamo un fuoriclasse della politica».