Addio a Domenico Gargano, l’ultimo fondatore di Cassino

È morto Domenico Gargano. È stato l'ultimo sindaco della Ricostruzione di Cassino. Grazie alle sue politiche ci furono le condizioni per avere Fiat ed Skf, l'università e gli impianti sportivi di via Appia. In Comune 35 anni fu presidente della Provincia. la sua lezione.

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Ai giovani che per la prima volta mettevano piede nella sezione della Democrazia Cristiana era lui a tenere la lezione inaugurale: all’epoca, erano gli anni Cinquanta, per ottenere la tessera di Partito si doveva studiare e superare il colloquio con il Segretario politico cittadino. La prima lezione: come si prepara la colla per affiggere i manifesti. La seconda lezione: dove si affiggono i manifesti e come. Poi veniva la lezione di concetto: come si scrive a macchina e come si usa il ciclostile. A seguire c’era la lezione trasversale: fare silenzio ed ascoltare quelli che ne sanno più di te. Domenico Gargano è stato un gigante della politica nella provincia di Frosinone: la città di Cassino gli deve lo stabilimento Riv-Skf, la Fiat e buona parte degli altri insediamenti produttivi, l’università, lo sviluppo della rete viaria del comprensorio, gli impianti sportivi di via Appia. Se n’è andato nelle ore scorse: all’età di 96 anni, lucido e determinato fino alla fine, poche settimane dopo avere ritirato all’Università di Cassino la medaglia con cui l’ateneo ne ha voluto celebrare la grandezza politica e amministrativa.

L’esordio nel ’54

All’inizio dell’anno la Rai Radiotelevisione Italiana aveva iniziato le sue trasmissioni regolari, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli conquistavano la vetta del K2, la città di Trieste non era ancora tornata all’Italia ma veniva amministrata da una giunta militare a seguito degli accordi sottoscritti alla fine della Seconda Guerra Mondiale. A Cassino il 23 maggio di quel 1954 si tenevano le elezioni Comunali: stravinte dalla Democrazia Cristiana. In quella tornata venne eletto per la prima volta in Consiglio Domenico Gargano.

C’è rimasto oltre 35 anni. Nel corso dei quali ha partecipato al grande lavoro di ricostruzione avviato con Gaetano Di Biasio, Pier Carlo Restagno, Pietro Malatesta. Più volte assessore, il suo momento arriva il 6 febbraio 1960: diviene sindaco, al posto di Pietro Malatesta con il quale si era rotto l’asse di ferro. La consacrazione arriva con le elezioni del 1961: diviene sindaci e mantiene la carica per cinque anni. Un altro mandato lo farà tra il 1979 ed il 1980. A lui è legato il record di preferenze personali tra i candidati al Consiglio Comunale di Cassino: 3857 preferenze ottenute alle amministrative del 17 novembre 1963.

Dal 1970 al 1975 è stato presidente dell’Amministrazione provinciale di Frosinone. Poi è entrato in Regione Lazio: subentrato a Gerardo Gaibisso che era stato eletto al Parlamento Europeo. divenuto parlamentare europeo.

Le fabbriche, le scuole, la chiesa

Democristiano convinto, all’interno della babele di correnti Dc Domenico Gargano era un andreottiano di ferro. Testardo e perseverante, è stato lui a volere Cassino come città universitaria: aveva chiaro in mente che la cultura sarebbe stato un motore di sviluppo. Non è un caso che sotto la sua guida Cassino abbia avuto la nuova Scuola media Conte ed i primi corsi di Formazione Professionale.

Nel dopoguerra è stato Gargano a volere il piano di sviluppo urbanistico popolare che in pochi anni ha portato all’eliminazione delle baracche nelle quali vivevano ancora centinaia di Cassinati. Moderno e affascinato dalle novità, ha voluto e realizzato la prima informatizzazione del Comune di Cassino.

Cattolico per formazione e per morale, Domenico Gargano ha intrecciato a filo triplo la vita comunale con quella dell’abbazia di Montecassino. Un’unione dall’effetto micidiale, capace di spalancare a Roma ogni porta fosse necessaria per ottenere la benedizione economica ai progetti per la crescita della città. Grazie anche a questo legame diplomatico è stato il sindaco che ha ospitato per due volte un Pontefice in città: la prima volta è stato nel 1964 con Paolo VI che era stato eletto Papa da appena un anno; la replica è stata nel 1979 con Karol Wojtyla, anche lui appena un anno dopo l’elezione al soglio petrino.

Mai a riposo

Lucidissimo fino alla fine. Immancabile la lettura dei giornali al mattino ed il Telegiornale all’ora di pranzo ed alla sera, sia quello nazionale che quello locale. Mezzora di cyclette ogni giorno per tenersi in forma, lui che da giovane era stato un eccellente sportivo.

Il 31 maggio scorso era stato in Ateneo a Cassino per ricevere la medaglia dell’Università insieme ad un attestato solenne del rettore Giovanni Betta per “il ruolo svolto nella sua lunga attività amministrativa e politica“. Un ruolo svolto dopo avere imparato a fare la colla e dove affiggere i manifesti.