Addio ad Angelo Deodati, ex patron di Frosinone e Latina

È morto a Roma ad 86 anni l’imprenditore protagonista per anni del calcio laziale e non solo. Nel 1990 ha rifondato il club giallazzurro reduce dalla radiazione e lo ha guidato per 2 stagioni. A fine anni ’90 la parentesi nel capoluogo pontino. Poi è stato al vertice di altre società come Viterbese, Livorno, Ancona e Ternana. Presidente vecchio stampo, molto generoso, non amava filtri ed è stato un “mangiaallenatori”

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Il calcio è stata la sua “passionaccia”. Un amore viscerale tanto da collezionare nella sua vita diversi club. Che guidava con generosità ed il piglio del “sergente di ferro”. Angelo Deodati, morto mercoledì a Roma ad 86 anni, è stato anche il presidente del Frosinone e del Latina.

Originario di Pisoniano, imprenditore nel settore rifiuti, per anni è stato un protagonista del calcio laziale e non solo. Un patron vecchio stampo, “mangiaallenatori” stile Zamparini e Gaucci, molto diretto. Non si è mai nascosto: rispondeva a tutti e su tutto, magari tra un incontro d’affari ed un salto al campo d’allenamento.

Nella sua lunga ed intensa vita ha avuto anche qualche inciampo come quando nel 2001 venne arrestato per una vicenda legata ad una serie di appalti per lo smaltimento rifiuti. Oltre al calcio seguiva anche il ciclismo, sport che aveva praticato e sponsorizzato a Pisoniano.

L’esordio proprio con il Frosinone

Deodati negli anni a Frosinone

Il primo club di Angelo Deodati è stato proprio il Frosinone. Nel 1990 l’imprenditore romano ha contribuito alla rinascita del calcio dopo la radiazione dalla Serie C2 della vecchia società. Insieme a Lucio Passalacqua rifondò il club giallazzurro ripartendo dall’Interregionale. Un’operazione effettuata con la benedizione della politica dell’epoca con in testa l’ex sindaco Giuseppe Marsinano ed il Senatore Claudio Vitalone.

Deodati non si risparmiò nell’avventura frusinate cercando in tutti i modi di riportare la squadra tra i professionisti. Ingaggiò diversi giocatori di categoria superiore cambiando ben 5 allenatori. I risultati comunque non lo ripagarono. Dopo 2 stagioni, lasciò il Frosinone nelle mani di Francesco Cuzzocrea ed Antonino Coniglio. E rilevò la Viterbese che nel 1995 venne promossa in C2 dopo 18 anni di assenza.

Il Latina e le altre

Angelo Deodati

Nel 1999 Deodati acquisì il 60 per cento delle quote del Latina che militava in Interregionale. Reduce dall’esperienza felice all’Ancona (promozione in Serie B), l’imprenditore romano si presentò nel capoluogo con grandi progetti (anche una Cittadella dello Sport). Ma nemmeno dopo un anno lasciò il club nerazzurro per incomprensioni con gli altri soci.

D’altronde Deodati non è stato mai avvezzo a compromessi ed era sostanzialmente una solista. Anche a Latina si confermò mangiaallenatori cambiando 4 tecnici (Attardi, Di Napoli, Di Chiara e Salvatici) in neanche 12 mesi. Tra il 2016 ed il 2017 ha anche provato a riprendere senza successo la società pontina.  Angelo Deodati è stato anche socio del Livorno con il patron Claudio Achilli. Viterbese, Ancona e Ternana le altre squadre che ha presieduto.

Deodati è stato anche vicino al Sora. Ha tentato di rilevare il Modena, l’Atletico Roma, il Bari di Matarrese, il Civitavecchia, L’Aquila e la Sambenedettese. Nel 2013 ha tentato una nuova scalata alla Viterbese. Insomma il calcio è sempre stato in cima ai suoi pensieri. Una vera “passionaccia”.  

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