Adesso giocano soltanto i “duri”. Anche in Ciociaria servono le… Bestie

Foto © Imagoeconomica, Paolo Lo Debole

Durigon e Zicchieri già sulle barricate, dove dovranno salire anche Gerardi e Rufa. Nei Cinque Stelle la Lombardi si aspetta molto da Frusone, Segneri e Fontana. Ruspandini può ulteriormente rafforzarsi in Fratelli d’Italia. Nel Pd comanda De Angelis. Quanto al partito di Renzi, si rivede Scalia. In Forza Italia è Quadrini il plenipotenziario.

Non ci sarà spazio per le mezze misure e ognuno dovrà schierarsi. Anche sul territorio. Matteo Salvini non ha rinunciato all’idea di un Governo con i Cinque Stelle per completare alcune riforme e soltanto dopo andare al voto. Lo dirà al Capo dello Stato tra qualche ora.

Intanto però ci si prepara alla “guerra”. Con la Bestia salviniana già in azione. Come lo ha descritto benissimo Paolo Foschi sul Corriere della Sera. Così:

«Libera la bestia che c’è in te»: l’invito ai lettori de Ilpopulista.it, sito internet vicino a Matteo Salvini, suona come una dichiarazione di guerra nel bel mezzo della crisi di governo. La macchina della propaganda del Carroccio, che sembrava imballata nella snervante attesa dell’epilogo del governo Conte, ha ripreso subito velocità.

Sotto la regia di Luca Morisi, spin doctor del Capitano e ideatore delle strategie del consenso, è ripartita la campagna rivolta alla pancia degli elettori. Dalla ministra Trenta a Prodi, dalla Merkel all’asse M5S-Pd: ieri Salvini su Twitter ha attaccato tutti a testa a bassa.

E lo staff della comunicazione, finora in carico al ministero per quasi 300 mila euro l’anno (ma a breve pagato dai gruppi parlamentari del Carroccio), ha attivato il tam tam della Rete. Morisi stesso è sceso in campo con il profilo personale, pubblicando una foto di Conte con un effige di Padre Pio: «Quello che oggi criticava Salvini per l’esposizione di simboli religiosi. Lo riconoscete???» ha cinguettato su Twitter il super comunicatore”.

Foto © Giornalisti Indipendenti

Vuol dire che dappertutto il clima sarà questo se la Lega sarà mandata all’opposizione. Dovranno adeguarsi tutti in fretta, anche in Ciociaria. Per Claudio Durigon, sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro, non ci sarà tempo per un periodo di rodaggio. Dai banchi del Governo alle barricate in strada il percorso sarà breve. Francesco Zicchieri, deputato e coordinatore regionale della Lega, in piazza c’era già il giorno dello strappo. Lui è abituato, anzi in trincea si trova meglio. Dovrà farlo anche l’onorevole Francesca Gerardi, che nel ruolo di coordinatore provinciale è chiamata ad accelerare. Mentre il senatore Gianfranco Rufa dovrà mettere da parte aplomb, indubbia eleganza e modi felpati. Serve un profilo da “Bestia salviniana”.

Luca Frusone M5S

E nel Movimento Cinque Stelle? Bisognerà cercare di spiegare nei vari territori l’accordo con il Pd di Nicola Zingaretti. Nel Lazio la cabina di regia sarà guidata da Roberta Lombardi, che in Ciociaria dovrà per forza coinvolgere i deputati Luca Frusone, Ilaria Fontana ed Enrica Segneri. Ilaria Fontana le prove generali le aveva fatte già con la foro scattata insieme al sindaco di Cassino Enzo Salera. Ma pure Frusone e Segneri non avranno problemi a riparametrarsi.

Il senatore Massimo Ruspandini ha l’occasione per rafforzare ulteriormente la sua leadership in Fratelli d’Italia in Ciociaria. All’opposizione già c’era e si muove benissimo. Il Partito di Giorgia Meloni sta crescendo e lui, dopo l’intesa con Alfredo Pallone, può ora rappresentare il punto di riferimento di tutti, anche di Antonello Iannarilli e Alessia Savo. Parliamo di persone provenienti da Forza Italia. Contemporaneamente Ruspandini non dovrà perdere di vista la vasta area rappresentata dai militanti storici del partito. Non lo farà.

Francesco De Angelis

Nel Partito Democratico situazione chiarissima: Francesco De Angelis resta il leader in Ciociaria e lui fa riferimento al segretario nazionale Nicola Zingaretti. Alla destra e alla sinistra del “padre politico” siedono i consiglieri regionali Mauro Buschini e Sara Battisti. Sono gli elementi di punta di De Angelis, ma non devono commettere l’errore di dare per scontato nulla. Neppure l’asse di ferro con il leader di Pensare Democratico.

Veniamo all’area di Matteo Renzi. Lontano dai riflettori si sta muovendo l’ex senatore Francesco Scalia. Il capolavoro di Renzi al Senato ha riacceso motori e passioni politiche. Il nuovo partito è una prospettiva concreta. Magari da ufficializzare alla prossima riunione alla Leopolda. Il “richiamo della foresta” è iniziato. In Ciociaria con Renzi è rimasta sempre Valentina Calcagni. Pronta a rivendicare un suo ruolo. Naturalmente della componente fa parte il presidente della Provincia e sindaco di Ferentino Antonio Pompeo. Ma in tanti si stanno muovendo e ricalibrando.

Antonio Tajani

Infine Forza Italia. Non c’è spazio per i “totiani”. Ma va pure detto che finora a confermare di voler seguire il Governatore della Liguria è stato soltanto Mario Abbruzzese. Brusca frenata di Pasquale Ciacciarelli e Tommaso Ciccone. Massima cautela anche da parte di Danilo Magliocchetti, concentrato solo sui temi amministrativi. In Ciociaria i punti di riferimento sono sempre gli stessi: Antonio Tajani e Claudio Fazzone, che ha come plenipotenziario Gianluca Quadrini. Quest’ultimo vuole dare le carte.

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