Adriano Piacentini: «Non mi fermo all’Assessorato, ora la Regione»

Il sindaco Mastrangeli ha fatto Adriano Piacentini “Assessorissimo”. Anzi Assessorerrimo. «Purtroppo a volte bisogna accontentarsi», dice il neo assessore al Bilancio e agli Affari generali. A volte. Punta alle Regionali. «Ma, intanto, no ai cambi di casacca»

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Adriano Piacentini rifà l’Assessore alle Finanze dopo trent’anni. Nel 1992 aveva iniziato così la sua esperienza amministrativa: nella Giunta guidata dal compianto Sandro Lunghi. Ora, però, punta a una candidatura compensativa: alle Elezioni Regionali 2023.

Cinque mesi fa erano rimasti praticamente lui e Riccardo Mastrangeli a contendersi la corsa alle Primarie del Centrodestra: dunque a sindaco di Frosinone. Il già presidente del Consiglio Comunale Piacentini si è fatto da parte. A sindaco è stato candidato e ha vinto il già assessore al Bilancio e alle Finanze. Il nome forte, più conosciuto. Da sindaco, però, Mastrangeli non ha potuto rispettare gli accordi preelettorali: sia per i grandi risultati ottenuti da certe Liste che per gli alleati in corsa.

Ora, da Assessore, Piacentini afferma: «Siamo contenti di quello che è stato fatto, ma nella vita si può fare sempre di più. Purtroppo a volte bisogna accontentarsi. Stiamo bene lo stesso, vogliamo lavorare per il bene della città, portare a termine quanto fatto nell’ultimo periodo della precedente amministrazione. Abbiamo un programma da rispettare e sicuramente daremo ottimi risultati ai nostri cittadini».

Il pacchetto per Piacentini

Il neo assessore Adriano Piacentini

Il subcoordinatore provinciale di Forza Italia si è accontentato perché, stando agli accordi preelettorali, avrebbe dovuto riottenere anche la Presidenza del Consiglio. Non soltanto l’Assessorato. In compenso, Mastrangeli non ne ha fatto un Assessore bensì un Assessorissimo. Anzi un Assessorerrimo, visto che non ha ottenuto solo le pesanti deleghe detenute in precedenza dallo stesso Mastrangeli: Bilancio, Finanze, Tributi e Società Partecipate.

Ha avuto anche quella altrettanto importante che aveva tenuto gelosamente per sé l’ex sindaco Nicola Ottaviani: gli Affari Generali. È quel macro settore comunale che va dai Servizi demografici, civici ed elettorali fino alla Centrale Acquisti e alle gare d’appalto. È il cuore amministrativo del Comune. A completare il pacchetto di Piacentini, infine, il Personale: l’organico assunto e da assumere in Municipio. A partire dai Dirigenti.    

All’Assessore agli Affari, però, non può bastare. Vuole avere un’alta voce in capitolo: sull’indicazione del candidato al Consiglio regionale. Da capire ancora se sarà per conto di una federazione, tra Lega e Forza Italia, o ognuna per sé. Piacentini, intanto, dispensa bacchettate. Anche ad Ottaviani. I cambi di casacca, che avvengano prima o dopo le elezioni, non li può proprio vedere. Che siano tra una Lista elettorale e l’altra o direttamente in Consiglio comunale.

Il passo di lato e la clausola

L’assessore Piacentini con il sindaco Mastrangeli

Ad Adriano Piacentini, trentennale amministratore, hanno chiesto di fare un passo di lato: non candidarsi a sindaco. Ha rinunciato alla sua corsa, ma ha preteso una clausola valida in caso di vittoria alle Elezioni: l’ottenimento della Presidenza del Consiglio Comunale, già avuta durante l’Era Ottaviani. E di un Assessorato a prescindere dal risultato elettorale di Forza Italia. Della cui Area Centro è coordinatore provinciale proprio Piacentini.

Gli era stata garantita una buonuscita ben precisa.  Una volta eletto, però, il sindaco Mastrangeli non l’ha potuto più rispettare quell’accordo preelettorale. Perché alle Comunali 2022 la Lista Ottaviani, la Civica dell’ex sindaco nonché coordinatore provinciale della Lega, è stata la più votata e ha conquistato ben cinque seggi consiliari. Senza parlare di Fratelli d’Italia, primo Partito nel Centrodestra, a quota quattro. Già di per sé sarebbero stati richiesti sacrifici.

Ma, dopo il ballottaggio e la vittoria, al tavolo delle trattative hanno avuto pieno diritto di sedersi anche Mauro Vicano e Alessandra Sardellitti: il già candidato sindaco di Centro e la dirigente provinciale di Azione. Hanno spostato i loro voti personali al candidato di Centrodestra, contro lo sfidante del Campo largo progressista: l’ex sindaco Domenico Marzi.

L’autosospensione di Sardellitti dal Partito di Calenda è stata congelata dal segretario provinciale Antonello Antonellis. Alessandra Sardeloitti resta dov’è In attesa di un confronto con il leader e la segreteria regionale; però, non sono mancate le avances politiche del Lord nei confronti di Carletto Calenda. (Leggi qui Mastrangeli vara la giunta e ‘chiama’ Calenda: «Sono a braccia aperte»).

Quel fastidioso chiacchiericcio

Piacentini sul palcoscenico elettorale

Ora Piacentini sente di nuovo «quel fastidioso chiacchiericcio». Sono le ore che precedono la seduta di insediamento di domani pomeriggio. E Piacentini fa sapere che, a cavallo del Consiglio di maggioranza al Ristorante Memmina, ha già «redarguito in maniera forte chi pensa di cambiare Lista o Partito».

Si è sempre professato a favore del vincolo di mandato: se vieni eletto con un Simbolo, lo rispetti fino alla fine del mandato o ti fai da parte. Anche se non te lo impone la Legge. Ma, del resto, Mastrangeli ha fatto firmare un documento a tutti i gruppi consiliari: niente più rivolte politiche dei Consiglieri, come ai recenti tempi di Ottaviani, contro gli Assessori. È un impegno morale, non giuridico.

La più famosa cacciata è stata quella di Fabio Tagliaferri, a seguito del suo passaggio dal Polo Civico a Fratelli d’Italia. Ora il già vicesindaco, rimosso a suo tempo dai Lavori Pubblici, è assessore ai Servizi Sociali. Oltre che coordinatore cittadino di FdI. Dei Fratelli cittadini Piacentini non parla, almeno esplicitamente.

Ma del Partito di Giorgia Meloni sì: «È un Partito importante che sta crescendo. Ha percentuali importanti anche perché è all’opposizione a livello nazionale. È molto più facile fare opinione all’opposizione che governare. Quando stavo all’opposizione, durante le Amministrazioni Marzi e Marini, anch’io tiravo fuori tutte le loro malefatte. Quando si sta in maggioranza, invece, è tutto più difficile. Criticare è facile, ma gestire è molto difficile».

Parola di Adriano

Assessore, come l’hanno convinta a non candidarsi a Sindaco?
Adriano Piacentini (Foto: Giornalisti Indipendenti)

«Quando siamo rimasti in corsa soltanto io e Mastrangeli, si è sviluppato un ragionamento per cui si propendeva verso Riccardo e non il sottoscritto. Forse il mio nome sarebbe stato meno conosciuto di quello di Mastrangeli. Abbiamo fatto una serie di incontri. E in maniera responsabile, come sempre ho fatto in politica, ho acconsentito alla convergenza all’unanimità sul nome di Riccardo».

Dopo la vittoria elettorale ha dichiarato pubblicamente che avrebbe voluto rifare il Presidente del Consiglio. Stava ricordando al Sindaco che a Forza Italia non bastava l’assessorato?

«La mia volontà era quella di essere riconfermato come presidente del Consiglio, ruolo prettamente istituzionale. Però fu anche detto che quella scelta non sarebbe andata nel computo delle caselle operative in caso di vittoria. L’accordo, al di là del peso specifico delle liste, prevedeva che Forza Italia avrebbe avuto comunque ottenuto la presidenza del Consiglio e un assessorato. Niente pretese, solo ambizioni e riconoscimento del sacrificio».

Il sindaco Mastrangeli ha accentuato solo il sacrificio della sua Lista Civica, che ha rinunciato a un assessorato per consentire l’ingresso in Giunta di Alessandra Sardellitti. Si sono sacrificati un po’ tutti?
Alessandra Sardellitti, dirigente provinciale di Azione e neo assessora nella Giunta Mastrangeli

«Sì. Quando ci si è rimessi attorno al tavolo, la Lista Ottaviani avrebbe potuto richiedere tre assessorati visto il risultato elettorale e i cinque consiglieri eletti. Due assessorati come Fratelli d’Italia avrebbero potuto pretenderli anche la Lista Mastrangeli e la Lista per Frosinone di Antonio Scaccia. Se si fosse andati in questa direzione, verso richieste forti, non ci sarebbe stato spazio per tutti. Forza Italia, nell’occasione, ha richiesto il rispetto dell’accordo elettorale».

Quindi a metà strada avete preteso Presidenza del Consiglio e Assessorato. Poi com’è andata?

«Ci siamo riaggiornati dopo 48 ore. Mastrangeli non riusciva ancora a darci risposte, se non che quell’accordo non poteva essere più rispettato. Ha chiesto un po’ a tutti quanti un passo indietro. Dopo ulteriori confronti al nostro interno, il sindaco ha comunicato che non avrebbe potuto rispettare il patto per la presidenza del Consiglio. In compenso ci è stato proposto un grande assessorato che potesse seguire tutti gli aspetti della vita amministrativa. Guidati come sempre da grande senso di responsabilità e trasparenza, pur con qualche mugugno, ci siamo resi disponibili non più in termini istituzionali bensì operativi. È un pacchetto di riconoscimento per Adriano Piacentini».

È sufficiente il pacchetto o vorrebbe anche una candidatura alle Elezioni Regionali?
Regione Lazio, l’Aula Consiliare. (Foto: Carlo Carino / Imagoeconomica)

«Chiedere o manifestare un interesse è sempre democraticamente legittimo. Nell’importante contesto regionale, a marzo 2023, credo che ognuno possa avere l’ambizione di una candidatura. Ogni Partito può dire la sua. Ci saranno sicuramente sviluppi anche in Forza Italia, visto che non riusciamo ancora a capire se arriveremo a una federazione tra la Lega e il nostro Partito».

«È giusto che uno come me, al pari di altri, possa avanzare questa richiesta. Ma poi, ovviamente, i voti e l’elezione vanno conquistati sul campo. Se ci sono i presupposti, senza andare in contrasto con nessuno, attenderemo di sapere se decideranno di candidare Piacentini o chi per lui».

Alle Comunali di Frosinone Forza Italia ha portato a casa il 4.5%: 1.047 voti, 47 in più della Lega (4.3%). Lei ha portato in dote i suoi 459 voti: quasi la metà della Lista. FI poteva fare meglio?

«Abbiamo fatto il massimo. Nella fase della formazione della lista abbiamo avuto defezioni da parte di persone che ci seguivano. Hanno ritenuto di poter conseguire un risultato migliore all’interno di una Civica. Forza Italia è in ripresa, ma ha subito grosse défaillances e problematiche. Ciononostante siamo soddisfatti del risultato conseguito, il massimo che potevamo raggiungere».

«Noi diremo sempre grazie all’ex sindaco Ottaviani per quello che ha fatto, però ha messo in piedi una lista molto importante. Spero che i Partiti riprendano in mano la situazione a tutti i livelli, ma resta il fatto che le Civiche hanno dato un grande contributo, hanno lavorato bene e sono contento anche per loro».

Forza Italia, dunque, ha qualcosa da recriminare?
Adriano Piacentini Foto © AG. IchnusaPepers

«No, non saremmo in maggioranza se non fossimo stati d’accordo su tutto. E censuriamo tutte quelle prese di posizione, sperando che non ce ne siano più, che hanno caratterizzato l’ultima consiliatura del sindaco Ottaviani. C’era sempre chi si divertiva a passare da un Partito all’altro, diventava civico o viceversa».

«Mi auguro questo “balzello” finisca. Non è dignitoso per il ruolo di consigliere comunale, deputato per il tramite del consenso popolare. Ho sempre contestato questi cambi di casacca. Sento qualche chiacchiericcio e ho già redarguito in maniera forte chi sta pensando di farlo».

Quando scatteranno le prime staffette in Giunta?

«Personalmente dico che la squadra che va bene non si cambia. Per vedere se si va bene, bisogna fare un tagliando dopo dodici o diciotto mesi. Il Sindaco sarà attento e guardingo a valutare il lavoro di tutti. Bisogna però dare il tempo necessario a ognuno per esprimersi. Non ho il benché minimo problema a riguardo, è giusto che si faccia così».

I primi tre obiettivi da Assessore?
La Giunta Mastrangeli

«Il primo obiettivo è il reperimento di risorse finanziarie da destinare all’implementazione del personale. In maniera contigua, non in subordine, il completamento delle opere che erano state portate avanti nella vecchia consiliatura e devono ripartire. Il terzo è un occhio di riguardo veramente importante alla sofferenza delle persone, servizi sociali all’altezza delle aspettative in questo momento drammatico a livello economico».

«Tre punti che devono camminare in parallelo e non in ordine di importanza per risolvere le problematiche dei cittadini bisognosi».

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